La fiducia al governo Scelba anche dalla Camera

La fiducia al governo Scelba anche dalla Camera JLA pVICEWDA MOJtJTJESIa, A ^IO\TE(ITOIUO La fiducia al governo Scelba anche dalla Camera Hanno votalo "si. 294 deputati, "no„ 264 - Il Presidente del Consiglio polemizza con le sinistre ed afferma: "La mia coscienza è a posto, non dobbiamo solo ristabilire !a verità, ma far sì che la menzogna e la minaccia non abbiano a trionfare,, Roma, 30 settembre. Anche la Camera, a conclusione del dibatito sul piccolo rimpasto . ministeriale, nel quale in verità si è parlato soprattutto.'del «caso Hontesl », ha confermato oggi la fiducia nel Governo. L'appello nominale ha dato 11 seguente risultato: presenti 566, votasti 558, astenuti 7 maggioranza 280. Hanno risposto si 291, hanno risposto no 264. Hanno votato a favore 1 d. c, 1 socialdemocratici, 1 liberali ed 1 repubblicani; si sono astenuti 1 deputati del partito monarchico popolare; hanno votato contro gli altri. Il voto è stato preceduto da una vivace replica del Presidente del Consiglio, al termine della quale il segretario della D. C, on. Fanfani, si è vivamente congratulato con l'oratore. Sceiba ha parlato, in un'aula gremita, per circa un'ora e mezzo. SCELBA — I mutamenti nella compagine ministeriale non hanno toccato nè la struttura nè il peso dei partiti nè il programma del governo. Giustamente quindi l'on. Malagodi ha parlato, a mio avviso, di illegittimità ed illeceità di questa discussione. Ora a distanza di soli quattro giorni dalla mia replica in Senato, mi sarebbe difficile dire cose nuove... PAJETTA — Potrebbe parlarci di Giuliano, per esempio (.Contrasti, rumori). GRONCHI — Non cominci, on. Pajetta, a distinguersi. Avverto che sono deciso ad evitare il chiasso ed a tutelare la libertà di parola dell'oratore. SCELBA riprende polemizzando immediatamente con Nenni e definendo « giudizi tanto temerari quanto infondati > quelli che il leader socialista espresse ieri sulle intenzioni del Presidente del Consiglio al momento della sostituzione del. l'on. Piccioni a Palazzo Chigi. Ciò detto, il Presidente del Consiglio si rivolge direttamente a Togliatti per respingere con una certa vivacità le sue < insinuazioni > secondo le quali la sostituzione dell'or). Piccioni sarebbe stata decìsa soprattutto per comporre notevoli dissensi in seno al Gabinetto. Tutto ciò è assolutamente infondato — dice Scplh» eu in nessun settore, come in quello della politica estera, esiste unanimità di vedute tra i membri del governo. Anche gli on.li Nenni e Togliatti-hanno una assoluta identità di vedute in materia... PAJETTA — Non è una scoperta. SCELBA — Prendiamo atto che non è una scoperta, e rileviamo anche che essi seguono direttamente le linee della politica del Cremlino (Proteste a sinistra, battibecchi, interventi del Presidente). <Noi — conclude Sceiba su questo punto — affermando il diritto di tutte le nazioni a riavere dieci anni dopo la guerra la propria sovranità, non ci diciamo per questo favorevoli ad un riarmo indiscriminato della iiiiiiiiiiiiiiiiii niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii n a Germania ». Per quanto riguarda la CED, u Presidente del Consiglio dice: « Sebbene questo progetto sia caduto, l'idea europeistica non è tramontata. Noi siamo convinti che essa rappresenta un'idea-forza, la quale, presto o tardi, dovrà prevalere ». Esaurito con questa dichiarazione il capitolo < Politica estera >. Sceiba afferma: cEd ora veniamo al secondo argomento che è stato oggetto della discussione, la vicenda Moritesi. Già ebbi occasione di affermare in Senato, in risposta agli oratori dell'opposizione, che, dovendosi ancora accertare la materialità dei fatti, la sola affermazione di una responsabilità penale fatta dalla tribuna parlamentare doveva considerarsi un abuso e una pressione sulla magistratura. Il governo, affermai allora, non avrebbe permesso il travisamento dei principi democratici basilari, tra cui emerge quello della personalità della responsabilità penale (Applausi al centro, proteste a sinistra). « Oggi aggiungo che la norma sulla presunzione di innocenza dell'imputato contenuta nel nostro Codice non è, on. Nenni, un sentimento che ella può rispettare o non rispettare, ma è una norma precisa di legge che va rispettata da tutti, una norma che stabilisce, fra l'altro, la sostanziale differenza fra un regime libero di democrazia e un regime di dittatura» (Vivissimi applausi al centro). Poi Sceiba ricorda di aver già respinto in Senato ogni responsabilità del governo nelle archiviazioni del fatto Montesi, che — dice — « avvennero quando vi era un altro ministro dell'Interno, il quale per altro ordinò le prime indagini sulla scorta delle nuove informazioni pervenute. La prima archiviazione avvenne quando il questore Polito era già stato collocato a riposo da sei mesi. Il potere esecutivo non ha mai influenzato la magistratura. Una simile infondata accusa va respinta con energia. La verità è che gli oratori dell'opposizione hanno