Colloquio Fanfani-Togni sugli incidenti a Montecitorio

Colloquio Fanfani-Togni sugli incidenti a Montecitorio Colloquio Fanfani-Togni sugli incidenti a Montecitorio Un incontro molto freddo: il deputato invitato a non provocare più manifestazioni di corrente - Smentita la voce di trattative per un nuovo governo - / "sindacalisti,, d. c. chiedono a Sceiba una più efficace azione sociale • La difesa contro le violenze comuniste Roma, 22 ottobre. La giornata di oggi è stata, nel complesso, una giornata positiva per il governo: si è visto, da molteplici segni, che l'attacco sferrato dalla destra dopo il tumulto parlamentare di martedì scorso ha, almeno per il momento, scarse possibilità di successo e che l'on. Togni, divenuto per forza di cose Il personaggio più in vista di tale attacco, non trova appoggi molto calorosi nel suo partito. Poiché la maggior attenzione, in questa prospettiva, era rivolta all'atteggiamento dei dirigenti della D. O, è giusto ini ziare la cronaca riferendo gli ulteriori elementi raccolti in proposito. Il primo è una smentita alla notizia riportata da agenzie e giornali di estrema sinistra (che vi avevano, naturalmente, imbastito una loro speculazione politica) secondo la quale Fanfanl aveva avuto incontri con Gronchi e Pella per studiare la possibilità di un accordo tra i leaders democristiani per la formazione di un nuovo governo. < E' falso — ha dichiarato Fanfani — da molto tempo non vedo nè il presidente della Camera nè il vice-pre- sidente del Consiglio >. E unaagenzia che riflette spesso gli orientamenti di < Iniziativa Democratica > ha aggiunto: < Mai come oggi l'alleanza tra le forze democratiche appare necessaria ed insostituibile >. Esatta, invece, è la notizia di un colloquio avvenuto ieri tra Fanfanl e Togni. E' stato, a quel che ne sappiamo, un colloquio molto freddo, nel corso del quale il Segretario della D. C. ha trovato modo di ricordare al deputato che lo statuto proibisce le manifestazioni di corrente e che è necessario, quindi, porre fine alla tecnica del gioco politico condotto attraverso le agenzie di stampa, più o meno direttamente ispirate.' Più chiaramente ancora l'atteggiamento dei dirigenti della D. C. è risultato tuttavia da un comunicato della Segreteria diramato per smentire un'altra notizia diffusa dall'estrema sinistra: quella secondo la quale sarebbero giunti alla Segreteria democristiana numerosi telegrammi di protesta per la solidarietà espressa all'on. Togni dal Gruppo parlamentare. Sino alle 11,20 di stamane — iiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiniiiiiiiiin chiarlsce il comunicato — al Segretario politico ed alla Direzione sono pervenuti sull'argomento due telegrammi ed una lettera. I telegrammi provengono dalla sezione di Vi-1lanova sul Olisi (prov. di Brescia) e da Mazara del Vallo: essi plaudono all'Iniziativa dell'ori. Tognl ed auspicano maggiore energia contro il comunismo. La lettera proviene dai lavoratori democristiani delle officine « Nuovo Pignone > di Firenze ed invoca una adeguata punizione per 1 comunisti che hanno inscenato la indegna gazzarra parlamentare. La smentita, come si vede serve anche, se non soprattutto, a dimostrare la scarsissima eco che l'azione di Togni ha trovato nella D. C. Il plauso dei democristiani di Vlllanova e di Mazara del Vallo è poco rappresentativo, per un partito che conta circa due milioni di iscritti. < Bloccando > l'attacco della destra non si intende, naturalmente, trascurare l'esigenza di un rinvigorimento dell'azione governativa, a favore del quale continuano a levarsi voci sia dagli stessi ambienti democri- lstiani che da quelli degli altri partiti della coalizione. Un gruppo di sindacalisti della D.C. di cui facevano parte Pastore, Cappugi, Storti e Gui sono stati ricevuti dal Presidente del Consiglio. Il motivo specifico della visita deve essere stato determinato dalla prossima discussione parlamentare sulla legge-delega per gli statali (1 sindacalisti hanno rinnovato la richiesta di un aumento minimo di 5.000 lire), ma il discorso, probabilmente, si è allargato anche ai temi politici. Lo stesso Sceiba ha poi discusso sul problema degli statali con Vanonl, Gava e Tremelloni. Un articolo dell'on. Pastore, che apparirà sul prossimo numero di Conquiste del Lavoro, dimostra, almeno, quanto questi problemi stiano a cuore alla più forte corrente minoritaria della D. C. Vi si afferma che, dopo otto mesi di esperimento, il giudizio di questa parte sull'azione governativa non può essere che un « giudizio di attesa >. Il Governo si sarebbe difatti lasciato prendere dalla tentazione dell'immobilismo ed i sindacalisti gli chiedono < una più intelligente e tempestiva visione delle cose », un impegno deciso sui problemi che meglio possono caratterizzarlo: e si ricordano la migliore giustizia fiscale promessa da Tremelloni, la revisione dei patti agrari e, più in generale tutti gli interventi utili a migliorare la situazione nel mondo del lavoro. Queste ed altre esigenze verranno altresì illustrate a Sceiba da una delegazione repubblicana che ha preparato in proposito una specie di memorandum (e per ciò l'incontro, già annunciato per oggi, è stato rinviato a domani). Il Governo, si può aggiungere, considera senza sospetto queste sollecitazioni ed intende tenerle nel massimo conto. Non pensa minimamente — come faceva notare ancora stasera la socialdemocratica agenzia Roma, ricordando che i quattro segretari del Centro nel loro colloquio con Sceiba si sono mostrati pienamente concordi — nè ad c aprire a destra » nè, tanto meno, a spostare la sua azione sul piano antiliberale che da quella parte gli viene proposto. Nella riunione inoltre, a quanto sembra, si sarebbe arrivati ad un accordo per la legge elettorale politica con base la legge 1946 ed un quoziente di maggiorazione che limita lo svantaggio per le liste maggioritarie. Ce ne è abbastanza, ci sembra, per giustificare quel giudizio positivo della giornata polìtica che si dava all'inizio. A dargli un maggior respiro basterebbe, del resto, riflettere sulle indicazioni che offre la situazione internazionale: tutte intonate verso il consolidamento dell'iniziativa occidentale, su una base di collaborazione democratica e con la prospettiva di un alleggerimento della tensione tra i due blocchi. Sarebbe invero anacronistico che, mentre la politica estera si volge sempre più decisamente su questa linea, la politica interna evolvesse nella direzione sollecitata dall'estrema destra e. f.

Luoghi citati: Brescia, Firenze, Mazara Del Vallo, Roma