Un medico di Torino si uccide nel giorno del suo fidanzamento

Un medico di Torino si uccide nel giorno del suo fidanzamento Si è sparato al cuore nell'auto ferma In una risala Un medico di Torino si uccide nel giorno del suo fidanzamento Era partito per raggiungere la promessa sposa, contessa Beatrice Avogadro di Milano - Una lunga sosta presso Novara e il tragico suicidio finora inspiegabile (Dal nostro inviato speciale) Novara, 15 luglio. Verso il mezzogiorno di oggi un gruppo di mondine, quasi tutte di Finale Emilia, rientrando dalla risaia al cascinale si imbattevano in un'automobile ferma sul ciglio della Strada che porta a Orfcngo, nei jircssi della cascina Abbadia. Al volante sedeva un uomo dall'aria assorta e dallo sguardo perduto nel vuoto. Qualcuna delle mondine gli sorrise. L'automobilista non diede segno di accorgersi dei sorrisi e delle occhiate curiose. Continuò a fumare la sigaretta lasciando che lo sguardo vagasse lungo la distesa dei campi. Le ragazze si allontanarono. ■ Dopo circa un'ora — erano forse le 13 — videro nello stesso punto la stessa macchi¬ na. Ma appariva vuota. Si av-ivicinarono, una si affacciò al\finestrino abbassato. Un urloAun repentino gesto di orrore.1 Il csignore> che avevano vi-\sto poco prima appoggiato al volante giaceva ora accasciato sui sedili sul fianco sinistro, in una pozza di sangue. La mano destra impugnava ancora una pistola — una Beretta calibro 7,65 — il corpo era immoto. All'allarme dato dalle ragazze — terrorizzate dall'inattesa macabra visione — accorsero i contadini del vicino cascinale e ad essi si unirono le poche persone che percorrevano la strada a quell'ora, dirette verso le case o i campi. La notizia dilagò subito. In breve quasi tutta la popolazione di Casalvolone — un paese situato fra l'autostrada e la nazionale Torino-Milano — si affollò intorno alla tragica au- tomobile (un'Aprilia targata AT9288). Parecchi tra i presenti affermarono di aver vi sto la macchina in mattinata, verso le 9,30, nei dintorni del paese. Il suo guidatore a quell'ora era a terra appoggiato al predellino, come stesse aspettando qualcuno. Non scambiò parola con nessuno dei contadini che passavano, nè risulta che qualcuno gli abbia rivolto la parola. Chi era il misterioso e solitario automobilistat Di dove veniva e perchè si era fermato così a lungo in quel posto prima di uccidersi con un colpo di pistola in pieno petto, e in pieno giorno f Interrogativi che solo in parte hanno finora trovata risposta, attraverso le indagini dei carabinieri di Biandratc, ai quali si univa più tardi, la squadra novarese di polizia giudiziaria dell'Arma. Dai documenti trovati nel portafogli, il cadavere è stato subito identificato per quello del medico Giuseppe Bosco di SS anni, residente con la madre — signora Pierina Oggero — a Tortilo, in corso Casale >iS. Nessun scritto, nessun accenno alle cause del suicidio: poiché, con certezza, di suicidio si tratta, tenendo conto delle circostanze in cui il cadavere fu rinvenuto e soprattutto dell'arma che impugnava al momento della morte. Mentre l'autorità giudiziaria provvedeva a rilasciare il nulla osta per la rimozione della lugubre automobile e del suo raccapricciante contenuto — l'automezzo è stato portato nel cortile del m«?iicipio di Casalvolone e la salma provvisoriamente adagiata nella camera mortuaria del cimitero — il segretario comunale si incaricava di telefonare alla signora Oggero per informarla della sciagura. Non ebbe tuttavia il coraggio d'i dirle bruscamente la verità: si limitò ad accennare ad un incidente stradale, di cui era rimasto vittimo il dottor Bosco. La povera signora, a bordo di una macchina, si portava a tutta velocità nel luogo indicatole, ignara dell'atroce lutto che l'avrebbe colpita. Negli uffici del comune apprese come in realtà era avvenuto 1'* incidente », e non tardò a comprendere che il figlio era ormai un misero corpo insanguinato. Facendosi animo, rispose alle domande di rito; ma non seppe o non volle spiegare le probabili cause del gesto del fiylio, esprimere un parere sulla tragedia. Disse che il suo Giuseppe, dopo essersi laureato 13 amii addietro in medicina e chirurgia, aveva trascorso un periodo di pratica presso l'ospedale San Giovati ni. Subito dopo la guerra era partito per la Giordania, avendo vinto un concorso pev il posto di primario nell'ospedale italiano di Amman. Rientrava in patria a lunghi intervalli, per trascorrervi qualche settimana di vacanza. La sua ultima venuta a casa risale al c pigilo: aveva un mese di l/erie, di conseguenza avrebbe !dovuto riprendere martedì prossimo. Invece... — ed a questo punto la signora non resse più, si abbandonò ad un pianto desolato. Quasi contemporaneamente alla madre dell'ucciso era jriunfa in macchina a Casalvolone la contessa Beatrice Avogadro, di 3i anni, residente a AfiZano. L'accompagnavano » due fratelli; appariva affranta. Era la fidanzata del dottor Bosco. Ha spiegato ai carabinieri di aver conosciuto il medico torinese ad Amman durante un viaggio turistico. Si erano frequentati per qualche giorno, poi l'amicizia si trasformò in idillit e i due si scambiarono promessa di matrimonio. Oggi avevano stabilito di incontrarsi a Milano per il fidanzamento uf- fidale e per concretare la datai delle nozze che erano — a quanto pare — prossime. Non vedendo arrivare il fidanzato, la contessa Avogadro emozionata telefonò alla futura suocera a Torino. La signora Oggero — che pochi minuti prima aveva avuto comunicazione dell'* incidente stradale >, riferi alla contessa quanto aveva appreso. Troppo tardi per scongiurare il dramma sul quale anch'essa ha voluto stendere un fitto velo di mistero. Spetta ora agli indagatori accertare, se possibile, la causa del dramma, le sue origini vicine o remote. g- 1. | II gruppo di mondine che ha scoperto il cadavere nell'auto

Persone citate: Avogadro, Beatrice Avogadro, Beretta, Giuseppe Bosco, Oggero, Pierina Oggero