Tenta di uccidere la zia dopo una lite per interesse
Tenta di uccidere la zia dopo una lite per interesse Tenta di uccidere la zia dopo una lite per interesse La donna viene trovata morente dal figlio - Il mancato omicida è fuggito sulle montagne sopra Pegli Genova, 11 agosto. Un grave fatto di sangue, provocato da motivi di interesse, è avvenuto ieri verso le 11 presso il cascinale Oezzo, in località San Carlo di Cese, sulle alture di Pegli. Seconi'o le prime informazioni, la casalinga Erminia Bruzzone, di 50 anni, è venuta a diverbio con il nipote Ernesto Ferrari, di 32 anni, abitante a Pegli. Motivi d'interesse finora imprecisati avevano spezzato da tempo l'armonia familiare. Ieri mattina il Ferrari si era recato in casa della Bruzzone pei chiarire una controversia finanziaria. Ad un tratto, però, la discussione è precipitata. E' impossibile dire chi dei due abbia lanciata la prima pietra; certo è che la discussione è degenerata in termini drammatici. Il Ferrari, armatosi di un pezzo di legno da ardere e usandolo a mo' di randello, ha colpito la zia con tanta violenza che ad ogni contusione riscontrata sul corpo della sventurata corrisponde quasi sempre una lesione ossea La Bruzzone ha riportato, oltre la frattura della clavicola sinistra, quella sospetta della seconda, terza e quarta co¬ stola e la sospetta frattura della base cranica, per cui è stata ricoverata con prognosi riservatissima all'ospedale Martinez di Pegli. Subito dopo il ferimento il Ferrari si e dato alla fuga, abbandonando sola ed esanime la povera donna, che soltanto verso mezzogiorno è stata rinvenuta rantolante dal figlio. Questi, dopo avere prestato alla madre le prime cure, ha provveduto, correndo come un forsennato lungo gli scoscesi saliscendi che dividono il cascinale dal più vicino posto telefonico, ad avvertire la Pubblica Assistenza pegliese. Una autoambulanza a tutta velocità si è diretta in località San Carlo di Cese. Qui, però, una brutta sorpresa attendeva i militi: era impossibile raggiungere in automobile il luogo del fattaccio. Così con una lettiga in spalle i quattro uomini della Pubblica Assistenza prendevano a salire per sentieri, mulattiere e greti asciutti fino a raggiungere dopo quasi un'ora di marcia la cascina Oezzo. Qui caricavano la donna ferita e la trasportavano all'ospedale Martinez. Le condizioni della vittima permangono gravi.
Persone citate: Bruzzone, Erminia Bruzzone, Ernesto Ferrari
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