Un vecchio industriale è ucciso da un camion sulla porta di casa

Un vecchio industriale è ucciso da un camion sulla porta di casa Strade pericolose: un'altra sciagura mortale in corso Massimo d'Azeglio Un vecchio industriale è ucciso da un camion sulla porta di casa La disgrazia nello stesso punto dove tre giorni fa un operaio perse la vita-Era uscito per una passeggiata e stava per attraversare la strada • La morte quasi immediata Un'altra mortale sciagura stradale è accaduta ieri pomeriggio in corso Massimo d'Azeglio. Tre giorni fa un giovane aveva perso la vita finendo tra le ruote d'un tram, davanti al palazzo di Torino-Esposizioni. Era uscito da casa por una passeggiata dopo il lavoro e si stava dirigendo verso il parco del Valentino. In circostanze analoghe, quasi noi medesimo punto, solo una cinquantina di metri più avanti, verso corso Dante, un vecchio industriale, il comm. Biagio Mariano fu Agostino di 83 anni, è morto ieri alle 16 investito da un camion proprio di fronte a casa sua, mentre si avviava verso i viali del parco per la passeggiata quotidiana. L'incidente è accaduto all'angolo di via Vincenzo Monti, Il tondo stradale era ancora visci- a 0 do per la pioggia che aveva appena smesso di cadere, e le macchine procedevano con cautela sull'asfalto bagnato. Il commendatore reggendo nella destra la canna da passeggio, e nella sinistra il giornale, usci dal portone di ras*, al n. 74 del corso, attraversò il controviale e si portò con passo sicuro fino a! centro della strada. Qui si fermò perchè dalla destra, diretto in corso Vittorio, stava sopraggiungondo un camion. Era targato CN 30547, e al volante sedeva il trentatreenne Giuseppe Poirone fu Paolo, proprietario del camion che fa servizio giornaliero di corriere fra Mondovl e Torino. Al suo fianco sedeva il garzone Antonio Bellocchio di 39 anni abitante anch'egll a Mondovl in via Trono 1. La velocità dell'autocarro non era elevata, e il Peirone, credendo che il vecchietto lo lasciasse passare non rallentò neppure. Nello stesso istante però alle spalle del Mariano, diretta in corso Dante, sopraggiunse una motocicletta guidata dal trentaduenne Alberto Piodini di Luigi, abitante in via Albenga 3. Il vecchio si volse, temette d'essere investito, cercò di attraversare di corsa l'ultimo tratto della strada, e fini davanti a', camion. Si udì uno schianto in mezzo allo stridio dei freni. Il Mariano urtato alle spalle fu scagliato una decina di "metri più avanti, e giacque rantolante col cranio spezzato in una pozza di sangue. Per un caso non fu schiacciato anche dalle ruote del camion: l'autista riuscì a fermarsi a mezzo metro dal corpo. Il viale era molto animato, e in pochi istanti, una folla circondò la vittima e l'investitore, arrestando la circolazione. Una macchina, guidata dal dottor Vittorio Mancini, residente in corso Moncalieri 145, caricò il Mariano trasportandolo all'ospedale Molinette, ma qui, prima che si potesse tentare un disperato intervento, il vecchietto spirò. Aveva riportato la frattura della base cranica e lo sfondamento dell'e li il torace sinistro. Fra gli spettatori dell'investimento c'erano molti coinquilini del Mariano ma nessuno lo riconobbe. Solo un'ora dopo, quando la polizia si recò per dare la tragica notizia ai famigliari si seppe che era lui la vittima dell'incidente. Il commendator Mariano abitava nella casa, dal 1946. Aveva cominciato la carriera a Napoli come direttore dei Cotonifici Meridionali; una trentina di anni fa era venuto a Torino, dove era stato prima dirigente, poi consigliere delegato della S.A. Tubi Metallici con sede in corso Francia. Nel '46 si era ri tirato dall'attività, ma aveva mantenuto la presidenza onorarla, con funzioni di consigliere nella società «Tulli e Pizzi» di via Bardonecchia 36. Meticoloso e preciso, il vecchio commendatore usciva ogni giorno dalle 16 fino all'ora di cena. Attraversava il corso Massimo d'Azeglio appena fuori del portone, poi percorreva il viale di Torino-Esposizioni fino al Valentino. Qui andava a sedersi su una panca sotto gli alberi per leggere il giornale. Cosi da anni, purché ci fosse un po' di sole. Lunedi era stato fra gli spetta- llllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll tori del tragico incidente alla fermata del 15. Era tornato a casa più presto del solito, visibilmente imnrossionato. « Non bisonerebbe andare in giro, per vivere sicuri — aveva confidato alla portinaia — c'è troppo traffico. Ho visto un giovane con la testa fracassata, investito da un tram. Non riuscivo a rincasare, ad ogni incrocio era un problema, sbucavano macchine da tutte le parti, e andavano forte ». Poteva essere un avvertimento del destino. Vedovo da molti anni e senza figli, Biagio Mariano viveva in un alloggio confortevole, con una sua nipote, la signorina Alda Serra di 42 anni, impiegata alla «Tulli e Pizzi». Fino alla sera alle 7 era solo in casa e, ancora arzillo com'era nonostante gli anni,.si annoiava. Perciò usciva a passeggio. Ieri purtroppo questo svago gli è riuscito fatale. — All'ospedale M. Adelaide è' stato ricoverato ieri il 12enne Domenico Cravotto fu Pietro, che abita in via Candelo 16. Il ragazzo, giocando con alcuni coetanei, si arrampicava sulla parte poste¬ ""Illlllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll Illll è' ohe zi, e¬ Flora del cassone di un camion ""fermo in corso Novara. D'un tratto l'automezzo si metteva in moto ed il Cravotto ruzzolava malamente a terra, fratturandosi il braccio sinistro. Guarirà in trenta giorni. lllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll 11 camion ha una grossa ammaccatura dove urtò il vecchio ltliiillilliitlllllllllllllllillltllllllllllllllllllllilllllllllllllllllllllllllllllttlllllliliiiiiliiiiliiiliilliiil» M li comm. Biagio Mariano

Luoghi citati: Napoli, Torino