Il gruppo dei sindacalisti si schiera a fianco del governo di Vittorio Gorresio

Il gruppo dei sindacalisti si schiera a fianco del governo LA POLEMICA TUA LE tOBBEA'TI BELLA ». C. Il gruppo dei sindacalisti si schiera a fianco del governo Un giornale della destra sospende le pubblicazioni per an giorno - La corrente di Gonella dichiara - «L'intera situazione va chiarita» - Se la Francia sarà contraria alla Ced, il governo non presenterà il progetto al Parlamento Roma, 27 agosto. I tre argomenti che sono rimasti a dominare in permanenza la situazione polìtica italiana — e che si possono citare con le sigle allusive: DC, TLT e CED — anche oggi conservano un loro interesse di attualità, essendo affiorato per ciascuno di essi qualche elemento che, almeno in modo relativo, può venire considerato come nuovo. Incominciando dalla DC, veramente dovrebbe registrarsi qualcosa come un segno negativo: Il Tempo di Milano, e cioè il quotidiano che, portavoce dell'on. Pella, si è fatto in questi giorni banditore strenuo delle tesi dell'opposizione democristiana di destra, ha sospeso improvvisamente le sue pubblicazioni. Viene annunciato che la sospensione avrà soltanto la durata di ventiquattr'ore, non essendo dovuta che ad un banale contrattempo di accordi soprav. venuto all'ultimo momento fra l'editore e lo stampatore: ma è naturale che la pausa improvvisa sia stata in qualche am biénte considerata — dopo le accese punte polemiche raggiunte in questi giorni — come abbastanza singolare. La voce degli oppositori, in ogni modo, anche se è stato ridotto al si lenzio per lo spazio di un giorno l'organo più accreditato e più autorevole della cosiddetta iiiiiTiiiiiiiiii(iiiiiiiiiiiitiiiiiiiiii(iiiiiiiii(ifiiitiii < concentrazione >, non ha taciuto nemmeno oggi. E' stato infatti diramato un foglio dell'Agenzia Aisa (della corrente dell'on. Gonella) in cui si avverte che in questo periodo non 3i sono avuti « normali rapporti tra gli esponenti di concentrazione >, ai quali forse sarebbe stata data < eccessiva importanza », e che i problemi fondamentali saranno affrontati solo al momento della ripresa politica generale. Quello che sarà, in questa prossima circostanza, l'atteggiamento dei leaders dell'opposizione interna è definito con molta chiarezza dall'Agenzia: < Essi cercheranno di "creare le condizioni di una effettiva e salda unità, anche se le dichiarazioni fatte dall'on. Fanfani al Consiglio nazionale e alla riunione dei se gretari provinciali, hanno piuttosto deluso chi si augurava e si augura un eguale sforzo di buona volontà da parte degli esponenti di Iniziativa Democratica >. E' una cautela molto maggiore di quella usata dall'on Del Bo nei suoi articoli per II Tempo di Milano, ma la sostanza, come si vede, rimane un effettivo atteggiamento di bat taglia. Si continua a ripetere difatti che è Fanfani che deve mutare, mitigandolo, il contegno tenuto Ano ad ora nei confronti delle correnti mlnorita- iiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitriiiiiriiiiiiiinii> I n rie. Comunque, dopo l'intervento dell' Osservatore Romano nella giornata di ieri, oggi si deve registrare un nuovo contributo di soccorso a favore di Fanfani, proveniente da un'Agenzia che è ritenuta essere espressione del pensiero del partito repubblicano ed ln particolare dell'on. Pacciardl: la Agenzia d'Europa. In diretta polemica col Tempo di Milano che ieri aveva criticato con molta asprezza anche l'attuale formula governativa, VADE difatti scrive: < La strada tracciata da De Gasperi alla D.C. è chiara e non si esaurisce certo in una formula di governo, attingendo la sua vitalità a motivi storici permanenti di questo dopoguerra: il definitivo superamento della antitesi guelfi-ghibellini trova la sua più valida difesa proprio nell'alleanza, al Governo e nel Parlamento, fra il par tito cattolico ed i partiti laici. Quindi, nessun dubbio che la D.C. continui a camminare lungo i binari costruiti da De Gasperi, tanto più che Fanfani ha più volte dichiarato di voler restare fedele all'insegnamento del grande maestro. Perchè non credere a Fanfani, alla sua in¬ e telligente politica, alla sua