Dura condanna di Eisenhower alle idee di guerra preventiva di Gino Tomajuoli

Dura condanna di Eisenhower alle idee di guerra preventiva La conferenza'stampa del Presidente Dura condanna di Eisenhower alle idee di guerra preventiva "Le prospettive di pace si sono notevolmente accresciute nell'ultimo anno,, (Dal nostro corrispondente) Washington, 11 agosto. Quella della guerra preventiva — ha dichiarato oggi il presidente Eisenhower alla conferenza-stampa — è un'idea così insensatu, che egli non vuole nemmeno sentirne parlare. Inoltre — ha aggiunto Eisenhower — la guerra preventiva, In questa èra atomica e termonucleare, è praticamente una impossibilità. Gli si era chiesto di esporre la sua opinione sui ricorrenti suggerimenti — alcuni dei quali provenienti persino da personalità responsabili, appartenenti o vicine al Governo americano — di ricorrere alla guerra preventiva per evitare un cataclisma maggiore. « Risponderò — disse il Presidente — cominciando a fare una domanda: Chi è capace di dirmi che cosa significhi oggi guerra preventiva, ammettendo per un momento che in essa si userebbero armi atomiche e all'idrogeno? Basta riflettere un istante per capire che, oggi, tale tipo di azio ne preventiva di polizia è una impossibilità. «Come potete credere che si Mpossa fare una guerra preven- \Uva, quando parecchie città sarebbero ridotte a mucchi di rovine e sistematicamente distrutte dalle bombe? Basta questa realtà per capire che non esiste più una guerra preventiva, ma solo una guerra totale ». Per questo motivo egli non vuole nemmeno sentirne parlare. Vi si è opposto non solo per motivi morali, ma per ogni sorta di motivi, primo e decisivo dei quali è che essa sarebbe insensata e impossibile. La decisa risposta del Presidente mette finalmente in chiaro che il Governo americano non è minimamente Influenzato, nè influenzabile dalle teorie di quegli allarmisti i quali, spaventati dall'intensificazione della corsa agli armamenti atomici e termonucleari fra Stati Uniti e Russia, sostengono talora pubblicamente, ma più spesso dietro le quinte, che « 11 momento della decisione » sta avvicinandosi molto rapidamente e che, se gli alleati non condivideranno la decisione americana, gli Stati Uniti debbono affrontare 11 momento anche da soli. ricEa Mon? del. Senato il gen. \Clark, già comandante V Armata in Italia e o o e a D'altra parte — sostiene Eisenhower — la situuzio-' ne generale è molto migliorata rispetto ad un anno fa, ed oggi le possibilità di mantenere la pace del mondo sono nettamente migliori. Un anno fa, le guerre di Corea e Indocina erano ancora in corso e focolai di gravi complicazioni esistevano in Egitto, nell'Iran e nell'America Centrale. Oggi, sebbene i due armistizi di Corea e Indocina non siano del tutto soddisfacenti, il mondo libero ha migliori possibilità di usare la ragione, la collaborazione e la sua potenza per costruire un sistema inattaccabile agli assalti comunisti. Se si continuerà ad agire con intelligenza ed efflcenza, non ci sarà guerra. Per tali motivi il governo degli Stati Uniti non pensa nemmeno per un istante nè a rompere le relazioni diplomatiche con la Russia e con gli Stati satelliti — come alcuni senatori avevano raccomandato ieri — nè a < riorganizzare » le Nazioni Unite escludendone la Russia, come iersera ha auspicato davanti ad una CommisMark della delle truppe interalleate in Corea. Clark è un suo amico da ol tre quarant'anni — ha detto il Presidente — ed un soldato di grandi capacità, e sebbene gli riconosca il diritto di esprimere le sue opinioni, egli si trova nell'obbligo di dichiarare che le idee del generale non corrispondono in nessun modo a quelle del governo americano. < Credo del resto — soggiunse Eisenhower — che, invece di criticare le Nazioni Unite, il generale stesse criticando l'azione paralizzante svolta dai comunisti entro l'organizzazio ne. Le Nazioni Unite debbono tuttavia essere conservate, per che sono l'unico Foro internazionale in cui le Nazioni abbiano la possibilità di discutere le loro divergenze e di addivenire ad accordi pacifici ». Il governo americano ha attribuito tanta importanza alle dichiarazioni estemporanee del Presidente, che il Dipartimento di Stato ha deciso di darvi la massima pubblicità. La decisione è stata indubbiamente Influenzata dalla necessità di bilanciare « le disastrose» dichiarazioni fatte da Otite John nella sua prima con¬ fzhcg ferenza-stampa dopo la defezione dall'Occidente, che egli ha tentato di giustificare accusando gli Stati Uniti di organizzare una guerra preventiva e di incoraggiare la Germania, con un accordo segreto, a rimettere sotto il suo controllo militare l'intera Europa. Molti esperti diplomatici americani temono che le parole di John, per quanto assurde, e certo dirette più ai francesi che ai tedeschi, facciano diminuire ancora le probabilità di rapida ratifica della CED da parte del Parlamento francese. Gino Tomajuoli ■tiiiiiiiiiiiiitlllllllllllililliiiiiuill ii)iiiiiii

Persone citate: Eisenhower