Da tre giorni un uomo morto era seduto sulla sponda del Po

Da tre giorni un uomo morto era seduto sulla sponda del Po Da tre giorni un uomo morto era seduto sulla sponda del Po Macabro rtaTenimento ieri pomeriggio alle 16 in riva al Po, nelle immediate vicinanze del ponte di Moncalieri. Il signor Leandro Pisan di Luigi, di 42 anni, impiegato presso l'officina del gas in corso Regina Margherita e domiciliato a Moncalieri in via Pastrengo 10, si recava l'altro ieri in cerca di legna lungo le rive del fiume, appunto in prossimità del Po. Ad un tratto, mentre stava abbattendo alcuni rami con una accetta, si sporgeva casualmente a guardare giù dalla ripida scarpata che porta alle acque. Cosi egli scorgeva, ad un paio di metri dallo sponda, un uomo che seduto sull'erba pareva riposasse tran¬ quillamente. Il Pisan, ritenendolo un girovago in sosta, non vi faceva caso e proseguiva. Ieri alle ore 16 tornavo nello stesso posto e con sua grande sorpresa notava che l'individuo era sempre là, immobile, nella stessa posizione del giorno prima. Impressionato scendeva a vedere e si trovava in presenza di un cadavere: un uomo cioè che si era Impiccato con una cinghia assicurata ad una pianta. Il Pisan, terrorizzato, correva a dare l'allarme. Giungeva ad un distributore di benzina e il titolare, signor Antonio Grattapaglia, telefonava al carabinieri. Subito interveniva il brigadiere Paci accompagnato da alcuni militi. Le circostanze del suicidio ai rivelavano piuttosto singolari. L'uomo doveva essere morto da tre giorni ed era già in stato di decomposizione. Si era ucciso strangolandosi con una cinghia allungata con il cavo di un freno di bicicletta, dopo aver legato il tutto ai rami più bassi di una pianta. Dimostrava 43-45 anni, era vestito modestamente di grigio, con due maglie, camicia, scarpe in cattive condizioni. In tasca non gli veniva rinvenuto alcun documento, ma solo un biglietto in cui si accennava alle cause del suicidio dovute ad oscure vicende familiari. Il laconico biglietto terminava con la frase: «Ora riposo in pace ». Accanto al cadavere era una bottiglia di vino vuota una borsetta d'operaio, contenente un portafoglio privo di denaro e un foglio di carta che aveva ravvolto pane e formaggio. Indubbiamente il poveretto, prima di darsi la morte, aveva mangiato e bevuto. — Il giocatore di calcio Michele Lo Prete, in forza fino all'anno scorso al « Palermo », percorreva in motoscooter via Vagnone quando all'angolo di via Pinelli veniva investito da un'auto. Fortunatamente non riportava che lievi contusioni alla gamba sinistra giudicate guaribili al Maria Vittoria in 8 giorni.

Persone citate: Antonio Grattapaglia, Leandro Pisan, Michele Lo Prete

Luoghi citati: Moncalieri, Palermo