Arrestata l'interà banda ora mi cerca la refurtiva

Arrestata l'interà banda ora mi cerca la refurtiva Arrestata l'interà banda ora mi cerca la refurtiva Come la polizia è giunta a smascherare gli svaligiatori del Banco Pegni - Il primo indizio partì da una donna, l'amante del capo La Squadra Mobile, con brillante operazione compiuta dal dott. Maugeri. dal dott. Valerio e dai sottufficiali Trovato e Veneziano, ha assicurato alla giustizia gli autori di uno dei più clamorosi « colpi » del dopoguerra, avvenuto il 25 aprile scorso: lo svaligiamento del Banco pegni Cerrato di via Carlo Alberto 53, con bottino di preziosi per oltre quaranta milioni. Com'è noto i ladri erano entrati nel sottostante stabilimento bagni < Principe », avevano praticato un grosso buco nel soffitto e introdottisi nell'agenzia pegni s'impadronivano della roba migliore custodita in due casseforti. Le indagini venivano condotte con grande meticolosità e pazienza. Si esaminava per giorni e giorni la lista dei clienti del banco pegni e alla fine l'attenzione de. funzionari veniva attratta dal nome di una donna: questa donna era l'amante di un tal Domenico Aghemio di Antonio di 56 anni, pericoloso soggetto, già condannato per furti. Che l'Aghemio avesse a che fare con gli assaltatori del Banco? Una serie di inchieste e di appostamenti permettevano di stabilire che l'Aghemio era in contatto, proprio dall'epoca del « colpo x. con Luigi Nigra di Antonio di 56 anni e Giorgio Lorano di Paolo di 55 anni, nonché con i fratelli genovesi Pietro e Giovanni Pilisi fu Simone, altri individui poco raccomandabili. In queste ultime settimane, i funzionari della Mobile, certi della colpevolezza di tutti costoro, li arrestavano in blocco e scoprivano anche, in un garage di via Arnaldo da Brescia il loro arsenale di ferri da scasso, fra cui un potentissimo crik americano. Ai cinque già nominati, si aggiungevano, in slato di arresto, Aldo Giordano di Agostino e Stefano Costacurta di Giovanni, loro complici. Dieci favoreggiatori sono stati fermati e deferiti all'autorità giudiziaria. I derubati del Banco pegni rimarranno però delusi quando apprenderanno che sino ad ora non s'è potuto recuperare nulla del 40 milioni di refurtiva. Gli arrestati si sono chiusi in un ostinato nullismo. Negavano di aver ef-fettuato il «colpo* in via Carlo Alberto e quindi affermano di non sapere dove siano finiti tutti gli ori trafugati. Perciò le Indagini continuano.

Persone citate: Aghemio, Aldo Giordano, Domenico Aghemio, Giorgio Lorano, Giovanni Pilisi, Luigi Nigra, Maugeri, Stefano Costacurta