Un processo perchè la sposa non aveva i fiori d'arancio

Un processo perchè la sposa non aveva i fiori d'arancio Un processo perchè la sposa non aveva i fiori d'arancio (Dal nostro corrispondente) Napoli, 22 luglio. Non è un reato, per una moglie, abbandonare il tetto coniugale allorché il marito la costringa a vivere in una casa dove manchino quelle « con dizioyù di indipendenza e di convivenza tali da rendere la jcasa dei tersi equivalente a|quella che il marito avrebbe ' dovuto apprestare come allog- ■ gio domestico*. Questa la sen- lenza emessa dalla VII Sezio- ne del Tribunale penale al ter-,niine d! un originale vicenda) ivincia di Avellino) fra un Si0-1 svane agricoltore, Mario Paino,1 L la sua fresca 'sposa, Carme- C'ia Caruso ]c, il motivo del dissidio, sorto I fra la suocera Cristina e ia!consisteva nel fatto 1 1 nuora, mai perdonato dalla madre i P dello sposo, che Carmela, re-|candosi all'altare, non avevaju | inaossato il tradizionale abito i bianco con il velo e i fiori di arancio. E indispettita aveva J\™Postot aUìX Siovane un insolito patto: essa sarebbe entra[ta in casa, sì, ma senza conil matrimonio finche : non avesse ripetuto la cerimo-imInia. Carmela acconsenti, ma il 1 'parroco le spiegò che, avendo ressa già detto il fatale « sì », ! se non essendo la chiesa unlateatro di posa ove, come nei Efilm, si possa ripetere anche Utìno a dieci o venti volte la I stessa scena, era spiacentissi-1 mo, ma la «cerimonia» non!poteva farsi di nuovo. ! E cosi, rimanendo la suoce- ra inamovibile sulla sua posi- j o e e o a a zione, il matrimonio rimaneva valido, ma non consumato. Finché, un giorno, esasperata da queste involontarie castissime nozze, Carmela fece le valigie e se ne ritornò veloce e ben decisa dai genitori, ove non la raggiunse il marito, ma I una denuncia per abbandono ! di tetto coniugale. jChi ha risolto la vicenda, al di là del piano strettamente jgiudiziario, sono stati i giudi- ci, cioè il presidente Costaglio o|la e il Pubblico Ministero Co-'llosinio. e inoltre l'avvocato del-l la donna, Luigi Argenziano. Questi, terminata l'udienza, chiamati in disparte i giovani, hanno fatto loro, e allo sposo particolarmente, una umana esortazione perchè la smettes sero e, fiori o non fiori, pen gasserò a un punto, l'unico fondamentale: « Il tempo passa — ha detto malinconico il presi dente — e la gioventù vola», ,. poi concludere stupito e pel.p,ega0. « Ma voi fate cIav. , veramente voi volete tlnuare a bisticciarvi per hè ,a un gi0rno, salì ha concluso il pre. fate un giro con la a uviana, tornate a siderite Circum a Circumvesuviana, tornate a casa e tantissimi auguri ». Poi, ha "«pugnato energico il caniPa"ell° per chiamare un altra causa. mentre i due giovani, Pacificati e felici, uscivano dalPfr Porre subito in piauca " BUO ^U»»'S"". C. g Due turiste svizzere rapinate ad Arona Novara, 22 luglio. Un rapinatore ha fatto un maSr<> bottino: settecento lire. 1 fatto e accaduto nel pome- rlSg10 presso la monumentale statua a San Carlo, su di una altura a nord-ovest di Arona. Erano da poco passate le 16. Un giovane — pistola in pu gno — balzava alle spalle di due donne intimando « mani in alto». Si trattava di due tu riste svizzere, le sorelle Julia e Lucienne Roulier da Losanna, rispettivamente di 44 e 28 an rapinatore. Ha strappato dalle! mani di Julia la borsa a secjchiello e si è dato alla fuga Ai carabinieri di Arona le jdue sorelle svizzere hanno de nuneiato l'accaduto, precisando che la borsa conteneva, ol'tre il passaporto, soltanto setltecento lire. ni, che trascorrono le vacanze I in Italia. Avevano visitato il «colosso di S. Carlo > e quindi si erano soffermate sulla spianata a godersi dall'alto il panorama del lago. A questo punto ha fatto la sua comparsa il

Persone citate: Luigi Argenziano, Mario Paino

Luoghi citati: Arona, Avellino, Italia, Losanna, Napoli, Novara