Hanno vinto 108 milioni scrivendo i pronostici a caso

Hanno vinto 108 milioni scrivendo i pronostici a caso Un guardiano notturno a Roma e un sarto toscano i due fortunati del Totocalcio Hanno vinto 108 milioni scrivendo i pronostici a caso Progetti per l'avvenire: "Prima di tutto, dice il vigile romano, voglio comperare una casa; siamo otto in famiglia, e disponiamo di 3 stanze,, L'anticipo d'un milione - Molto emozionati, ma senza perdere la testa (Nostro servizio particolare) Roma, 4 ottobre. Giovanni Chico era un modestissimo guardiano notturno all'agenzia di via Genova della Cassa di Risparmio; ora è multimilionario, essendo egli uno dei due < tre di eia ti > di ieri al Totocalcio. La somma in palio per i « tredici > ammontava a 216 milioni; Giovanni Chico ne ha vìnto dunque 108. E' la cifra più alta fino ad ora incassata da chi ha avuto la fortuna di azzeccare, in una sola colonnina del concorso pronostici, i tredici risultati. Stamane il vigile notturno diventato milionario si è recato per prima cosa alla sede centrale del Totocalcio, in via Crescenzio, per prendere un milione d'acconto. E' un fatto ormai e i t ■ : 111111 r r 11 j i r i r j 1111111:1111111 t 11 r ■ 11 ■ 11111 r 11111 r 11 abituale, quando avvengono grosse vincite; in una saletta della direzione del Totocalcio, si è ripetuta la stessa scena di quando i protagonisti si chiamavano Mannu, Cappello, Frigato. Sorrisi, interviste, lampeggiare di decine di macchine fotografiche e, soprattutto, grande sfoggio di pacchetti di biglietti- da mille. Giovanni Chico ha trentatrè anni, è sposato ed ha un figlio di diciassette mesi. Insieme con la madre, coi suoceri e con le due cognate, abita (o meglio: fino a ieri abitava) in un appartamento di tre stanze al n. 18 di via Panico, una strada nei pressi di corso Vittorio nel quartiere Ponte. Sette persone più un bambino sono certamente troppe per tre stanze. Come prima cosa il guardiano notturno acquisterà una casa grande e moderna, anche se non eccessivamente lussuosa.j < Per 11 resto vedremo, non chiedetemi troppe cose — dice Giovanni Chico. La somma è tale da farmi girare la testa, ma pazzie non ne voglio fare e non ne farò. Ho avuto una vita difficile. Mio padre se ne andò quando ero ancora ragazzo; mia madre ha dovuto stentare molto per allevare me e mio fratello gemello. Non ho avuto un'adolescenza facile. Poi venne la guerra: la feci come soldato carrista. Caddi in prigionia e vi tribolai. Quando sono tornato ho dovuto faticare non poco per rifarmi una vita. So il valore del denaro e devo riconoscenza ai miei superiori . della Cassa di Risparmio che mi hanno offerto la possibilità di lavorare e di vivere >. Uscito dagli uffici del Totocalcio egli si è recato con la moglie all'agenzia della Cassa di Risparmio, ove fino a ieri sera ha lavorato. Gli impiegati ed i funzionari gii hanno fatto gran festa, poi hanno aperto un conto-corrente intestato al suo nome: il loro modesto collega diventava un cliente importante della Banca. Infine è stato ricevuto dal direttore dell'agenzia, con 11 quale ha voluto consigliarsi sul modo migliore di investire tutti quel milioni e di poter tranquillamente attendere il passare dei giorni e-degli anni. Egli infatti lascerà il suo lavoro per intraprendere qualche altra attività più redditizia. Per il momento si è limitato a chiedere un mese di congedo per fare un viaggetto insieme con la moglie che è di dieci anni più giovane di lui. Il Chico aveva giocato la schedina vincente sabato sera in una ricevitoria di via Milano, mentre si recava in agenzia per iniziare il suo lavoro di sorveglianza. Compilò una c sestupla >, sbizzarrendosi a formulare nell'ultima colonnina i risultati più strani. Con tale ultima colonnina egli ha realizzato 11 < tredici >. Quando ieri sera si accorse della vincita, rimase calmo credendo di non poter vincere una grossa somma. <Una cosa è certa: male non può andare. Anche se fossero mille lire, sono sempre soldi che entrano >, aveva detto in famiglia. Verso le 22,30 la sua impazienza giunse al massimo. Dalla banca, in cui regolarmente si era recato, telefonò alla sede del Totocalcio per chiedere quanti c tredici » risultassero dallo spoglio delle schedine. Quando gli dissero che in tutta Italia, per il momento, ce n'era uno solo, con schedina giocata a Roma, fu sul punto di svenire per l'emozione, ma seppe dominarsi non volendo svelare la sua identità (là schedina era anonima e solo attraverso le Indiscrezioni di alcuni suoi amici si è potuto scoprire il nome del vincitore). Telefonò nuovamente più tardi, e seppe che anche a Colle Val d'Elsa era stato registrato un punteggio pieno. « La delusione non fu. eccessiva — egli dice —; 108 milioni sono sempre una bella sommetta >. Il vincitore romano Giovanni Ghico (al centro) riceve l'anticipo di un milione. 11 .Bisogni con la famiglia n■ i r 11 r 1111 t 1111 t 1111111 i i ; 1111j r 111 i j i r 11 r r > f 1111 f 11 r 1111 f 1111t11 r 111 j ; 1111 r i ; j i : i ; i r 1111 ; i 11111 m 111 j r 11 r : 11 r i m 1111 r 111 ■ 111 ■ i f ■ p < 11 ■ r ■ 111 [ 11111 m i r i ■ r ■ 111 r ■ t ■ 11 ti 111 ■ i r i s 111 l 1111 ime 111 ■ ■ t : i r j i r 1111 r 1111 j i i ■ 1111111 e

Persone citate: Cappello, Frigato, Giovanni Chico, Giovanni Ghico

Luoghi citati: Colle Val D'elsa, Italia, Roma