Ripiomba nel mistero il colpo al Banco-Pegni

Ripiomba nel mistero il colpo al Banco-Pegni Ripiomba nel mistero il colpo al Banco-Pegni Non luogo a procedere contro i denunciati - La magistratura ritiene che non si siano raggiunte le prove sufficienti della colpevolezza Quando già si pensava che la polizia fosse riuscita a sgominare la « banda del buco », che vanta al suo attivo, tra gli altri colpi, il clamoroso furto in danno della agenzia di pegno Cerrato di via Carlo Alberto 53, giunge inattesa la notizia che la magistratura ha estromesso dall'istruttoria i due principali imputati, Luigi Nigra e Giorgio Lorano. Motivo: mancanza d'indizi a loro carico. Secondo le indagini condotte dalla Squadra Mobile, Luigi Nigra, vecchio pregiudicato, sarebbe stato l'autore materiale dell'impresa dell'agenzia Cerrato che fruttò un iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii bottino di oltre 40 milioni. Il Ix>rano, invece, sarebbe stato il complice incaricato di collocare la refurtiva. La notizia dell'arresto e della denuncia alla magistratura dei so- spettati componenti della «banda del buco » è di quindici giorni addietro. Il colpo risale alla notte del 25 aprile scorso. Gli inafferrabili ladri si erano introdotti nel bagni « Principe > che si trovano sotto i locali occupati dall'agenzia pegni Cerrato. Non fecero fatica a forzare la porta perchè la serratura era delle più comuni — una bazzecola per iiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Iconferma scassinatori esperti — in quanto nei bagni non ci sono valori. Appoggiarono al soffitto di una camera un lun'go tubo metallico e lo spinsero con un cric sino a sfondare la volta. Per attutire il rumore dei calcinacci e dei mattoni, che in seguito alla pressione dovevano cadere, essi avevano formato sul pavimento della camera quasi un tappeto con gli ampi asciugamani presi negli armadi dello stabilimento di bagni. Saliti su due tavoli sovrapposti, aiutandosi a vicenda, erano passati per il buco del soffitto entrando negli uffici dell'agenzia. Avevano avuto a loro disposizione tutto Il tempo per forzare due casseforti e scegliere la merce meno ingombrante e di maggior valore : preziosi, ori in genere, collane, orecchini, orologi. Ed erano usciti dalla porta dell'agenzia che con comodità avevano aperto dall'interno. Il furto era stato scoperto il giorno seguente, quando al mattino, il rag. Gallo, direttore dell'agenzia, si era recato in ufficio. I ladri, quasi avessero voluto subito avvertirlo della loro visita, javevano lasciato socchiuso l'uscio. Appena ì giornali ebbero pubblicato con grande rilievo la notizia del furto, una folla di persone si accalcò davanti agli sportelli dell'agenzia, preoccupate dei loro beni che avevano dato in pegno. I! furto, veramente clamoroso, che era stato preceduto da altri numerosi l'urti nel breve spazio di pochi giorni, spronò la polizia a farla finita con la famigerata « banda del buco >. Un appiglio, a cui i funzionari della Mobile si aggrapparono, era slato lasciato sul luogo dai ladri : il cric che era servito per sfondare il soffitto. Dal numero di matricola dell'utensile, gli agenti risalirono alla fabbrica e credettero di poter individuare anche gli acquirenti. In base a questa traccia la polizia denunciò alla magistratura quelle persone che riteneva responsabili del furto. Soprattutto la polizia si era fidata della deposizione di un pregiudicato. Però si deve pensare che gli elementi di accusa contro i pretesi responsabili offerti alla magistratura, non abbiano avuto la di una prova determi- nanfe, perchè, dopo appena quin dici giorni, il giudice Istruttore I dott. Isnardi ha disposto il non Iluogo a procedere nei confronti di 1 Luigi Nigra e Giorgio Lorano. Costoro tuttavia non potranno ! godere, per ora, della libertà, lperchè detenuti alle « Nuove » per altri reati II Lorano per un furto dj una bicicletta, Il Nigra per aver .contravvenuto all'ammonizione di non risiedere a Torino: era rltejnuto elemento di dubbia condotta.

Luoghi citati: Torino