Impiccato a Budapest nel '49 il ministro Rajk sarebbe vivo
Impiccato a Budapest nel '49 il ministro Rajk sarebbe vivo Impiccato a Budapest nel '49 il ministro Rajk sarebbe vivo Deportato in Russia tornerebbe in patria per la riabilitazione - Il segretario del partito ammette che centinaia di innocenti furono condannati con false accuse (Cai nostro corrispondente) Vienna, 15 ottobre. Una notizia che, se confermata, sarebbe destinata a provocare enorme sensazione, è stata data oggi a Vienna da un'organizzazione anticomunista: Vex-ministro degli Esteri ungherese Laszlo Rajk, condannato a morte ed impiccato nel 1949, sarebbe .ancora vivo, si troverebbe nelle carceri sovietiche e subirebbe presto un nuovo processo a Budapest. Rajk si troverebbe attualmente in campo di concentramento in Siberia, ma starebbe per essere tradotto quanto prima nella capitale ungherese per una «revisione» della precedente condanna. La sensazionale notizia, diffusa da fonte solitamente bene informata, viene posta in relazione con la recente scarcerazione di numerosi « complici » dell'ex-mlnistro degli Esteri. Assai significativa è In proposito la dichiarazione fatta da Istvan Kovacs, uno del più noti esponenti del comunismo magiaro. Il Kovacs ha ammesso pubblicamente che « molti compagni sono stati processati e codannati sotto false accuse» durante il regime di ter* rore instaurato dall'ex-capo della polizia Segreta, generale Gabor Peter, caduto a sua volta in disgrazia, epurato nello scorso ' gennaio e condannato all'ergastolo. Qualunque sia la sorte di Rajk, le ammissioni fatte dal primo segretario del partito comunista magiaro Jstvan Kovacs — secondo cui negli ultimi anni qualche centinaio di funzionari comunisti, da ministri in carica fino a impiegati confinati nei ruoli minori, sono stati accusati e condannati innocentemente, e quindi per costoro è in atto la riabilitazione — sono di eccezionale Importanza. Dobbiamo riconoscere pubblicamente — ha dichiarato 11 Kovacs — che funzionari responsabili della polizia segreta di Stato, ora disciolta, hanno usato verso molti' Compagni metodi non ammissibili, e che molti arrestati furono, co¬ 7111111 ) 1111111111111 ( 11111 ■ 111111111F1 II I ] 1111111111 i IM1 stretti a firmare confessioni loro estorte con sistemi illeciti, subendo poi severe condanne. Sempre secondo le affermazioni del Kovacs, che parlava a una assemblea indetta dal partito comunista tra il 194? e il 1951 la maggior parte delle centinaia di personaggi maggiori o minori vittime delle diverse ondate epurtttrìcl, sarebbe poi risultata Innocente. Tra queBti figurano anche l'ex-mlnlstro degli Interni Janos Katar e l'ex-mìnistro degli Esteri Miklos Kallai. I più del condannati innocenti erano stati accusati di. spionaggio o di essere agenti al servizio dell'America e sabotatori. Il discorso di Kovacs, sia pure con qualche ritardo, è stato ora pubblicato dalla stampa di Budapest, dove ha prodotto una grandissima impressione, non minore di quella dell'annuncio di Mosca che i famosi medici, arrestati e confessi di avere attentato alla vita di personalità del regime comunista, erano Innocenti. Sempre la stampa viennese, riprendendo una notizia apparsa oggi sul giornale Szabad Nep di Budapest, conferma che in queste ultime settimane duecentomila lavoratori sono siati licenziati dalle industrie, e ciò In seguito al plano di razionalizzazione, applicato in particolare per ciò che riguarda la industria pesante. I licenziamenti in massa hanno provocato una nuova ondata di vivo malcontento, che gli stessi fogli ungheresi non possono fare a meno di registrare. P- b.
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