Lamenti sui servizi pubblici

Lamenti sui servizi pubblici Lamenti sui servizi pubblici Uno dei capricci del telefono è questo: si paga molto per parlare fra paesi vicini e poco fra città lontane. Il signor Giovanni Erborello ha speso £55 (ire per una comunicazione fra Brusasco e Coccnnato e Si3 lire fra Coccoliate e Cavffciiiuotio Don Bosco. Dalla guida telefonica si apprende che una conversazione della stessa durata fra Torino e Genova costa 20i lire, fra Torino e Milano £60. La differenza dipenda dal sistema delle tariffe: il Ministero ha stabilito che si paghi sfrondo la lunghezza del circuito telefonico. Fra Cocconalo e Castclnuovo ci sono soltanto 10 chilometri in linea d'aria; ma il primo dipende da Asti e il secondo da Torino: i chilometri si moltiplicano in questo giro vizioso. La legge sa di antico, quando il telefono era un lusso. La Btipel ha modernizzato i suoi impianti e rende automatici tutti i telefoni della provincia. Non sarebbe opportuno rinnovare anche il sistema delle tariffe? + La Posta va col rallentatore. Un pinolo parco di libri, spedito da una Casa editrice milanese il IH luglio è giunto a Torino ieri mattina Un'urna contenente le ceneri di un defunto è rimasta dimetiftcofo in un bagagliaio di Napoli e vi sarebbe restata di ] più se » telegrammi angustiati della vedova non avessero sollecitato le ricerche. * Anche le ferrovie si adegua! no a questo * progresso *. Il dot: tor Mario Verri ha spedito da ! Viareggio la sua grossa valigia | di pelle: doveva viaggiare sul suo stesso /reno. E' arrivata tre giorni dopo. Il foglio di carta, su cui stava scritto l'indirizzo, era appiccicato nel bel mezzo della valigia con colla da falegname. Il segno è indelebile: ricorderà sempre che le ferrovie non si preoccupano delle valigie degli altri. —

Persone citate: Don Bosco, Giovanni Erborello, Mario Verri