Mendès-France chiede la fiducia L'esito del voto si presenta incerto

Mendès-France chiede la fiducia L'esito del voto si presenta incerto ACCESA DISCUSSIONE SUGLI ACCORDI DELLA CONFERENZA A NOVE Mendès-France chiede la fiducia L'esito del voto si presenta incerto Socialisti, democristiani e indipendenti hanno presentato mozioni di censura, respinte dal governo - Il Presidente del Consiglio confuta le critiche della Camera - Martedì la votazione (Nostro servizio particolare) Parigi, 8 ottobre. Mendès-France ha messo stanotte la questione di fiducia, dopo aver risposto alle obiezioni agli accordi di Londra, che i portavoce dei vari partiti hanno presentato ieri e oggi dalla tribuna della Camera. Severe critiche agli accordi sono state espresse soprattutto dall'indipendente di destra Paul Reynaud, dai democristiani Robert Schuman (uno degli artefici della CED) e Pierre Henry Teltgen dal socialista Guy Mollet, dai gollista Soustelle, dal generale Aumeran (che fu l'autore della mozione sulla quale venne respinta la CED, ma non è soddisfatto nemmeno degli accordi di Londra) e da altri deputati meno noti, oltre che dall'estrema sinistra. Queste critiche sono, in riassunto, le seguenti: non si accetta la rinascita di una < Wehrmacht » indipendente al .comando di uno Stato Maggiore nazionale tedesco; si deplora che sia stato concesso all'Inghilterra un diritto di controllo sulle forze europee e sulla ripartizione degli aiuti americani, senza controllo europeo svile forze inglesi; si contesta che l'Inghilterra abbia fatto concessioni sostanziali, impegnandosi a mantenere sul Continente quattro divisioni, poiché essa aveva già preso un impegno analogo nell'aprile scorso; si teme che la futura <Wehrmàcht> finisca col controllare il governo tedesco, e non sia sorda ad eventuali Inviti dell'Est per la rluniflcazione della Germania. Di conseguenza, i tre ordini del giorno presentati dagli indipendenti di destra, dai d.c. e dai socialisti, che costituiscono l'opposizione cedista, pur compiacendosi che l'alleanza atlantica sia stata salvaguardata e che l'Inghilterra si associ alla futura organizzazione, chiedono che il governo riallacci 1 negoziati per giungere ad un accordo sull'organizzazione ' dell'Europa, che permetta l'integrazione dell'esercito tedesco, escludendo uno Stato Maggiore tedesco. Questo è il punto comune, sul quale insistono su tutti e tre gli ordini del giorno e che costituisce lo scoglio principale da superare. Nessuno, Infatti, ritiene che l'ordine del giorno gollista, che subordina a varie condizioni difficilmente realizzabili la restituzione della sovranità alla Germania e la sua ammissione nella NATO, sia pericoloso. Come non è pericoloso l'ordine del giorno comunista, che condanna gli accordi di Londra e chiede la ripresa delle conversazioni con la Russia. L'opposizione gollista e quelaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiini la comunista non sono giudicate pericolose, se il centro riesce a mettersi d'accordo. E' dunque per ottenere 1 voti di questo centro senza il quale non è possibile governare la Francia col Parlamento attuale, che ha mirato Mendès-France nelle risposte alle interpellanze. Ribadendo punto per punto alle critiche, 11 presidente del Consiglio ha contestato prima di tutto il giudizio, secondo cui la Gran Bretagna non ha fatto un passo notevole Impegnandosi a mantenere sul continente per la difesa comune le quattro divisioni; poi ha sottolineato 11 diritto, che la Francia conserva e che la Germania Invece non ha, di produrre liberamente le sue armi. In risposta alle critiche, secondo cui l'Inghilterra ha un diritto di controllo sugli altri senza reciprocità, egli ha osservato che non dall'Inghilterra ci si deve proteggere, ma dal pericolo di rinascita del militarismo tedesco; l'Inghilterra potrà anzi assumere eventualmente una posizione di arbitro fra la Germania e la Francia. Inoltre, la creazione di un consiglio dotato di poteri effettivi costituisce l'appoggio di una futura agenzia degli armamenti. Sul problema tedesco. Mendès-France ha detto chiaramente che non è la restituzione o meno della sua sovranità al governo di Bonn, che potrà modificare le legittime aspirazioni della Germania a realizzare la sua unità; tuttavia gli alleati si dovranno consultare in proposito per prevedere tutte le possibili eventualità. , Dopo aver ripetuto che gli accordi di Londra offrono garanzie sufficienti sul riarmo tedesco, in merito alle preoccupazioni di coloro che non vogliono compromettere le possibilità di negoziati con la Russia, Mendès-France ha detto che «nulla di quanto può rafforzare la pace sarà trascurato », ma che nessuna Iniziativa di pace è incompatibile con le stipulazioni dei Nove. Concludendo 11 suo discorso, egli ha esortato tutti 1 deputati a votare l'ordine del giorno del radicale Aubry, che esprime la fiducia al governo e l'autorizza a continuare i negoziati. Subito dopo è stata chiesta una sospensione della seduta, ed i gruppi si sono riuniti per deliberare. Poiché i socialisti, i democristiani e gl'indipendenti di destra si sono dimostrati decisamente contrari alla rinascita della Wehrmacht, 11 presidente si è visto costretto a porre la questione di fiducia. I. m. iimiiiiimiiinmiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Aubry, Guy Mollet, Paul Reynaud, Pierre Henry Teltgen, Robert Schuman, Soustelle