fee deità morale? Sarebbe bene non > i . n a , , l e , i e d e I r . , far girare i mulini a vuoto, se non altro per non prestarsi inconsapevolmente al gioco comunista ». Poiché l'accusa rivolta al governo dall'organo di Pella era precisamente, come si ricorderà, quella di « fare il gioco dei comunisti », adesso che l'accusa viene ritorta in piena regola a danno degli oppositori dai difensore del governo, tutto ritorna nella più classica delle regole polemiche in vigore ln Italia. Si può comunque chiudere sull'argomento della politica interna registrando un altro passo a favore del binomio Scelba-Fanfani, e cioè dei poteri costituiti, fatti bersaglio della concentrazione degli oppositori. Ai poteri costituiti giunge, infatti, il suffragio di un esponente della CISL, l'on. Cappugi, che, interrogato sulla posizione del gruppo dei sindacalisti — gruppo che in un certo senso è decisivo — ha dichiarato testualmente: < Noi riteniamo che in questo momento cosi delicato per il Paese, non vi sia alcun motivo per non essere solidali con la direzione del partito e con 11 governo. Pur nella libertà dell'esposizione del nostro punto di vista sui singoli problemi non vediamo perchè si dovreb bero creare difficoltà, proprio oggi che il partito più che mai ha bisogno di essere unito >. Poche parole basteranno , adesso per dare conto dello -jslato degli altri due problemi — —dj politica internazionale --1 cne nel principio abbiamo ri-0 ( chiamato: quelli, cioè, del TLTa e della CED. Riguardo al pri- - j m0 si ritiene, in base ai rap- 1 porti pervenuti da Londra e da Washington, che nei colloqui intercorsi ieri tra Eden e Brosio, e tra il sottosegretario al Dipartimento di Stato americano e l'ambasciatore jugoslavo negli Stati Uniti, siano stati compiuti gli ultimi sforzi per superare le ultime difficoltà che ancora si frappongono al trasferimento dei poteri nella c Zona A» del Territorio libero triestino. Si ritiene — informa al riguardo l'agenzia Ari — che. nel colloquio di Londra, Eden abbia sollecitato Brosio a far recedere l'Italia da talune controrichieste fatte per quanto riguarda il settore economico, e che a Washington, con ogni probabilità, si sia insistito presso il governo di Belgrado perchè siano superate talune posizioni di intransigenza che potevano ulteriormente far ritardare l'accordo. Si ritiene inoltre che, se qualche concessione reciproca fosse fatta dalle due parti, sarebbe probabile che il punto morto venisse superato, e l'intesa raggiunta senza altri ritardi ». Per quello che riguarda la CED, questa sera, finalmente, si è fatta giustizia di molte voci fantastiche. Alcune riguardavano un preteso nostro atteggiamento favorevole ad una cosiddetta « CED a cinque », senza cioè la partecipazione della Francia, che è [come dire per un progetto che non avrebbe avuto alcuna pratica utilità. Altre voci, sul piano della tecnica parlamentare, attribuivano al nostro governo l'intenzione di presentare in ogni caso — anche nel caso di voto negativo da parte dell'Assemblea francese — il progetto di ratifica del trattato della CED a'. Parlamento, comportandosi, cioè, « sicut non esset » accaduto nulla: in altri termini ignorando ti fallimento della Conferenza di Bruxelles e l'eventuale bocciatura della CED da parte del Parlamento francese. Citiamo ancora l'agenzia Ari che fa giustizia, in nome del buon senso, di ambedue le informazioni: «Qualora la Francia dovesse respingere il trattato per la CED, il governo italiano non procederebbe più alla ratifica del trattato, a meno che non si abbiano fatti nuovi che possano, eventualmente, modificare l'atteggiamento dell'Italia. Il governo italiano — prosegue l'agenzia — mantiene fermi tutti i punti che riguardano l'affermazione di una politica europeistica nel pieno senso di questa espressione, ma si rende conto che una Comunità Europea senza la Francia o addirittura con una Francia avversa, non solo non avrebbe alcuna fun- o |zione. ma potrebbe portare ad -.una maggiore divisione del-i l'Europa e pertanto frustrare TiqueH'unita europea che si vuo- le. attraverso questi organismi, - raggiungere », a' Vittorio Gorresio