Scorge atterrito tra le erbe d'un campo la testa di un uomo staccata dal busto

Scorge atterrito tra le erbe d'un campo la testa di un uomo staccata dal busto Macabro ritrovamento fatto da un elettricista in corso Unione Sovietica Scorge atterrito tra le erbe d'un campo la testa di un uomo staccata dal busto A tre metri di distanza c'era il cadavere: i topi avevano rosicchiato il corpo decapitandolo • La tragedia di uno sventurato che si è ucciso dieci giorni fa con il veleno Orrenda, sconvolgente scoperta, ieri pomeriggio, tra le erbe ai margini di un campo di granoturco di corso Unione Sovietica, oltre lo slargo del dazio. Alle 14,30 alcuni elettricisti della società E.C.S.A. stavano rinforzando la linea elettrica che passa in quella zona. Ad un certo momento l'elettricista Sergio Vacca di 22 anni, abitante in corso Novara 1, avvertiva un lezzo nauseabondo provenire da un campo presso cui la squadra lavorava. Dopo un attimo di esitazione il Vacca — impressionato dall'intensità dell'odore — andava a vedere. Avanzava nel campo e ad un tratto si fermava, sbigottito e atterrito, non credendo ai propri occhi e ritenendo Invece, probabilmente di essere vittima di una spaventosa allucinazione. Fra le erbe e le piante di granoturco egli scorgeva una testa d'uomo, imbrattata di sangue secco e profondamente scarnificata. A due o tre metri di distanza vi era il corpo, in avanzatissimo stato di decomposizione. L'uomo eraj irriconoscibile, non si '•apiva se fosse giovane o vecchio e di quale condizione sociale. Del resto il Vacca non restava a lungo a contemplare l'orribile spettacolo: la vista era atroce e atroce il fetore. Ritornava rapidamente sui suoi passi e avvertiti i compagni, correva al vicino casello del dazio e di qui telefonava al Commissariato di P. S. Miraflori. Subito accorreva 11 dott. Curro con alcuni sottufficiali. • E poco dopo giungevano il medico municipale e il dott. Lepore, commissario di servizio alla Questura centrale. In lasca allo sventurato, vestito molto modestamente, veniva rinvenuta una carta d'identità intestata all'operaio Giovanni Bortolo Nisoli, di 40 anni, nato a Frignano Cerasatta di Bergamo. Le indagini del commissario dott. Curro permettevano di stabilire che il N'isoli aveva risieduto per alcuni anni a Torino nella * Casa dell'operaio », fondazione di don Orione, in via Susa. Poi era stato colpito da tubercolosi ed era stato ricoverato al sanatorio « Agnelli » di Prà Catinat. Qui le sue condizioni miglioravano, tanto che verso la fine di questo mese sarebbe stato dimesso. Venti giorni fa, circa, egli chic- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiitii(iiiitiiii(iiiiiiiiiiitiiiiiiiiiirB deva alla direzione del sanatorio un permesso di due giorni per scendere a Torino e sbrigare alcune commissioni. In considerazione del suo stalo di salute molto soddisfacente, il permesso gli veniva rilascialo, ma il Nisoli non si faceva più vedere. Risultava che a Torino aveva incontrato per strada un sacerdote della « Casa dell'operalo » e s'era dimostrato assai abbattuto e stanco della vita. Presumibilmente verso 1 primi d'agosto egli decideva di uccidersi. E acquistati ben 14 tubetti di un analgesico si recava, certo di notte, in quel campo di corso Unione Sovietica e li ingoiava tutti: e nel giro di alcune ore decedeva per avvelenamento. 11 cadavere restava nel campo — al sole cocente dei giorni scorsi — per due settimane. Grossi topi, attratti dall'odore, davano l'assalto al misero corpo e rosicchiandone 11 collo recidevano la testa e la trascinavano un paio di metri più in là. Questa è l'ipotesi — che è stato confortata dall'esame medico — della polizia dopo gli accertamenti. Abbiamo detto che 11 Nisoli era pressoché guarito. Ma era solo al mondo, senza appoggi e senza soldi. E certo si è ucciso in un momento di profondo, disperato sconforto. — Alla stessa ora un altro macabro ritrovamento veniva effettualo in via Principessa Clotilde 36 a una telefonata faceva accorrere sul posto sottufficiali e agenti del Commissariato S. Donato. Un povero invalido del lavoro, il signor Luigi Fontana fu Damiano, di 40 anni, si era ucciso aprendo 1 rubinetti del gas e aveva aspettato la morte seduto al tavolo di cucina, con la testa reclinata sul petto. Alle 14,30 ritornava la moglie da Porta Pa lazzo ove ha un banchetto di formaggio. Apriva l'uscio e veniva Investita da una zaffata di gas. Scorgeva il marito e dava l'allarme, gridando e piangendo. Sul tavolo Il suicida aveva lasciato un biglietto: «Mi spiace per 1 bambini... Perdonami ». Il Fontana era padre di due bimbi uno di otto e l'altro di cinque anni, ora in colonia. Da tempo, colpito da grave malattia, era triste e preoccupalo. r llllllllllllMlllllllllllllllllllItllIlllIIIIIIIIIIMIIIIIIItl

Persone citate: Giovanni Bortolo Nisoli, Lepore, Luigi Fontana, Nisoli, Sergio Vacca

Luoghi citati: Bergamo, Frignano, Torino