I caccia russi attaccarono di sorpresa il "Neptune,, americano presso la Siberia

I caccia russi attaccarono di sorpresa il "Neptune,, americano presso la Siberia £7 ita a li pò orare ìmm.citMe*m.te aereo nel Pacifico I caccia russi attaccarono di sorpresa il "Neptune,, americano presso la Siberia L'apparecchio si trovava fuori delle acque territoriali sovietiche, con i cannoncini scarichi - Passarono due minuti tra il primo e il secondo mitragliarento - Nove uomini su 10 salvati dopo una notte in mare (Nostro servizio particolare) Tokio, 6 settembre. Il motorista Bedard pe?isò istintivamente ai dischi volanti quando, all'orizzonte, in direzione del sole che stava tramontando sulla Siberia, vide un guizzo luminoso, che diven- i 1 ! ! ne improvvisamente abbagi'intej e per essere certo di non sbagliare, richiamò l'attenzione del comandante Wayne. Proprio in quel momento, un fitto succedersi di proiettili traccianti sibilava al di sopra del muso del <Neptuney, e Bedard ?ion ebbe bisogno di altro per convincersi che quello jioji era un disco volante. Ora il bagliore era scomparso e nitidissimo si approssimava a forte velocità un velivolo dalla carati eristica sagoma dei turboreattori sovietici -Mlg-15. L'apparecchio s'innalzò per virare e lasciare l'obiettivo libero per un altro Mig, che veniva da prrsso e che scaricò un'altra serie di raffiche contro il < Ncptunc ». I primi colpi erano andati a vuoto; questi ultimi centrarono l'ala sinistra dell'apparecchio americano. € Il comandante Wayne — ha detto a questo punto il motorista Bedard — ordinò di far fuoco ed anche le nostre mitragliere entrarono in azione*. Il <Neptune>, inviato dalla base di Atsugi, in perlustrazione lungo una rotta familiare ai piloti americani di questo scacchiere, era stato colto di sorpresa dall'attacco dei caccia sovietici, impensabile nel momento in cui è avvenuto perchè l'apparecchio si trovava a circa settanta chilometri dalla costa siberiana, vale a dire al di qua di una fascia costiera ben piii ampia di quella fissata da qualsiasi Paese per delimitare le proprie acque territoriali. I reduci da questa avventura sono nove: il decimo membro dell'equipaggio, Roger HenTV Reid, è rimasto bioccai'0 "e"a sua cabina di ufficiale di rotta, mentre tentava di sospingere wrso il mare uno dei battelli di gomma di cui l'apparecchio era provvisto. I superstiti hanno riferito oggi sulle faH salienti della loro esperienza presso la base di Atsugi, vicino a Tokio, dove sono arrivati dopo essere stati sottoposti ad un controllo sanitario presso l'ospedale militare di Misawa (Giappone del Nord). Sette sono in perfette condizioni fisiche; aue hanno riportato lievi ustioni causate da fiotti di benzina sgorgata dai serbatoi al momento dell'ammaraggio forzato. < Un fatto strano dell'attac| co dei Mig — ha precisato il ■comandante John Wayne —: è \che un lungo intervallo passò fra il secoìido e il terzo attacìco. Più di due minuti; molto \per un 'ducilo impegnato da j caccia a reazione. Forse i cac\cia russi volevano tornare su idi noi da una direttrice che li {méttesse al sicuro dalla nostra ' reazione ». Anche la terza-serie di raffiche colpì il <Neptune> allo ali. Il puntatore Ernest Louis Pinhevioh si trovò in un angol di tiro sfavorevole e lasciò partire circa 150 colpi, che però non raggiunsero il bersaglio, cifoli potevo far centro — ha detto — e lo sapevo; sparai più per intimidirli che per altro ». I due Mig si allontanarono verso ovest, verso la costa sibcriana. Il comandante Wayne, convinto che sarebbero tornati all'attacco e resosi conto che i cannoni di bordo erano scarichi, fece scendere ti veli i volo a bassa quota. Pensava 1<** rientrare ad Atsugi, ma im- provvisamente l'ala di sinistra prese fuoco. * In quel momento l'apparecchio era a meno di duecento metri dal pelo dell'acqua; Wayne planò il più lievemente possibile, scivolando leggermente sull'ala sinistra, di modo che il mare spegnesse subito le fiamme. Nel frattempo il radiotelegrafista lanciava l'S.O.S. precisando la posizione. Erano le 18,18 di sabato, 4 settembre. Quando l'appello di soccorso pervenne eil comando di zona più vicino, era troppo tardi perchè fosse utile inviare apparecchi di soccorso: risultava peraltro che gli occupanti dell'apparecchio abbattuto disponevano di battelli di gomma e di giubbotti speciali, che si gonfiano al contatto dell'acqua e tengono a galla anche individui stremati o svenuti. A mezzanotte fu ordinata la partenza degli apparecchi di soccorso, di modo che fossero sul punto dell'incidente ai primi chiarori del giorno. Decollarono cinque Sa-16 (anfibi), un Sb-29 e una superfortezza volante B-29, la quale aveva tutte le armi cariche, pronte ad entrare in azione se si fosse avuta da parte sovietica un'azione di disturbo. I nove furono raccolti senea intralci; pare però che i russi abbiano tentato di individuare i naufraghi nel corso della notte. Il comandante Wayne ed i suoi avieri hanno dichiarato che a tarda ora udirono il rombo di un aereo che sorvolava lo specchio di mare nel quale si trovavano. J. Randolph (A. P.)

Persone citate: A. P., Bedard, Ernest Louis Pinhevioh, J. Randolph, John Wayne, Neptune, Roger Hentv Reid

Luoghi citati: Atsugi, Giappone, Siberia, Tokio