La "rivolta,, delle società toscane e la caotica situazione del ciclismo

La "rivolta,, delle società toscane e la caotica situazione del ciclismo CRONACHE DELLO SPORT La "rivolta,, delle società toscane e la caotica situazione del ciclismo Tentativi di creare un'opposizione che sconfessi l'operato di Rodoni - Sondaggi compiati a Milano da emis sari fiorentini - La "guerra calda,, è ormai dichiarata e non se ne possono prevedere le conseguenze Milano, 19 ottobre. (I. c.J Le 287 società ciclististiche lombarde che costituiscono iì contingente regionale più forte della penisola hanno seguito con molto interesse le clamorose e intricate vicende derivate dal Giro d'Italia 1951, specialmente per i tentativi compiuti in questi giorni a Milano da alcuni emissari toscani nell'intento di predisporre un'opposizione concreta ed operante in vista dell'assemblea nazionale delle società convocata per il 7 dicembre prossimo a Viareggio. Non sembra tuttavia che le società lombarde intendano prendere posizione in quanto esse non gradirebbero affatto che la presidenza dell'UVI, la, commissione tecyiico-sportiva e la ANUGC (presieduta anche questa da Rodoni) cambiassero residenza; da ciò il loro atteggiamento di attesa, tendenzialmente conservatore. Nella sua ultima riuntone romana il comitato direttivo dell'UVI si è valso dei suoi poteri esecutivi per sciogliere il comitato regionale toscano che si era ufficialmente opposto alle deliberazioni emanate da Milano dalla giunta d'urgenza e d'appello, deplorando nel contempo lo stesso presidente dell'UVI, e per nominare d'autorità la nuova commissione di appello e disciplina dopo le dimissioni rassegnate dall'avv. Brofferio e dai suoi collaboratori. I componenti milanesi del comitato direttivo (eccettuato Rodoni che tornerà in sede domani) non hanno però nascosto la loro apprensione nei riguardi dell'attuale situazione risolta sì con un gesto di forza, ma suscettibile di burrascosi sviluppi La < guerra calda > è insomma dichiarata, dopo il risoluto intervento di Rodoni per la. strenua solidarietà mostrata e confermata dagli esponenti toscani a favore dei defenestrati componenti della vecchia commissione di appello e disciplina; tuttavia la presidenza dell'UVI si fa forte delle norme statutarie e regolamentari che conferivano alle società toscane la facoltà di sostenere le proprie ragioni in sede di assemblea nazionale e non di emettere un comunicato ufficiale di dissenso e di deplorazione, mettendosi così apertamente contro l'Ente superiore. Prima ancora che si conoscessero le decisioni del comitato direttivo dell'UVI, il comitato regionale toscano, forte di oltre £00 società e della probabile adesione di quello milanese, aveva indetto un congresso per il 7 novembre prossimo a Fi¬ renze; ma ora il disciolto comitato toscano sarebbe fuori della legalità se tenesse egualmente quel congresso, mentre spetterebbe al nuovo commissario straordinario Bruno Urbani indire l'assemblea straordinaria per la designazione dei delegati che rappresenteranno la Toscana all'assemblea nazionale di Viareggio. Ma anche se alla prossima assemblea gli esponenti del ciclismo toscano eventualmente spalleggiati dagli emiliani si mettessero contro, gli altri 15 comitati regionali co?i la Lombardia in testa potrebbero imporre una maggioranza insormontabile. Per quanto concerne infine la commissione tecnico-sportiva, l'omologazione del risultato del Giro d'Italia e la definizione del caso Grosso sono valse a concludere il suo operato salvo la notifica delle punizioni inflitte dalla giuria internazionale e non ancora applicate per'difetto di documentazione. In superficie dunque la funzionalità procedurale sembra ristabilita, ma sotto cova l'in-1 cendio che circoscritto per orai a un paio di regioni potrebbe anche dilagare. 1, c.

Persone citate: Brofferio, Bruno Urbani

Luoghi citati: Italia, Lombardia, Milano, Toscana, Viareggio