Schiarita notturna a Bruxelles dopo lunghe e ansiose discussioni di Sandro Volta

Schiarita notturna a Bruxelles dopo lunghe e ansiose discussioni Schiarita notturna a Bruxelles dopo lunghe e ansiose discussioni Seduta decisiva oggi alla conferenza sulla CED • Raggiunto un accordo parziale tra Mendès-France e i colleglli - Il contributo di Piccioni neila ricerca di un compromesso (Dal nostro inviato speciale) Bruxelles, 20 agosto. La Conferenza di Bruxelles non si è chiusa stasera, come era previsto dal calendario. Essa è proseguita in seduta notturna e verrà ripresa domani nella speranza che ci sia la possibilità di giungere ad un accordo definitivo, dopo la schiarita di questa notte. La notizia di questa schiarita è stata raccolta a mezzanotte da un'agenzia americana, mentre le sei delegazioni continuavano le trattative iniziate alle 22 per la terza volta nella gior nata. Si dice che sarebbe stata'raggiunta una «soluzione di compromesso, intesa a salvare ìli CED>, che i cinque ministril(con l'assistenza ài Mendes- France) stavano elaborando un nuovo piano tenendo conto delle richieste di Parigi, e che tale piano consisterebbe nella fusione delle proposte francesi con le obbiezioni avanzate dagli altri paesi. Manca tuttavia è necessario farlo presente — una conferma ufficiale a questa j notizia | Un primo impulso all'ottimi-lsmo già era stato dato poco |prima delle 22 dall'improvviso ] arrivo a Bruxelles di David Bruce. ambasciatore straordi- nario e rappresentante di Ei-'senhower in Europa. Subito |dopo il suo arrivo ha avuto inizio la seduta notturna, alla quale però egli non assiste. Oggi è stata una giornata pesante, dominata dalle continue smentite a notizie, spesso contraddittorie, ma che in ogni caso non erano mai ottimiste. Ad aumentare il senso di malessere, ci sono state anche manifestazioni di giovani che hanno distribuito manifestini con¬ tro il riarmo tedesco in vari I punti della città, fra cui anche davanti al ministero degli E steri, dove si svolge la Conferenza. (La sede delle riunioni è stata trasferita dal salone da pranzo allo studio privato di Spaak, dove i ministri non sono disturbati dal rumore dell'intenso traffico stradale). E' un episodio minimo, che si è risolto subito con l'aumento delie forze di polizia in servizio d'ordine; però anche questo episodio ha contribuito comunque alla tensione generale Spaak ha fatto stamane un'nuovo tentativo di concilia- zione, tentativo che non si può1 dire del tutto fallito perchè non e stato respinto da nessuno, ma che ha lasciato ugualmente le cose pressapoco come al punto di partenza. Ciò è avvenuto a mezzogior modifiche al trattato suggerite dalla Francia, in tre categorie. Nella Prima categoria verran.no elencate quelle proposte, che possono considerarsi come sem Plici interpretazioni del tratta t0 e- quindi, la Conferenza può accettarle senz'altro; nella seconda categoria le proposte no, subito dopo la fine della riunione antimeridiana: Spaak ha trattenuto Mendès-France e gli ha comunicato la sua idea, Essa consiste nel dividere le francesi che i « sei » rinviano alle decisioni del Commissaria- to della Comunità, quando que-sta sarà già entrata in vigore; nella terza quelle proposte, cui i « sei > si limitano a pren- ^jdere atto come semplici racco- mandazioni. . Pierre Mendes-France e ri- masto a colloquio con Spaak mene di mezzora e quindi nonha avuto neppure il tempo di saminare attentamente il suggerimento del ministro belga. Egli si è riservato di farlo duante l'interruzione della sedua e di rispondergli alle 17, quando la Conferenza sarebbe ornata a riunirsi. Poiché la proposta di Spaak aveva più he altro un carattere procedurale, Mendès-France non aveva ragione di respingerla; e difficoltà sono incominciate però quando si è trattato di uddividere i diversi punti di contrasto nelle tre categorie. E' chiaro, infatti, che se 1 U0Ì cinque interlocutori avesero accettato di comprendere nella