Il cordiale congedo fra i due Primi ministri di Riccardo Aragno

Il cordiale congedo fra i due Primi ministri Il cordiale congedo fra i due Primi ministri (Dal nostro corrispondente) Londra, 23 agosto. Alle 11,30 del pomeriggio di oggi il il. 10 di Downing Street ha diramato il seguente comunicato: ce II Primo ministro francese, accompagnato dall'ambasciatore di Francia e dal signor Philippe Baurdet, capo di Gabinetto, è stato ospite del Primo Ministro a colazione a Chartwell. Urano presenti anche il signor Eden, accompagnato da alcuni funzionari del Forelgn Oflice. La discussione generale si è svolta sulla situazione creata dal risultato della Conferenza di Bruxelles. I ministri si sono trovati d'accordo sull'importanza di mantenere l'unità delle nazioni libere dell'Occidente e sulla necessità di compiere al più presto passi concreti per trasformarla in realtà ». Questo il resoconto ufficiale — rettorico insieme e reticente — della drammatica visita che il Presidente del Consiglio francese ha compiuto al Primo ministro britannico dopo il fallimento della Conferenza di Bruxelles. La visita, è stato detto ufficialmente all'ultimo momento, era già stata organizzata da tempo. Anche se si accetta per vera questa informazione, è chiaro che la visita del Primo ministro francese al Premier inglese era resa ancora più necessaria dal recente affettuoso messaggio di Churchill ad Adcnauer, per sottolineare da parte francese che i rapporti di amicizia anglo-francesi sono più intimi che non quelli anglo-tedeschi, e sono più importanti per il fatto che l'atteggiamento britannico influenza direttamente il pensiero europeo sulla CED. Non risulta che i due Primi ministri abbiano raggiunto ap¬ cun accordo concreto nel corso delle quattro ore di discussione intorno al tavolo della piccola sala da pranzo, nella residenza privata di campagna di Churchill. Mendès-France — come aveva preannunziato a Bruxelles — intendeva discutere le possibili alternative alla CED; Churchill si è rifiutato di discuterle, affermando che il presidente francese deve ora cercare di persuadere l'Assemblea Nazionale ad adottare la migliore delle soluzioni possibili per il riarmo tedesco, e cioè, la CED. Gli ambienti ufficiali britannici rifiutano ostinatamente di credere che l'Assemblea francese voglia all'ultimo momento negare la ratifica a quello che è squisitamente un piano francese, e ciò quantunque MendèsFrance ne sia assai meno convinto. In sostanza, dunque, quantunque il comunicato ufficiale parii dt accordo « sull'unità del mondo libero » e di misure < per metterla in atto >, non vi è stato alcun accordo su quali debbano essere queste misure. Il Primo ministro francese, in doppio petto blu, è giunto in volo da Bruxelles accompagnato dall'ambasciatore Mossigli e da due consiglieri a bordo di un vecchio Dakota, ed è atterrato sei minuti dopo mezzogiorno nel piccolo aeroporto militare di Biggin Hill, nel Kent. E' uno dei campi dai quali i caccia Spitfire partivano per difendere Londra dagli Stukas durante la battaglia di Inghilterra; e Mendès-France — aviatore nelle file golliste — non ha mancato di sottolinearlo al momento del congedo, ricordando i compagni della Resistenza. Sir Winston, in abito grigio chiaro, con la canna dal pomo d'oro, il sigaro ed il cappello a lobbia grigio chiaro, gli si è fatto incontro e gli ha stretto molto caldamente la mano. Passata in rivista una guardia d'onore leggermente improvvisata, i due sono saliti su una macchina nera che, preceduta da due motociclisti, ha rapidamente consumato i dieci chilometri che separano l'aeroporto dalla villa di Churchill. srzpSir Winston ha mostrato all'ospite con fierezza il busto di>Roosevelt che egli ha nella sua fvilla: Roosevelt è l'uomo che Mendès-France si è preso a modello. Poi i due hanno avuto una prima conversazione preliminare di circa mezz'ora in