Affiora sulle onde una salma legata in un sacco con pietre

Affiora sulle onde una salma legata in un sacco con pietre Macabra scoperta di un pescatore sulla Marina di Carrara Affiora sulle onde una salma legata in un sacco con pietre Nessun documento - In tasca le copie di un giornale torinese e di uno toscano - Oscuro omicidio (Nostro servizio particolare) Carrara, 7 ottobre. Ritornando da una notte di pesca, alle sei e mezzo di stamane, il marittimo Giulio Bedini, abitante a Marina di Carrara, all'imbocco del porto, a meno di ZOO metri dalla punta, urtava con una < lampara > in un corpo umano galleggiante a fior d'acqua. Il Bedini scioglieva una gomena ed agganciava il corpo, trascinandolo fino a riva, sulla spiaggetta antistante il Club Nautico. Il cadavere condotto a riva dal Bedint era quello di un uomo per metà chiuso i.i un sacco, che portava nel fondo un pezzo di ferro dal peso di 15 chili e due grosse pietre di calcare comune, del peso di una trentina di chili. L'apparente età del morto era dai SS ai io anni. Indossava una tuta blu scuro, in due pezzi, sotto la quale portava un completo chiaro da mezza stagione, con scarpe gialle bullonate nella suola. In tasca aveva due giornali: La Stampa del 1S settembre e II Tirreno del 87 settembre. Aveva tre fazzoletti dì cui uno macchiato di sangue, un lucchetto e alcune chiavi. Nessun docu- niiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii i a , n a a a a n 5 a e i u o e n a I o - mento. Egli portava al polso un orologio, fermo sulle 5,15, tenuto da un bracciale metallico. La morte, stando alle prime constatazioni mediche, risale a una decina di giorni, forse anche meno. Il sacco in cui era racchiusa la parte anteriore del corpo, è di juta grezza, da imballaggio. Era fermato alla vita con corde di canapa, a triplice chiusura, una delle quali era discesa trasversalmente, verso u basso. Sui posto si recavano immediatamente il pretore di Carrara dottor Mele, ed alcuni funzionari di polizia che iniziavano le prime indagini. Il corpo dello sconosciuto veniva rimosso e trasportato al civico ospedale per l'autopsia che è stata compiuta più tardi dal dottor Fornara, della Clinica di medicina legale di Pisa. Non è stato comunicato se egli è deceduto per annegamento o per altra causa. Alle 16 una donna, Olga Marsili, di Marina di Carrara, veniva chiamata per una possibile identificazione del cadavere. Infatti il figlio della Morsili, Bino, imbarcato su di una petroliera in partenza da Genova, da iiiiiiiiitiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii uno quindicina di giorni non dà più notizie di sè, e ciò ha fatto sorgere il sospetto che gli possa essere capitato qualcosa di grave. La donna non ha riconosciuto nel cadavere il proprio figlio. Ad un certo momento s'era pensato che il corpo del ripescato potesse essere quello di Bruno Signorini, di Siena, un giovanotto sparito una quindicina di giorni fa da Livorno, e di cui non si è avuta più notizia. Ma anche questa ipotesi è caduta nel corso delle ulteriori indagini. Il macabro rinvenimento fa sorgere le più svariate supposizioni. L'ipotesi più diffusa è quella che si possa trattare di un delitto perpetrato al largo, su qualche battello da carico di passaggio, dopo di che la vittima sarebbe stata racchiusa in un sacco e gettata in mare. A rendere però questa ipotesi poco plausibile, sta il fatto dei due grossi sassi che sono stati prelevati evidentemente a terra. Anche l'ipotesi del suicidio, malgrado la maniera stranissi ma con cui esso sarebbe stato portato a termine, e dato che lo sconosciuto si trovava saldamente legato nel sacco, viene vagliata dalle autorità. Nonostante non siano stati resi finora noti i risultati, almeno parziali, della necroscopia, il cadavere sembra non presenti ferite o segni di valenza. Trovarli sarebbe stato comunque difficile, dato lo stato di avanzata decomposizione del corpo.

Persone citate: Bedini, Bruno Signorini, Fornara, Giulio Bedini, Mele, Olga Marsili

Luoghi citati: Carrara, Genova, Livorno, Pisa, Siena