Gli inglesi preoccupati per la "rivolta,, di Cipro
Gli inglesi preoccupati per la "rivolta,, di Cipro Ima. richiesta di passare affa Grecia Gli inglesi preoccupati per la "rivolta,, di Cipro Sciopero generale contro le decisioni di Londra - Sospese le pubblicazioni dei giornali - Nell'isola dovrebbe venir trasferito dall'Egitto il comando del Medio Oriente (Dal nostro corrispondente) Londra, 7 agosto. Dalla atmosfera arroventata della zona del Canale di Suez, gli inglesi sono passati a quella torrida dell'isola di Cipro; e contemporaneo all'annunzio alla Camera dei Comuni dell'abbandono della base del Canale di Suez è stato anche l'avvertimento che < la sovranità britannica dell'isola di Cipro è fuori discussione >. L'avvertimento ha una sua ragione d'essere. Infatti 1 ciprioti chiedono da anni di mettere in atto una delle libertà fondamentali: quella dell'autodeterminazione. Essi desiderano l'unione alla Grecia. A questa soluzione la Gran Bretagna ha preferito, nel 1948, l'offerta di una Costituzione che darebbe all'isola una specie di autogoverno, ma non un cambiamento di sovranità. Questa Costituzione non è stata accettata dai partiti locali. Dieci giorni fa il ministro delle Colonie — ed è stato l'ultimo discorso del dimissionario Lyttleton — annunciò al Parlamento di Londra la decisione di imporre una nuova forma di Costituzione assai simile a quel, la che i ciprioti hanno già rifiutata. Due giorni dono il governatore dell'isola avvertiva 1 •c sudditi > che non sarebbero più stati tollerati da parte della stampa articoli proponenti il passaggio dell'isola di Cipro alla sovranità greca. Tutti i giornali, salvo quello in lingua britannica, sospesero le pubblicazioni in segno di protesta; ora le organizzazioni — in gran parte comuniste — hanno deciso di proclamare uno sciopero generale. Però quello che più complica la faccenda è il fatto che gli alti comandi militari britannici hanno deciso di trasferire proprio a Cipro il comando del Medio Oriente e la nuova base delle forze britanniche (di ampiezza minore rispetto a Suez) in quella zona. Ciò è in contrasto con le ragioni addotte da Churchill e da Eden alla Camera dei Comuni per glustlflcare l'abbandono della base di Suez. Churchill ha affermato, come motivo dominante, l'avvento della bomba a idrogeno, che rende pericoloso il concen¬ iiuiiniiiiiiiiuiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii tramento di truppe, magazzini ed installazioni militari; ma non ha detto perchè una base più vicina di circa 600 chilometri in linea d'aria agli aeroporti sovietici sarebbe meno immune da attacchi che non Suez. A sua volta il ministro degli Esteri Eden ha dichiarato che la base militare di Suez — come del resto qualsiasi altra base militare moderna — è difficile da tenere se intorno vive una popolazione ostile. Il problema di Cipro rappresenta quindi una grave preoccupazione per la diplomazia e gli alti comandi britannici. La reazione dell'opinione pubblica inglese è interessante. Da una parte vi è chi. vivendo ancora in un'atmosfera < imperiale >, afferma che è giunto il momento di mettere un punto fermò alle rinunzie britanniche e di mantenere un atteggiamento di assoluta rigidità verso i ciprioti. Dall'altra parte vi è un gruppo liberale e laburista il quale fa osservare come le recenti decisioni governative non possono fare altro che accelerare un processo che avrebbe, invece, potuto essere rallentato mostrando una maggior comprensione verso i desideri del ciprioti. r_ a. rai zaspordenragSachbmIncsil« trtrimdpn
Persone citate: Churchill
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