La figura dell'Olmo assassino e mentitore

La figura dell'Olmo assassino e mentitore Depositata ieri la sentenza di condanna all'ergastolo La figura dell'Olmo assassino e mentitore or, rhe re rel vra ahe eon (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 27 agosto. La motivazione della sentenza, con cui è stato conili dannato il calzolaio Emilio Olmo, è stata depositata oggi in cancelleria. Ne è estensore il presidente della Corte d'Assise dott. D'Arienzo. In questo modo, dopo una quarantina di giorni dalla condanna all'ergastolo, si sono appresi i motivi per cui i giudici hanno inflitto la massima pena ad Emi. lio Olmo responsabile d'aver ucciso la moglie Costantina Fran- po jMasuello e il garzone ha ce*c° Dametto. o.ì La ?e.nt,e"za,,fa ™a acutf 'ianalisi del duplice delitto, nel- a- le 8Ue fM, successive „ dimo. éjstra con solidi argomenti che e-|non fu a garzone che andò a prendere nel cortile la sbarra, rua zrala hè ra nata ui e la la do di- coti cui sarebbe stata compiuta la strage. In quanto ai motivi abbietti che hanno spinto l'Olmo ad uccidere, la Corte li identifica senz'altro nell'amore morboso e colpevole per Matilde Dametto. Dopo il delitto, per sei giorni, l'Olmo insistette nel sostenere la tesi della patita rapina, facendola credere anche al familiari e cedendo soltanto di fronte alla vista degli orologi che il calzolaio asseriva essere stati asportati dai grassatori e rinvenuti invece celati in una intercapedine durante l'ispezione degli agenti di P. S. «La peculiare caratteristica dell'Olmo — osservano i giudici — è stata l'attitudine alla menzogna, alla simulazione, alla messa in scena, e che si accompagnano all'assoluta mancanza di rimorso e di compianto per le povere vittime. Per il Dametto egli ha parlato dello scempio fattone con indifferenza; per la Masuello, quando si decise a dire quella piagnucolosa verità che presumeva sapere lui solo e Iddio, ha lripetuto: La colpa è mia, sol- itanto mia. Con questa afferma- j zione Olmo non ha inteso riconoscere la responsabilità conseguente al duplice omicidio, bensì ha voluto riferirsi al preteso tradimento della moglie, compiuto, a suo dire, in ritorsione al suo tradimento, onde sostenere che era stato lui a subire torti e che le vittime quasi gli dovevano delle scuse. Non è questa una manifestazione di inversione delle concezioni morali? Pertanto la condotta dell'Olmo non è stata degna di alcuna attenuante, neppure generica >. « Nel sopprimere il Francesco Dametto — presegue la sentenza ndAl'Olmo ha voluto igno- I rare che due bambini venivano privati dell'amore paterno, della guida e dell'assistenza del genitore; nel sopprimere la Costantina Masuello ha ignorato tutta una vita dedita con ab- eoni stolo. negazione e fedeltà alla cura della casa e del marito». Pertanto la Corte d'Assise di Alessandria, a distanza di trentadue anni, da quando era stata erogata l'ultima massima pena per la uccisione della vedova del colonnello Bassi, della figlia e della domestica (delitto compiuto a Tortona da Ferruccio Landini e da Roberto Spalla) ha inflitto allo sciagurato calzolaio di piazza Marla condanna dell'erga- g- c.

Luoghi citati: Alessandria, Emi, Tortona