voluto anche in Parlamento sovvertire i principi basilari trasformando in condanna definitiva una semnlira imputazione. Lo arresto di Piero Piccioni e la incriminazione di Polito... PAJETTA — Perchè non parla di Montagna? (Vivaci proteste al centro, reazione a sinistra, energico richiamo del Presidente, il quale avverte che è deciso a sospendere la seduta ed a richiamare severamente i disturbatori). SCELBA — L'arresto di Piccioni e l'incriminazione di Polito sono parse all'opposizione fatti da prendere a pretesto per mettere sotto accusa, con incredibili presunzioni di omertà, il governo e l'Intera classe dirigente. Nenni è arrivato persino a dire che, qualunque fosse l'esito del processo, niente cambierebbe. Come? Se Piccioni fosse o non fosse innocente non conterebbe più nulla? Se l'imputato fosse stato n iiiiiiiiiiuuiiiiimi iiiiiiiiiiiiiimiiiii un uomo qualunque, un semplice operaio... PAJETTA — Non dica sciocchezze. (Clamori altissimi della sinistra). GRONCHI — On. Paletta, alludevo proprio a lei poco fa. La invito formalmente a tacere. PAJETTA — Dovrebbe tacere li Presidente del Consiglio che sta dicendo cose inesatte. GRONCHI — Come può sapere lei quello che il Presidente del Consiglio sta per dire? O forse lei è il mago di Napoli? SCELBA — L'affermazione di Nenni è incredibile. Dunque se domani risultasse che l'ex-questore di Roma è estraneo alla faccenda... CANDBLI (com.) — Non ci crederebbe nessuno! (Risate a sinistra, contrasti al centro). SCELBA (con voce assai ferma) — Voi sorridete a questa affermazione, ma non sentite che proprio in essa è la gravità della situazione politica. E' il giudizio già fatto. E' la sfiducia e la condanna della magistratura. (Applausi vivissimi al centro, clamori a sinistra). Del resto non è la prima volta che l'opposizione cerca di trarre conclusioni premature . Di fronte ad ogni accusa io dichiaro di avere la coscienza a posto. Il governo non ha nulla da temere dall'istruttoria in corso e più di ogni altro desidera che la magistratura giunga al più presto possibile al definitivo accertamento della verità in modo che i colpevoli siano puniti e siano mandati assolti gli innocenti. La mia coscienza è a posto e 11 governo non ha nulla da temere, lo ripeto, e vorrei che tutto il Paese ne prendesse nota. Nessun funzionarlo può dire di aver ricevuto un ordine men che legittimo nè in questo nè in altri casi... CALANDRONE (com.) — E Giuliano? (Proteste al centro). PAOLO BONOMI (d. c.) — E di Moranino che dite? (La sinistra insorge con alti clamori. Mentre il deputato democristiano agita in alto '1 fascicolo stampato che reca la richiesta di autorizzazione a procedere per omicidio continuato a corico di Moranino, i due settori si scambiano violente invettive. Si grida da ogni lato. Infine Gronchi riesce a ristabilire la calma). SCELBA (riprendendo) — Il Parlamento ha il diritto di giudicare in ogni momento il governo, ma sempre su responsabilità acclarate, e non può evidentemente accettare le richieste dell'opposizione quando esse tendono soltanto a screditare la democrazia. Dopo ciò il Presidente del Consiglio si rivolge a Togliatti per affermare che il governo non può accettare il principio di quel controllo popolare di cui parlava ieri. « Non lo possiamo accettare — dice — perchè in Italia esistono una magistratura indipendente, un Parlamento sovrano e una lìbera stampa. In Italia non avviene come in Paesi governati con regimi politici preconizzati dalla sinistra, dove, come accadde per il caso Ber'a, un altissimo esponente del governo viene processato senza che il popolo possa saper nulla del dibattito, ed anzi apprendendo del processo solo ad esecuzione avvenuta. (Applausi al centro, proteste a sinistra). Nel concludere il suo discorso il Presidente del Consiglio ricorda tutti i provvedimenti presi per l'attuazione del programma di moralizzazione del costume e della vita pubblica, che il governo annunciò al momento della sua costituzione. «Non si può — egli dice — pretendere che tutto vada bene come non si può non tener conto dell'esigenza della pubblica opinione e della necessità di consolidamento delle istituzioni democratiche che richiede un'opera continua e vigilante, ma nemmeno si può trascurare di elevare una protesta contro una presentazione apocalittica della situazione e contro l'unilateralità delle accuse, le ingiurie, le insinuazioni e le diffamazioni che tendono, come fine ultimo, alla distruzione del regime democratico. Il governo considera con la massima serietà ta situazione; il suo compito non si esaurisce nel ristabilire la verità, ma nel far si che la menzogna e ta minaccia non abbiano'a trionfare». (Vivissimi applausi al centro, molte congratulazioni). Al discorso del Presidente del Consiglio seguono le dichiarazioni di voto; quindi alle 21 il Presidente annuncia l'esito della votazione. La Camera si riunirà nuovamente il 12 ottobre per iniziare il dibattito sul Bilancio degli Esteri.

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