La Centrale del Latte chiede al Comune il risarcimento dei danni: 221 milioni

La Centrale del Latte chiede al Comune il risarcimento dei danni: 221 milioni La polemica fra il Municipio e gli amministratori della Società La Centrale del Latte chiede al Comune il risarcimento dei danni: 221 milioni Una contro-denuncia alla Magistratura: il Municipio avrebbe danneggiato gli azionisti con il ritardo nell'applicare la " convenzione,, sul funzionamento dell'aziendale sul prezzo dei latte Dopo la denuncia presentata l'altro giorno dal Municipio per impugnare il bilancio del 1053 riguardante la gestione della Centrale del latte, gli ainministratori di quest'ultima si accingono a passare al contrattacco, promovendo a loro volta un'azione giudiziaria contro il Comune per danni. I legali della Centrale stanno studiando la formulazione dell'esposto che dovrebbe essere inoltrato alla magistratura. Il movente principale di queste denunce e controdenunce e il prezzo del latte. Il Municipio — com'è noto — ha impugnato il bilancio del 1953 sostenendo che erano stati iscritti ammortamenti doppi per aumentare artificiosamente il deficit di esercizio in modo da dimostrare, la necessità di un aumento del prezzo del latte al consumo che oggi è di 80 lire. Altra vertenza in corso fra Municipio e Centrale (collegata strettamente anche questa al prezzo del latte) è la convenzione con la quale il Comune concede alla Centrale il monopolio del rifornimento di latte alla città per un periodo di 28 anni, fissando altresì le norme riguardanti il modo di calcolo del prezzo al consumo e la misura della retribuzione al capitale sociale. A tre anni dall'entrata in funzione della nuova Centrale, la convenzione non è ancora stata firmata, perchè le parti sono in disaccordo sui due punti sopraccennati di carattere economico-finanziario. Il Municipio afferma che in base al testo della convenzione il capitale sociale ha diritto ad una remunerazione del 5 per cento annuo; gli amministratori della società insistono invece per ottenere, attraverso modalità di calcolo differenti, un guadagno di circa il 10 per cento. La causa che gli amministratori della Centrale si propongono di intentare al Comune riguarda la convenzione. Essi sostengono che il Municipio solleva continue difficoltà per impedire la firma della convenzione e per imporre condizioni diverse da quelle fissate dalla Giunta provinciale amministrativa presieduta dal Prefetto. La Centrale accusa inoltre il Municipio di non aver fissato tempestivamente il giusto prezzo del latte e di aver così arrecato un grave danno economico agli azionisti che dal 101,9 (epoca in cui è sorta l'azienda) ad oggi non hanno mai riscosso dividendi sui 375 milioni investiti. Il danno calcolato dagli amministratori della Centrale sarebbe di 1S1 milioni di lire cosi ripartiti: 101 milione per spese riguardanti l'avviamento dell'azienda ed i ritardi derivanti dall'applicazione della convenzione; 11 milioni quali deficit di esercizio del 195S; 3 milioni infine di passivo per il 1953. A queste somme aggiungono poi circa 100 milioni di interessi perduti dagli azionisti sul capitale sociale per la mancata corresponsione di dividendi. Al giudice, tirate le somme, i legali della centrale si propongono di chiedere che il Municipio sia condannato a rifondere circa £21 milioni di li¬ rcsvzitnnacgsqrNctLqddnmdrKssu«ntbac re. Il testo della citazione —\come abbiamo detto — è allolstudio. Prima della notifica]verrà sottoposto all'approva- ] zionc degli organi della socie-]ta: consiglio di amministrazio-\ne e forse, assemblea straordi noria degli azionisti. I sottoscrittori del capitale azionario della Centrale sono cinque: Municipio, produttori, grossisti, rivenditori e industriali del latte. Ognuna di i queste categorie è proprietaria di un quinto delle azioni. Nel difendere gli interessi dei consumatori il Municipio si trova sempre in minoranza. Lo sarà anche questa volta quando gli organi deliberativi della società si riuniranno per decidere di far causa al Comune t Il consiglio direttivo è formato dal presidente Zanetti; dal vice-presidente Pautasso tn rappresentanza del Comune; dagli amministratori delegati Wild e Rametto per i produttori e i grossisti; da Parussa per i rivenditori e da Artom per gli industriali del latte. Ottre a questi sei che costititi¬ scono il comitato esecutivo, fanno parte del consiglio: Migliardi per il Municipio. Forchino per i rivenditori. Turati per i produttori. Ramazzotto per gl'industriali del latte e Merlo per i grossisti. La notizia che la Centrale .si propone di chiamare in giudizio il Municipio < se nel frattempo — ri è stato dichiarato — non si giungerà a una composizione soddisfacente della vertenza», avrà probabilmente gravi ripercussioni in Comune. La. maggioranza del Consiglio [comunale si è infatti ripetutaI mente espressa a favore di un {atteggiamento energico contro ila Centrale in difesa degli inIterassi dei consumatori giungendo, se necessario, sino alla , municipalizzazione dell' azienda. E' assai probabile che in 'questa ridda di denunce e con! trodenuncc il Comune si rafI forzi nel proposito di assume' re direttamente la gestione. \dell'importante e delicato ser|ft'2io di rifornimento di latte {alla cittadinanza. qadccdBncnSsgi Bctcmcnspdqa

Persone citate: Artom, Forchino, Migliardi, Parussa, Pautasso, Rametto, Turati, Zanetti