Avanguardia di retroguardia di Mario Gromo

Avanguardia di retroguardia = SULLO SCHERMO OEL LIDO Avanguardia di retroguardia Un film svedese («Come nei sogni» di Cari Gyllenberg) e un film austrìaco («Antonio e Virgoletta» di Thomas Engel) (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 27 agosto. Uno degli spettacoli più buffi qhe gli annali della Mostra possano ricordare; e non soltanto sullo schermo. Finita la proiezione del film svedese, accolta in silenzio per la prima metà, e poi da risate, da fischi e da applausi ironici, il buonumore o il malumore del pubblico si era talmente sfogato in crescendo che alla fine la solita cortesia ha prevalso, e ne è venuto un applausetto stanco. Allora, al centro della galleria, si è fatto avanti il regista »del film. Piccolino, magrolino, occhi accesi, una barbetta rossiccia da capitan Cocò Rico, una giacca di broccato bianco a fiorami con risvolti di seta giallìna, sotto il braccio un piccolo apparecchio da ripresa. Si è inchinato due volte, e ha chiesto di parlare. Un pronto silenzio l'ha esaudito, mentre i fotografi si facevano sotto. Con una voce un po' stridula, e con un inglese alquanto svedese, ha detto allora che avrebbe portato quegli applausi ai suoi giovani compagni con 1 quali aveva fatto il film. Perchè, in cinque o sei, non arrivavano a fare novantanni e più precisamente la loro media età (veramente disse il medio-evo) era sui diciassette. E ognuno aveva lavorato sodo: attore e operatore, o attore e capo operatore, o attrice e segretaria di produzione, tutto in famiglia. Lui poi (ma per modestia non l'ha det- 11 e m 11:111p T111111 f1 1 r 11 l 1111r1111111111 r1f 111111111 fi o a à, a e i a è o. , l , a o è i n n e, e e e e, i - 1 bcfèdtUfmgusmmltezusdstsAsstSattanspdfgriusondotnLadoiiiiuniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiniiiiiiiimto), da buon capitano che deve agli altri l'esempio, era stato soggettista, sceneggiatore, aiuto-operatore, regista e principale interprete. Siamo in un attimo ringiovaniti, per quell'attimo tornati goliardi fra goliardi; ma subito dopo, di fronte a quello strano ragazzo dì ventidue anni, più che paterni ci siamo sentiti nonni, bisnonni. Alle prime ore del mattino è venuto allo Chezvous. Gli hanno offerto un po' di spumante. Sempre con la sua macchinetta sotto li braccio, ha chiesto del latte* Gliene hanno portato mèzzo litro; se n'è versato una prima coppa, e ha cominciato a inebriarsene, lui che sullo schermo era stato addirittura Prometeo, sia pure in calzoni da spiaggia. Poi ha invitato Miriam Bru a ballare; e fra le schivate delle altre coppie l'ha costretta a sempre più complicate e caste evoluzioni, ogni tanto facendole passare sul capo una mano nella mano, in un benedicente accenno di minuetto, e ogni tanto sbirciando la sua fida macchinetta che era stato costretto ad abbandonare. Sf chiama Cari Gyllenberg; e dice che il suo'film direttamente sì riattacca a Eslodo e ad Eschilo. Può darsi che un giorno possa dare qualcosa al cinema svedese; per ora gli ha dato una ragazzata, e assai pretenziosa. Ha voluto infatti rievocare, con quattro ragazzine, se stesso, due compagni, una spiaggia, un faro e una barchetta, il mito di Prometeo. (Cocteau, di quanto male sei padre). Il faro, come dice il programma, è addirittura Zeus ovvero lo spirito, ovvero l'obbedienza. Pandora, ovvero il timore, ovvero la paura, porterà naturalmente il suo vaso, che sarà una scatola d'alluminio per camping, con dentro cinque vipere di guttaperca e due sigarette. E Pallade (una ignara brunetta di quattordici anni) sarà la devozione; un'al tra quattordicenne sarà la bionda, ovvero la bellezza, ovvero l'amore; mentre un'altra, ma quindicenne, sarà la bruna, ovvero il ridicolo, ovvero l'indifferenza. E così via. Siamo nell'intenzione dell'intenzione, nel simbolo del simbolo, nel gratuito del gratuito Tanto per coscienziosamente risalire alle fonti, a un'interpretazione autentica, ho chiesto al neo-regista che mai significasse tra l'altro, quella gabbia da uccelli nella quale Pallade mette un pesce, per poi appenderla al sole. Mi ha detto che simbolizzava l'Infinita stupidaggine umana: quella, Invece di un uccello, ci metteva un pesce. Mi sono allora permesso di fargli osservare come, nel caso, sarebbe forse stato meglio che Pallade facesse nuotare degli uccelli sui fondo del mare; lì per lì ne è stato un po' colpito, ma poi mi ha risposto che la ripresa sarebbe stata molto diffìcile Ci vuole pazienza. Le illusioni e i trucchetti dell'avanguardia per l'avanguardia (questa decrepita parola), anche se perseguiti in buona fede, possono suscitare qualche parvenza con note, forme, colori. Ma con le parole, e con il cinema, è un po' più difficile. Perchè la parola ha pur sempre i suoi significati, piuttosto precisi; e l'immagine in movimento è di una precisione ancora più evidente. Ora, quando una quattordicenne in maglia nera corre per una spiaggia dinanzi a un faro, (quanto corrono), abbiamo un bel volerci ricordare che lei è Pallade e che 11 faro è Zeus, ma quella si ostina a essere una studentessa di prima liceo che corre su di una spiaggia, e quel faro, laggiù, è un faro, che si è munito di energia elettrica dopo essersi per anni accontentato del petrolio o dell'acetilene. Un film, Insomma, che oltre a non essere un film, :na soltanto un albo di belle o strampalate fotografie, poteva vantaggiosamente essere scritto come soggetto, pubblicato magari poi in una rivistina per cineasti (ce ne saranno anche in Svezia), e non girato. * * Tutto l'opposto, il secondo spettacolo della serata. Borghesuccia apparizione del cinema austriaco con Antonio e Virgoletta, una melliflua commediola, protagonisti due ragazzini esemplari, da un roseo romanzetto di Erich Kastner. In una povera casa il povero Antonio si sacrifica in tutti i modi per la sua povera mamma ammalata; in una casa assai ricca l'infallibile Virgoletta fa di tutto per aiutare il povero Antonio e per distrarre la propria viziata climaterica mammina da una non bella tentazione che sarebbe per avere. Alla fine le due famigliole partiranno insieme per la campagna, cantando in coro da una lussuosissima auto; la mamma di Antonio potrà ritemprare la sua salute; e quella di Virgoletta la sua fedeltà coniugale. Correttissimo latte e miele, con cialde un po' stantie. — - . Mario Gromo :

Persone citate: Cocteau, Erich Kastner, Miriam Bru, Thomas Engel

Luoghi citati: Eschilo, Svezia, Venezia