Il disaccordo sulla Sarre ultimo ostacolo a Parigi di Sandro Volta

Il disaccordo sulla Sarre ultimo ostacolo a Parigi L'ammissione di Bonn alla NATO approvata dal Consiglio atlantico Il disaccordo sulla Sarre ultimo ostacolo a Parigi Mendès-France non firmerà i trattati già pronti, se non verrà raggiunta prima un'intesa con Adenauer - La mediazione di Eden nelle drammatiche trattative - La decisione attesa per stamane (Dal nostro corrispondente) Parigi, 22 ottobre. Stasera " sir ' Anthony Eden ha invitato a pranzo Pierre Mendès-France e Konrad Adenauer. A tutta prima la notizia sembra avere soltanto un trascurabile carattere mondano e riferirsi a uno degli abituali scambi di cortesie che i ministri si fanno durante gli incontri internazionali; si tratta invece dell'avvenimento più importante della settimana diplomatica di Parigi, quello da cui dipende il successo o il fallimento di ogni trattativa che si è svolta finora. I/accordo è stato infatti raggiunto nella conferenza a quattro per la restituzione della sovranità a Bonn, in quella a nove per l'ammissione d'Italia e Germania nel Patto di Bruxefi les, ed in quella a quattordici per l'ingresso della Repubblica federale nel Patto atlantico. E' stato anche fissato il programma, in base al quale verranno firmati domani i relativi documenti: i quattro e i nove' firmeranno alle UA5 nel Salone deJVQrqlogio al Quai d'Orsay, mentire i quattordici firmeranno alle 11 nella sede della NATO al palazzo Chaillot. Non c'è ancora però l'accordo fra i due principali protagonisti di questa vicenda internazionale: Adenauer e MendèsFrance. I loro incontri sono stati molto cordiali ed un reale progresso è stato raggiunto per la distensione dei rapporti tra i due paesi, ma le rispettive posizioni sono rimaste lontane sul problema essenziale della Barre. Il cancelliere Adenauer, che aveva già conferito ieri con i capi dei partiti che costituiscono la sua maggioranza al Bundestag, ha ricevuto stamane anche Ollenhauer e una delegazione di parlamentari socialisti, che sono il più forte gruppo della minoranza. Dopo questi incontri l'atteggiamento della delegazione tedesca si è irrigidito, ha fatto un passo indietro in confronto allo spirito di conciliazione che sembrava animarla nei primi giorni. Per parte sua, il presidente del Consiglio francese ha convocato poco prima di mezzogiorno un consiglio di Gabinetto che è durato quasi due ore. Dopo avere informati i ministri dello svolgimento delle trattative in corso, <ha esposto — secondo quanto si comunica ufficialmente — le difficoltà sorte nel corso delle conversazioni franco-tedesche sul problema della Sarre. Il governo ha approvato all'unanimità la posizione del presidente del Consiglio». Un nuovo incontro che Mendès-France ha avuto nel pomeriggio con Adenauer non è bastato a migliorare la situazione. E Mendès-France ha ripetuto che, senza accordo sulla Sarre, egli non firmerà domani i documenti finali della conferenza. A questo punto Eden ha preso l'iniziativa dell'invito a pranzo per facilitare, con la sua mediazione, le trattative a due. E' stato un tentativo estremo il suo, ma non c'è dubbio che era il modo più efficace per sbloccare la situazione che, fino all'ultimo momento, sembrava essere senza vie di uscita. Bisogna infatti notare che, in tutte le conferenze che ai sono svolte in questi giorni, il responsabile della politica estera britannica ha avuto una posizione preminente. La sua finezza e la sua abilità hanno saputo conciliare in ogni circostanza le posizioni contrastanti, riuscendo di volta in volta a superare non pochi osta\coli. I John Foster Dulles ha svolto invece, principalmente, un'attività ai margini delle conferenze, con una serie di incontri a due con gli altri ministri degli Esteri, Oggi, per esempio, si è intrattenuto per circa un'ora all'Ambasciata degli Stati Vniti con Gaetano Martino. Per contro, durante le sedute, il Segretario di Stato americano è intervenuto nelle discussioni meno spesso che nelle riunioni precedenti. In questa circostanza la sua azione è sembrata più riservata, e in un certo senso anche più abile e discreta, che in altre occasioni. Egli ha offerto inoltre ai paesi europei un'ancor più stretta collaborazione degli Stati Uniti, qualora i trattati ora conclusi siano firmati e ratificati. Dopo il pranzo all'Ambasciata britannica, Eden, MendèsFrance e Adenauer hanno continuato le conversazioni fino a tarda ora della notte. Si sa che la serata si è svolta nella più grande cordialità, ma non si sa quali risultati abbia avuto. Prima del pranzo, il presidente del Consiglio francese, col quale abbiamo avuto un breve colloquio, ci ha confermato che firmerà soltanto quando l'accordo sarà stato raggiunto su tutti i punti in discussione. < Non si tratta di firmare soltanto alcuni documenti — ci ha detto — ma tutto un insieme di accordi legati fra di loro, fra i qvali anche quello di cui si sta ancora discutendo. Su questo punto non possono esserci equivoci, perchè è quanto ho sempre ripetuto con la più grande chiarezza fin dal primo momento ». 7 buoni uffici di Eden e la considerazione della estrema gravità della situazione che verrebbe a determinarsi, se i documenti già pronti non venissero firmati, hanno fatto cadere stanotte l'ultimo impedimento t La sola cosa che si sa, è che Mendès-France ha convocato per domattina un nuovo consiglio di Gabinetto. La conferenza fra i rappresentanti dei quattordici paesi che fanno parte del Consiglio atlantico si è svolta oggi sotto la presidenza del ministro degli • Esteri greco, Stephanopulos, senza dar luogo a contrasti degni di nota. Il Cancelliere Adenauer vi è intervenuto in qualità di invitato, in attesa che il suo paese diventi ufficialmente il quindicesimo membro della organizzazione. I quattordici hanno approvato le decisioni dei quattro e dei nove, poi si sono messi d'accordo su una serie di provvedimenti a carattere prevalentemente tecnico. Ognuno di essi ha anche pronunciato brevi parole esprimendo la propria soddisfazione per il prossimo ingresso del governo di Bonn nell'organizzazione atlantica e riconoscendolo come l'unico governo tedesco legittimo. II ministro Martino è intervenuto quattro volte nella discussione, l'ultima delle quali per esporre i motivi che hanno mosso H governo italiano ad accettare l'accordo per Trieste. Egli ha messo in rilievo che i sacrifici compiuti dall'Italia in questa occasione sono senza dubbio un contributo di grande valore per la causa della pace. Sandro Volta Mendès-France a colloquio con Adenauer durante una \pausa della conferenza a Palazzo Chaillot . (Telefoto) I