I tre ministri hanno trovato l'accordo sugli impegni dell'alleanza militare

I tre ministri hanno trovato l'accordo sugli impegni dell'alleanza militare ALLA CONFERENZA PI BLED FRA JUGOSLAVIA, GRECIA E TURCHIA I tre ministri hanno trovato l'accordo sugli impegni dell'alleanza militare Uno formula di compromesso ha consentilo di superare le ultime difficoltà - L'accordo per Trieste sarebbe annunciato il 12 agosto - l i e o l i e a i , a e i . o r i à i , a à e (Dal nostro inviato speciale) Bled, 7 agosto. I ministri degli Esteri di Jugoslavia, Grecia e Turchia hanno approvato stamane il testo definitivo dei protocolli, che da lunedi trasformeranno in alleanza militare la già esistente alleanza politica fra i tre Paesi. Secondo il programma già annunciato, la firma avrà luogo lunedi mattina alle ore 11 in Bled, residenza estiva, un tempo, dei sovrani jugoslavi, e adesso capitale estiva di Tito. II maresciallo non sarà presente alla cerimonia; egli si troverà tuttavia quel giorno a Bled, e in serata presiederà al consueto ricevimento annuale in onore del corpo diplomatico. La conferenza terminerà così- con la massima solennità, e cioè con la riunione di tutti i capi-missione accreditati a Belgrado. I jugoslavi già ieri avevano accolto gli ospiti con eccezionali attenzioni ed onori; dalla stazione di Lubiana a Bled, la strada per una sessantina di chilometri era piena di bandiere dalla stella o dalla mezzaluna rossa, o dalle strisele bianco-celesti. Oggi le manifestazioni amichevoli sono continuate; per le strade numerosi striscioni inneggiano all'amicizia dei tre Paesi, e tutta adorna di bandiere è Bled, una delle più eleganti stazioni turistiche jugoslave, stesa lungo il suo bel lago e dominata dalla rocca, che fu edificata dai vescovi-principi di Bressanone. Assai festoso è anche il prò gramma preparato per i diplomatici-greci e turchi. I tre ministri degli Esteri non sembrano severamente impegnati nelle trattative, polche i lavori del convegno non appaiono troppo laboriosi, e l'accordo finale si sarebbe rivelato più facile del previsto. Dopo i contrasti delle ultime settimane, l'atmosfera fra gli alleati balcanici è di stretta amicizia; ieri il ministro degli Esteri jugoslavo Popovic aveva rivolto un calorosissimo saluto ai suoi ospiti, e oggi si sono avute le risposte altrettanto eloquenti dei ministri di Grecia e di Turchia, Stefanopulos e Koprulu. La seduta plenaria, convocata stamane alle 11, è durata meno di due ore: poi il lavoro di stesura definitiva del testo dell'accordo è stato affidato a una commissione di esperti, che non devono aver incontrato troppe difficoltà per la redazione finale. Già stamane essi avevano potuto presentare un testo quasi definitivo, sul quale si sono trovati quasi subito d'accordo i tre ministri. Oggi pomeriggio i capi delle tre delegazioni hanno lasciato Bled. e si sono recati a visitare Lubiana, ospiti di Kardely, che li ha trattenuti a cena. Per domani è in programma un'altra escursione turistica nei dintorni di Bled. Soltanto nel tardo pomeriggio della giornata domenicale è prevista un'ultima riunione, nella quale Popovic, Stefanopulos e Koprulu studteranno non il tema capitale — le clausole militari dell'alleanza — ma la costituzione e il funzionamento della progettata .* Assemblea Consultiva Balcanica », della quale faranno parte venti deputati per ciascuno dei tre Paesi, e di cui la stampa jugoslava parla con tanto elogio. Quanto al testo del patto militare sembra — pur nello strettissimo riserbo delle parti — che il punto più delicato sia stato risolto con l'adozione di una formula elastica. Il problema, come è noto, era questo: ognuno dei tre Paesi deve prestare aiuto, in caso di aggressione, agli altri due; Grecia e Turchia, però, in quanto facenti parte del sistema atlantico, potrebbero anche trovarsi coinvolti in una guerra a fianco di una qual- lllllllllllllilllllMlllMIIIIMMIIMM IIIIIIIIIIIIHII siasi nazione alleata aggredita. Anche in questo caso la Jugoslavia avrebbe l'obbligo automatico di intervenire? Una risposta positiva non potrebbe avere altro significato che il pratico inserimento della Jugoslavia nel Patto atlantico, cosa che i dirigenti' di Belgrado respingono ener-1 gicamente. Per motivi di poli-, tica interna, ma più ancora per considerazioni internazionali, essi tengono a non apparire completamente legati all'alleanza occidentale, soprattutto agli occhi del vicini. Si sarebbe adottato perciò, nell'articolo 2 del nuovo Pat- to balcanico la seguente for- jmula, analoga a quella dell'ar- |ticolo 5 del Patto atlantico: M<In caso di aggressione con- tro uno dei contraenti, gli n/?rt j Meleranno immediate con.su/- fazioni per adottare i mezzi più opportuni, ecc. eco. Unaì formula, come si vede, abba- stanza elastica pur essendo lsufficìent emente impegnativa, rStando alle dichiarazioni I dei diplomatici, due nomi non sono e non saranno fatti Iin questi giorni a Bled: Ita- jlia e Trieste. Se a più riprese, |nelle ultime settimane, uomi- [anche greci, hanno affermato essere auspicabile l'adesione dell'Italia al Patto balcanico, i responsabili jugoslavi tac ciono. ni politici prima turchi, e poi | iJ loro giornali, anche quelli locall, mantengono anzi un linguaggio polemico. Proprio ,in uno di questi articoli, pe-jrò si trova forse la chiave di\ tale atteggiamento di riserbo e di attesa: <Non credano gli .italiani — vi si legge — che' ti! tto possa finire di colpo e ricominciare fra i due Paesi con la conclusione della vicen-1 ai triestina». In Jugoslavia, cioè, ci si prepara all'annunzio di un accordo per Trieste e si pensa che per il momento basti. Per debito di cronaca, e con tutte le riserve del caso, riferiamo la voce raccolta qui in alcuni ambienti diplomatici: la data per l'annuncio dell'accordo su Trieste sarebbe stata fissata al 12 agosto. Per quel giorno le autorità jugoslave si preparerebbero a cambiare anche la stampigliatura dei francobolli in zona B. Giovanni Giovannini IIIIIIIIIIIIItlllItlllllllllllllllllllllIllllnilllilllIll! II maresciallo jugoslavo nei giardini della magnifica villa di Bled. Lo accompagnano il segretario particolare Zynko Brkich e Tigar, il suo cane poliziotto prediletto (Telefoto)

Persone citate: B. Giovanni Giovannini, Koprulu, Popovic