La conciliazione franco-tedesca nel programma di Mendès-France

La conciliazione franco-tedesca nel programma di Mendès-France La conciliazione franco-tedesca nel programma di Mendès-France Egli spera che fra i due Paesi sia creata una vera "comunità di interessi,, - Saccesso del presidente del Consiglio al congresso radicale (Nostro servizio particolare) Parigi, 16 ottobre. La lotta tra Martinaud-De- £lat' e Edouard Daladier per i presidenza amministrativa del partito radicale, visto che la presidenza pura e semplice è ormai attribuita a vita ad Edouard Herriot, si è conclusa con la vittoria di Martinaud-Deplat, 11 quale ha vinto con 746 voti contro i 689 di Daladier. Ma non in ciò consiste l'interesse dell'attuale congresso di Marsiglia. Il fatto davvero importante è la popolarità, nuova di zecca, che MendèsFrance ha dimostrato di avere. Pino a ieri l'enfant terrible del partito, il frondista che aveva idee nuove e non diceva «amen» ad ogni opinione di Herriot e Daladier, nè a quelle di Queuille o di René Mayer, alla fine, mediante acrobazie abilissime che cercano ancora una base solida, è riuscito ad imporsi. Oggi, prendendo la parola dinanzi ad un'aula affollatissima, egli si è atteggiato ancora una volta a uomo che intende ringiovanire 1 metodi del partito e riportarlo al posto che occupava a sinistra sotto la Terza Repubblica, ed assicurò il suo successo, mentre lo spostamento a destra gli ha fatto perdere nel dopoguerra molti elettori. « Voglio essere fedele alle le aloni dei miei antenati — ha detto anzitutto Mendès-France —- e speciulmente al discorso pronunciato da Herriot nel 1923, che mi orientò verso il radicalismo >; quindi, dopo un breve esordio storico ha indicato i problemi della Francia di oggi: Indocina, C.E.D., Africa settentrionale, relazioni franco - tedesche, convivenza fra l'Est e l'Ovest, politica sociale. Per l'Indocina — ha detto l'oratore — si trattava di scegliere fra la catastrofe a breve scadenza e le concessioni In dispensabili per far cessare il conflitto; per la C.E.D. occorreva evitare che gli alleati, esasperati dalle incertezze francesi, riarmassero la trermania senza chiedere il parere della Francia; per 'a Tunisia si tratta di mantenere la parola data da molti anni e condurre quel Paese all'autonomia interna, mantenendo Intatta la cooperazlone fiduciosa con la FranciaQuanto alle relazioni francotedesche, l'estensione del Patto di Bruxelles deve portare ad una situazione tale che Francia e Germania si sentano veramente associate in una < comunità di interessi >, mentre il problema della Sarre e il banco di prova sul quale le due economie possono agire in pieno accordo'. Per quanto riguarda la Russia, Mendès-France ha precisato che la Francia e in pieno accordo con le idee di Churchill per realizzare la distensione europea e la pace generale; ma la Francia deve realizzare prima di tutto la sua rinascita nazionale, e perciò deve ringiovanire audacemente la sua economia ed affrontare con energia i numerosi problemi finanziari e sociali. Egli ha concluso affermando che il suo governo saprà affrontare tutti 1 problemi, ed Edouard Herriot, che ha parlato dopo di lui, gli ha portato un largo consenso. Il discorso di Mendès-France — ha detto il presidente del Congresso — rappresenta la dichiarazione politica del partito, e il capo del Governo, che ha avuto giorni or sono un largo voto di maggioranza alla Camera, affronterà la prossima settimana i vari negoziati internazionali con la piena approvazione del suo partito. La settimana prossima si avrà davvero un'attività diplomatica particolarmente intensa: martedì si incontreranno Mendès-France ed il cancelliere Adenauer per esaminare i problemi specificamente franco-tedeschi, e fra l'altro quello della Sarre che è stato preparato dalle conversazioni franco-sarresi, conclusesi oggi; mercoledì i rappresentanti delle tre nazioni occupanti la Ger¬

Persone citate: Adenauer, Churchill, Daladier, Edouard Daladier, Edouard Herriot, Herriot, René Mayer