Domenica Tito parlerà su Trieste

Domenica Tito parlerà su Trieste ATTENDE LA FIRMA DELL'ACCORDO MENTRE SI Domenica Tito parlerà su Trieste Inquietudine tra le popolazioni del Muggesano che dovrebbero passare alla Jugoslavia - La posizione dei comunisti (Dal nostro corrispondente) Trieste, 30 settembre. Mentre Trieste attende serena il giorno tanto Invocato, nella zona del Muggesano, dove Bono previste correzioni di frontiera e trasferimenti di popolazioni, si va registrando una certa ansietà anche se all'esterno tutto appare tranquillo. A dire il vero gli abitanti delle varie borgate che, se le indiscrezioni sinora trapelate corrispondono a verità, dovrebbero essere incluse nel territorio amministrato dai jugoslavi, non hanno manifestato un particolare orgasmo; essi sembrano ormai rassegnati ad un sia pur doloroso destino, quello, cioè, di trasferirsi al di qua della nuova linea di confine. Meglio il trasferimento, dicono, che restare staccati da Trieste, ossia dall'Italia, e finire sotto la Jugoslavia. Essi pensano anche — come si sa, si tratta del 99 per cento di popolazioni italiane che addirittura ignorano la lingua slovena — che l'amministrazione italiana prowedefà ad una sistemazione, cosa che, del resto, pare prevista anche dall'accordo. E' da notare che 1 legami con Trieste non sono solo di natura sentimentale; tutti gli uomini lavorano nei cantieri e nelle industrie triestine. Ma se le popolazioni non danno in ismanie, ed attendono fiduciose di conoscere il loro destino, oggi di prima mattina sono saliti dalla città nelle varie borgate 1 diversi fornitori delle botteghe e delle case a pretendere, nella tema di essere tagliati fuori da improvvisi eventi, la liquidazione delle varie pendenze di natura commerciale. Questa inaspettata comparsa di creditori nelle frazioni a monte di Muggia, da San Dorligo al Lazzaretto, i quali hanno visitato botteghe e case chiedendo l'estinzione dei debiti e la liquidazione immediata dei pagamenti rateali, ha destato comprensibile malu¬ more. V'è, inoltre, la possibilità che attivisti titini da una parte e comunisti dall'altra accrescano il senso di disagio che lentamente finirà con l'impadronirsi di quelle popolazioni specialmente delle borgate di Crevatini, Norbedi, Bosicci e Chiampore che sembrano — diremo cosi — le più minacciate dal nuovo accordo. Un indizio si ha nei telegrammi che il sindaco comunista di Muggia, Giordano Pacco, ha inviato oggi ai segretari dei partiti a Roma. Un primo messaggio indirizzato agli onorevoli Fanfani, Malagodi, Matteotti e Reale, dice: < A nome della Giunta municipale di Muggia invito la Signoria Vostra ed il suo partito, attraverso i gruppi parlamentari ed altri mezzi, ad impedire che un terzo del territorio comunale sia ceduto all'amministrazione jugoslava costringendo all'esodo migliaia di cittadini, in maggioranza italiani, e rendendo ancora più grave l'attuale difficile situazione del nostro comune >. Agli onorevoli Togliatti e Nenni il sindaco ha cosi telegrafato: < A nome della Giunta municipale ricordo il promesso impegno della Signoria Vostra alla direzione del partito ed ai gruppi parlamentari di battersi per impedire l'iniqua spartizione con la cessione alla Jugoslavia di oltre un terzo del territorio comunale con circa 3 mila abitanti in maggioranza italiani >. E' dunque possibile che 1 comunisti triestini tentino qualche manovra, se non altro per restare fedeli all'obiettivo del partito che da anni si è pronunciato contro la spartizione del Territorio. Nei giorni scorsi vi è stata un'assemblea del partito e il sa che Vittorio Vidali ha intrattenuto lungamente i suoi compagni sul tema dell'imminente accordo, ossia su quello rie lui è solito chiamare l'< lm ime baratto >. Trie¬ ste, come già si diceva, è perfettamente tranquilla e per adesso manca ogni e qualsiasi segno esterno di uno stato d'animo che, peraltro, è in formazione e che al momento giusto avrà la sua fase incandescente. La notizia data da un giornale circa la nomina dell'avv. Giovanni Tanasco ad Alto Commissario per Trieste non viene nè confermata nè smentita. Si fa peraltro presente che proprio ieri con decreto prefettizio i'aw. Tanasco è stato nominato presidente della provincia di Trieste. Questa sera radio Capodistria si è limitata a riprendere i commenti della stampa italiana sull'imminenza dell'ac cordo senza peraltro aggiungere nulla di suo salvo ad accennare ad una speranza che c questa sia la volta buona per sistemare il problema di Trieste ed i rapporti fra Italia e Jugoslavia». Secondo una corrispondenza da Belgrado al locale organo indipendentista domenica prossima Tito prenderebbe la parola sul problema triestino nel corso di una manifestazione che avrà luogo nella città di Trebinje in occasione di un anniversario della guerra partigiana. E' stato notato che oggi al varco di Albaro Vescovà sulla linea di demarcazione con la zona B, chiuso dall'8 ottobre scorso, era consentito un notevole transito di frontiera. Alcune centinaia di profughi istriani sostavano nella speranza di avere notizie dei parenti rimasti oltre la linea. u. s.

Persone citate: Fanfani, Giovanni Tanasco, Malagodi, Matteotti, Nenni, Reale, Togliatti, Vittorio Vidali