Il processo al principe Torrepadula rinviato per malattia della moglie

Il processo al principe Torrepadula rinviato per malattia della moglie Non si è presentata (a querelante donna Francesca Ruspoli r Il processo al principe Torrepadula rinviato per malattia della moglie La causa dovrebbe essere discussa in ottobre - Ma forse si arriverà a una transazione (Dal nostro inviato speciale) Verona, 26 agosto. La lite giudiziaria tra le famiglie patrizie Ruspoli-Torrepadula non accenna a finire. Quando un nodo viene al pettine del dibattimento pubblicò,' uno degli attori trova senipre modo di ritardarne lo scioglimento. Questa volta è stata donna Francesca Ruspoli, di 27 anni, vivace e pepata nella conversazione, a cercare una remora. Con un telegramma inviato ieri al giudice Albertacci e con certificato medico presentato questa mattina dal suo difensore romano avvocato Dall'Ongaro ha fatto sapere che non poteva presenziare all'udienza nella querela da lei presentata contro il marito conte Giulio Rocco di Torrepadula; una indisposizioìie maligna la costringeva a letto a Roma e chiedeva pccjò un rinvio. Il giudice dott. Albertacci, con l'accordo delle parti, ha accolto la richiesta e rinviato il dibattimento al SS ottobre. Puntualissimo invece si è presentato in aula il conte Giulio Rocco, giacca blu su calzoni grigi, un tantino invec i i i a i chiato dall'anno scorso dopo la clamorosa vicenda coniugale che d'improvviso lo aveva reso celebre, don Giulio appariva piuttosto infastidito dalla nuova ondata di non rieftiesta popolarità che la moglie gli ha riversato addosso. Non ha parlato che con i suoi avvocati, non si è opposto alla richiesta della moglie per la quale, pur senza dimostrare tenerezza, ha avuto espressioni corrette. Non sembrava certo l'uomo che, come ha detto donna Francesca Ruspoli, oltre a coprirla di frasi ingiuriose di una trivialità indicibile, l'aveva rincorsa lungo i quieti viali della villa Novare del Negrar, roteando una staffa, deciso ad ucciderla. L'esordio di questa ennesima vicenda giudiziaria è conseguente alla querela di adulterio presentata lo scorso anno dal conte Giulio di Torrepadula contro la moglie che, invaghitasi del suo autista, il giovane veronese Romano Bronzato, avrebbe abbandonato il marito ed i figli per fuggirsene a Londra con l'amante. Nel luglio dell'anno scorso, dopo l'intervento di amici, parenti e dello atesso giudice con. ciliatore, il conte Giulio di Torrepadula ritirò la querela contro la moglie. Ma fu un gesto che non servì a rasserenare l'atmosfera. Rimasero infatti pendenti altre questioni. Una, la più importante, era di carattere patrimoniale. Maria Francesca Ruspoli accusava suo marito e suo suocero, il conte Giuseppe Rocco di Torrepadula, di averla spogliata di una parte vistosa del suo ingente patrimonio. La seconda riguardava l'educazione e la tutela dei figli. Il giudice affidò i tre bambini minori alla tutela del nonno paterno. Nel giugno di quest'anno donna Francesca tornò a Verona e andò a stabilirsi in una dipendenza della villa di Novare dove abitava anche U marito. Voleva stare vicino ai figli, soprattutto al primogenito Giorgio Enrico. In quel periodo si ammalò; trasportata in una clinica di Verona, fu operata di appendicite, ma non fu una triste degenza la sua. Infatti proprio in quel periodo il giudice Calvelli riformò in parte la sentenza ed affidò alla madre la tutela del primogenito Giorgio Enrico. Questa decisione coinvolgeva nuovamente tutta una serie di atti giudiziari relativi al patrimonio dei Ruspoli. Donna Francesca con un tassi corse a villa di Novare per prendersi il figlio e portarselo anrqcH,Tmsnvubmcnsreiilcascqqsddz a Roma; ma qui, come forse jnon si attendeva, trovò il ma-rito deciso a contenderle in qualunque modo il figlio. Poiché non poteva far nulla contro la legge, il conte Giw-Ho Rocco ii sarebbe acconfen-L,„,„ _._„, j, .,,».._„_, ,„ Tnaut 3 7n«t « -on himoglie e poi, come se non bo-stasse, afferrando una staffa, ne, pressi della scuderia, f«- vrebbe inseguita lungo t viali urlando: c Questa è la volta buona, ti ammazzo, ti am-mazzo >. Il conte Giulio Rocco nega ci aver trasceso in questa ma- niera. Il suo atteggiamento distamani, così misurato, signo-rile, controllato, voleva forse essere una testimonianza per i giudici della sua condotta ineccepibile. Forse sarebbero state più valide le testimonianze di coloro che, secondo donna Francesca, avrebbero assistito alla disgustosa scenata, cioè la vecchia madre e l'autista personale del conte Giulio Rocco. Non è però da escludere che questo rinvio abbia uno scopo ben preciso e che, come per la querela presentata V estate scorsa, si arrivi ancora ad una transazione. Non è da escludere che prima, del SS ottobre donna Francesca ci ripensi su e ritiri la querela per diffamazione presentata contro il marito. In nome dei figli, le due famiglie patrizie forse riusciranno a trovare un accomodamen. to anche sulla questione relativa al patrimonio, che è piuttosto cospicuo. Francesco Rosso j al terzo, ai fini della concreta 1 determinazione della pena. II Guerra è in stato d'arre sto. Quattro congiunti della vittima si sono costituiti parte 1 civile. L automobilista, malgrado si fosse difeso asserendo di non essersi accorto dellinvestimen. , dJ aver avut(J , macchi na co]pita da una gassatai ve_ „iva tratto in arresto a Baldi cnieri dopo un drammatico inseguimento della Polizia. . La Parte Civile ha chiesto che venisse riconosciuta la re sponsabilità civile dell'indu j striale Giovanni Colombo da ]Varese, il quale il giorno pri \ma. dell'incidente aveva acqui stato dal Guerra la 1900 Alfa. ' Il Tribunale ha invece ordinato l'esclusione del Colombo dal procedimento, in quanto l'atto di vendita non risultava ancora perfezionato. II marchese Ugo Montagna (a destra) In uno stabilimento termale a Monsnmniano, nel Pistoiese, dove si è Intrattenuto fino alla scorsa settim ana per un periodo di cura

Luoghi citati: Londra, Negrar, Roma, Varese, Verona