giardino. Pochi istanti prima delle ore 13, su un aereo dei¬ la RAF, arrivava Anthony i Eden, richiamato dalle vacan- ! ze in Austria. Mezz'ora dopo\ veniva servita la colazione. j Erano intorno al tavolo Churchill, Mendès-France, E-'den, il capo di Gabinetto fran-\cese Baurdet, il sottosegretario al Foreign Office Kirkpatrick,-un esperto francese, ti segreta-, rio privato di Churchill, Colvil-\ , , . le, l'ambasciatore Massigh e ■ l'esperto di politica europea al Foreign Office, sir Frank Ro- berts. Intorno a quel tavolo i dieci rimasero anche al termi-.ne della colazione, dopo che icamerieri avevano sparecchia-'lo, fin verso le 16,45 del pome riggio, quando Mendès-France tornò in macchina all'aeroporto per ripartire per la Normandia. Qui, in un luogo di cura, vicino a Caen, si è incontrato con il presidente della Repubblica ■iiiwiiiiiiiiiiiiiiiitmmiiimiiiimtiiiiiii Mendès-France salutato da Churchill all'aeroporto (Telefoto) Il più completo segreto ufficiale regna su questo incontro. Risulta tuttavia che Churchill ha aperto la discussione sostenendo che il progetto della CED dovrebbe ora essere presentato nella sua forma integra ed originale oL Parlamento francese per la ratifica. Debitamente presentato e sostenuto, secondo il parere inglese, questo trattato dovrebbe trovare una maggioranza. Mendès-France è di parere diverso. Il suo atteggiamento inflessibile a Bruxelles lascia intendere che egli sia convinto che, senza le sue modifiche, non vi è alcuna speranza di ottenere la ratifica. D'altra parte con impressionante solidarietà, senza un serio tentativo di compromesso (il che ha fatto impressione a Londra), gli altri cinque ministri degli Esteri a Bruxelles hanno respinto le sue proposte. La risposta a questa vertenza la si potrà avere soltanto dopo il dibattito alla Camera francese. L'alternativa alla CED di cui si è sentito parlare di più, è naturalmente quella dell'ingresso diretto della Germania nel Patto atlantico. Di questo Churchill non ha oggi voluto parlare. A quanto risulta, questa alternativa non è stata completamente sondata nè dalla Gran Bretagna nè dagli Stati Uniti, soprattutto perchè si vuol negare per ora alla Francia una alternativa alla ratifica. Ma nel caso in cui la CED — che alcuni giornali britannici definiscono stamane già morta — fosse respinta a Parigi, verrà formato un comitato anglo - americano con un invito esteso a tutti gli altri firmatari del Patto Atlantico per la redazione di una serie di clausole che contengano, assieme all'ammissione della Repubblica di Bonn al Fatto atlantico, anche 11 massimo numero possibile di clausole limitatrici ereditate dalla CED. Inghilterra e America non sono affatto cieche al reale perirono di un risorgere del nazionalismo e del militarismo fedisco. Nello stesso tempo, però, si preoccupano anche di salvare Adcnaucr, la cui politica di collaborazione con l'Occidente e di integrazione euro >Pen sarebbe compromessa dal fallimento della C.E.D. Le due recenti defezioni verso la Ger mania orientale sono conside- rate qui un segno allarmante dell'opposizione che va salendo contro Adqnauer. Il problema di una partecipazione britannica alla C.E.D. i riveduta e corretta da Mendès ! France, ossia senza pjli un ca. \ rattcrc supernazionale, è stato j brevemente discusso e subito bocciato da parte inglese. L'at'teggiamento ufficiale, qui, è \che allora tanto vale discute re immediatamente I'ammis-sione aella Gcrmania au>ai, leaììza atlantica \ T„ . ,„„, „, Le conversazioni si sono ■ espressioni di sim- argomento intro- * Mendès-France: l'im- i %rtan,a ae„,entente cordiale. -.'". , ? , , ' „ . iP?1 Churchill ha salutato Men-'dés-Francc con le Parole: e o . o l < Farò tutto quello che posso ■per aiutarvi ». Riccardo Aragno (Vedere nelle Ultime Notizie le reazioni all'esito della conferenza per la CED). i uiiiiiiimiiiiumii intuii iiiiiiiii