Migliorata la posizione dei partiti di maggioranza

Migliorata la posizione dei partiti di maggioranza Migliorata la posizione dei partiti di maggioranza Sceiba e Saragat dichiarano: "Siamo più che soddisfatti,, Roma, 30 settembre. Il voto di fiducia che anche la Camera dei deputati, dopo il Senato, ha concesso stasera al governo chiude la « prima fase » delle ripercussioni politiche provocate dagli ultimi sviluppi dell'«affare Montesi». I partiti della coalizione si sono schierati compatti attorno al Ministero. Nessuna assenza, nessun « franco tiratore » ed anzi un margine di sicurezza aumentato di tredici unità: i diciassette voti di maggioranza ottenuti al momento della prima presentazione alla Camera sono diventati trenta. A ragione sia Sceiba che Saragat hanno potuto dichiararsi « più che soddisfatti ». Ma i numeri, si sa, non dicono mai tutto. Altro discorso occorre fare se si vuole ri¬ cercare il valore politico meno numi mulinili minino appariscente, la « lezione » più vera di questo dibattito. Era cominciato « a caldo », sull'onda passionale destata dagli arresti ordinati dal giudice istruttore; è finito mentre l'inchiesta, lungi dal concludersi, comincia a dare l'impressione (soltanto un'impressione) di molti vuoti e di qualche crepa. Da questo punto di vista, quindi, la discussione politica si è appoggiata su un terreno estremamente infido. L'opposizione ha dovuto riscoprire a sue spese che una imputazione non è ancora una condanna, che c'è gran differenza tra una presunzione ed una certezza e che anche un'accusa politica vuole le sue prove. Erano tuttavia delle « spese », per così dire, messe nel conto. Nenni e Togiiattl sapevano benissimo che non avrebbero potuto provare la accusa-base delle interferenze governative nella condotta dell'» affare ». Erano peraltro molto interessate a conoscere esattamente le reazioni del presidente del Consiglio di fronte a queste accuse ed a saggiare, sul loro metro, la reale compattezza dello schieramento governativo. Si deve riconoscere con franchezza che qualche risultato a loro favore nel corso del dibattito lo avevano ottenuto. Il primo intervento al Senato del Presidente del Consiglio aveva ribadito con ineccepibile correttezza i principi costituzionali della distinzione dei poteri, ma non era uscito da un certo tono guardingo, come se l'oratore mirasse a non impegnarsi a fondo in una situazione ancora in sviluppo. Quanto alla compattezza dello schieramento go_ vernativo la strana polemica tra Fanfani e Saragat aveva costituito soltanto la manifestazione più appariscente delle incertezze e dei malumori che riempivano i corridoi. Ciò detto va subito aggiunto, con eguale franchezza, che l'odierno intervento del Presidente del Consiglio ha rappresentato il più convincente contrattacco alla azione dell'opposizione, il più energico tentativo di riconquistare quel poco o molto terreno che essa poteva ritenere di aver rosicchiato nel corso del dibattito Le parole ed il tono con cui Sceiba ha escluso qualsiasi sia pur lontana indiretta corresponsabilità di questo e dei precedenti governi nelle difficoltà tra cui da un anno e mezzo cerca di farsi strada la verità sulla morte della ragazza di Tor Vajanica non ammettono repliche. « La mia coscienza è a posto. Il gover |n0"àon hit~nuHa"da~temere : d „ igtruttoria in corso. Nea. l I „""" "l" ",7* ina n*pPun\.mf 1 Pensato a»a Possibilità di lasciarsi « qual ;che vascello alle spalle ». Sono ancora parole, si può aggiun 'gere, che non tendono soltan- sun funzionario dello Stato ha mai ricevuto da qualsiasi ministro ordini che fossero in contrasto con le leggi patrie. L'ho detto, lo ripeto e vorrei che tutto il Paese ne prendesse nota». Sono parole di un uomo che non solo non vuole, ma non to a troncare le speculazioni dell'estrema, ma che si rivolgono anche a quanti nel partito di maggioranza pensavano di poter cogliere il governo di contropiede per proporre, di qui a qualche tempo, un «cambio di cavalli»; ed ai < minori » che, preoccupati di quelle intenzioni, cominciavano a chiedersi se non fosse il caso, di provocare loro stessi un chiarimento. In termini di tecnica politica, si può concludere osservando che a questo punto la parola sta ai democristiani inquieti ed ai « minori » preoccupati. Sempre che, naturalmente, la franca presa di posizione del Presidente non sia bastata a fugare ogni inquietudine ed ogni preoccupazione. e. f.

Persone citate: Fanfani, Montesi, Nenni, Saragat

Luoghi citati: Roma