prima categoria ,1 90 per cento delle proposte Mancesi, Mendès-France non avrebbe avuto ragione di sottrarsi al- accordo, mentre invece, se essi vi avessero compreso sol anto il 10 per cento, gli sa¬ rebbe stato impossibile di seSuirli Per 9ue3ta. via- E' stato ^cominciato cosi 1 esame paricolareggiato di ognuno dei Punti contenuti nel protocollo della Francia, ma ad un certo punto ci si è dovuti interrompere. A parte l'enorme tempo che richiedeva questo procedimento analitico, Mendès-France ha fatto osservare che, in questo etcbrlndtddiczbfare qualche modificazione al 3UO Progetto, ma di trasformar0 completamente in un altro naccettab,le Per. Pa"g' modo, non si trattava più di I *„..., _.._i_u_ „„,i;«„„^;„„„ „,ìFPoi la discussione modo e prose- guita in modo assai confuso, ed è a questo momento che è incominciata la ridda delle notizie immediatamente smentite. Era accaduto infatti un incident6i che non na contribuito d, certo a distendere la situazione j sei ministri si erano impegnati a mantenere il se- greto sui lavori della Conferenza; invece ieri sera la delegazione tedesca diede una conferenza-stampa, in cui il discorso di Pierre Mendès-France venne riferito in una forma che sembra inesatta. La delegazione francese diramò subito una smentita, cosicché è diventato ormai impossibile raccogliere informazioni da fonti responsabili. Che 1 rapporti fra i francesi e I tedeschi siano andati peggiorando in questi tre giorni, è in ogni modo un fatto che nessuno ormai nega, e 11 peggioramento è dovuto in gran parte al rifiuto di Adenauer ad incontrarsi direttamente con MendèsFrance. Il Presidente del Consiglio francese gli aveva rivolto l'invito, attraverso Paul Henri Spaak, fin dalla sera del suo arrivo a Bruxelles, ma il Cancelliere federale non ha creduto opportuno di accoglierlo. I giornali arrivati oggi da' msCdispsnzsParigi con questa notizia in grandi titoli di prima pagina, •rendono sempre più difficile la posizione di Mendès-France e gli impediscono di oltrepassare un certo limite nelle sue con-; cessioni. Bisogna dire che que-jsto limite sembra più ristretto' che mai, tale da far pensare ad alcuni osservatori che la pos-!sibilità di successo della Con- Gerenza risieda ormai nell'ac- ìcettazione pressoché totale del( progetto francese da parte del Cancelliere Adenauer. La Con- Ì ferenza ha finito per assumere! l'aspetto d'una vertenza franco- tedesca, in cui l'opera concilia:trice degli altri Paesi si e rivelata alquanto difficile. Il più valido contributo alla distensione è stato in ogni modo quello dell'Italia. Un'agenzia di stampa aveva diffuso la notizia della presentazione di un piano Piccioni, subito dopo l'insuccesso di quello presentato ila Spaak, ma la nostra delegazione ha rettificato questa : informazione. Non si tratta di un vero e proprio piano Piccioni (si chiarisce ufficialmente), ma di proposte presentate dal ministro degli Esteri Italiano per suggerire alcuni ritocchi o modifiche ai punti di maggior contrasto del progetto francese. Piccioni ha proposto, per esempio, di ridurre a due o a tre anni il periodo transitorio che Mendès-France aveva stabilito in otto anni per conferire un carattere supernazionale alla CED. Questi ritocchi sono rivolti ad aiutare il presidente della Conferenza nei suoi tentativi per trovare un terreno d'intesa e, in alcuni casi, hanno dato risultati positivi. Un episodio che ha prodotto una certa sensazione si è avuto alle 19,30, quando l'ambasciatore americano Alger si è recato da MendèsFrance, che Io aveva pregato di andarlo a trovare all'Ambasciata di Francia. Più tardi Alger si è incontrato con Christopher Warner, ambasciatore della Gran Bretagna. Subito si è sparsa la voce che il presidente del Consiglio francese avesse chiesto la mediazione anglo-americana. L'Ambasciata di Francia ha smen- Jf^SS^^S'JSSSSi France aveva voluto semplice- mente informare i due alleati sull'andamento delle trattative, Sandro Volta