Un sedicenne impazzito si è lasciato annegare

Un sedicenne impazzito si è lasciato annegare Mentre CCfCUnn di Salvavi» Un sedicenne impazzito si è lasciato annegare (Dal nostro inviato speciale) Aosta, 7 settembre. Un ragazzo si è buttato questa mattina nella Dora, e vi è morto annegato. Natale Simonetta aveva sedici anni, e ancora più triste è la sua fine perchè non esistono motivi che la giustifichino. Non è il gesto disperato dell'uomo che non sa affrontare con forze adeguate la lotta; non è la passiva ribellione a un torto subito; non è la desolata rinunzia d'un vinto. E' il risultato del tremendo e squallido lavorio di una mente ammalata, della mente ammalata d'un ragazzo. Soltanto la follia può averlo indotto a togliersi la vita. Da tempo questo male lo insidiava; non gli aveva procurato manifestazioni violente, ma le stranezze che Natale Simonetta commetteva si facevano sempre più allarmanti. Frequenti erano le sue fughe da quel paesino presso Reggio Calabria dove abita la famiglia. Erano scappatelle di pochi giorni, dalle quali tornava In apparenza rinsavito. Già altra volta, durante una di quelle fughe, mentre si trovava a Roma aveva tentato di sopprimersi avvelenandosi. Appunto nella speranza di offrirgli, in un diverso ambiente, migliori possibilità di vita, qualche mese fa il fratello Francesco, di ventun anno, da Reggio Calabria lo aveva fatto venire ad Aosta, dove da tempo aveva impiantato un modesto laboratorio di falegnameria. Il rimedio non si rivelo molto efficace. Natale era svagato, dava l'impressione di chi non abbia alcuna voglia di lavorare Ed era invece il tarlo della follia" che lo rodeva. Francesco lo condusse in ospedale- la visita accurata diede tuttavia una diagnosi negativa. Ieri sera Natale non è rincasato all'ora solita. Il fratello lo ha atteso invano tutta la notte. Questa mattina si è recato in Questura a segnalare la scomparsa del ragazzo, esprimendo il timore che fosse fuggito e che, privo di quattrini, potesse commettere uno sproposito di qualsiasi genere. Si era appena allontanato quando in Questura è giunta la notizia che un ragazzo si era buttato nella Dora. Ed era Natale Simonetta. Sul parapetto del ponte Suaz. oltre lo stabilimento della Cogne, c'era ancora la giacca che egli si era tolte prima' di buttarsi in acqua. Verso le nove e mezzo parecchi lo avevano visto passeggiare nervosamente su e giù lungo il ponte, fumando. Di tento in tento si affacciava a guardare giù il fiume. Poi si arrampicò sulla spalletta, vi si distese come per dormire. Una signora che passava gli disse: «Scendi da lì. Se ti addormenti, o se ti viene ur< capogiro, vai giù». Natele si accese una sigarette, sghignazzò: «Mi lasci stare, per piacere mi lasci stare ». E sghignazzò ancora. Poco dopo alcuni guardiani dello stabilimento gli videro togliersi la giacca, piegarla con cura, stenderla sul parapetto; e con orrore videro che egli si lasciava scivolare giù. Cadde nel fiume, annaspò; l'acqua gli giungeva appena al fianchi. Parve che egli fosse rinsavito, che desse qualche bracciata per salvarsi; quelli gli gridavano incitamenti, gli lanciarono una corda. Ma il ragazzo folle rimase sordo a tutto. Si abbandonò, e dopo un centinaio di metri urtò contro un isolotto e scomparve. I vigili del fuoco, subito accorsi a scandagliare 11 fiume, ne hanno recuperato il cadavere, alle 14,45 di oggi, arenato sulla sponda sinistra della Dora, all'altezza del campo di aviazione. g. f.

Persone citate: Natale Simonetta

Luoghi citati: Aosta, Reggio Calabria, Roma