De Chirico assolto dall'accusa di falso
De Chirico assolto dall'accusa di falso De Chirico assolto dall'accusa di falso Roma, 13 luglio. «Non vi è dubbio che nella realizzazione di un'opera dell'ingegno abbia funzione preminente e soprattutto rilevanza la creazione o ideazione, in quanto reca in sè i segni distintivi e l'impronta della personalità artistica dell'autore, rispetto alla mera esecuzione a meno che questa non riveli lità e debba essere intesa e valutata come elaborazione creativa». Questo ha affermato „ magistrato romano che ha assolto Giorgio De Chirico dall'accusa di aver firmato carattere di assoluta origina-[bozzetti da lui ideati ma ese&u'ti materialmente dall'ex diplomatico argentino Martin De Alzaga, che per questo mo tivo lo aveva denunciato. La storia di questo episodio ^ averli venduti?». E denunciò Iil fatto alla Procura c jlla Re- pubblica. « Il magistrato convocò Gior-Ifece a suo tenipo molto ciamore. Un giorno dell'aprile 1953 Martin De Alzaga, che per amore della pittura ha ab 'oandonato la carriera diplo matica entrando negli uffici di una società cinematografica, con sua grande sorpresa vide alle pareti dei quadri che recavano in calce la firma di De Chirico. Erano dei bozzetti per la scenografia del film « Il ponte dei sospiri». «Questi quadri li ho dipinti io» — insorse l'ex-diplomatico — «co me può De Chirico averli firmati e soprattutto come può a n e, e i gio De Chirico per chiedergli spiegazioni ed il pittore chiarì che si era effettivamente avvalso dell'opera di Martin De Alzaga il quale si era offerto con molta insistenza per una collaborazione, ma che all'exdiplomatico aveva lasciato solo l'incarico di sviluppare dei bozzetti che lui, De Chirico, aveva concepito e approntato-1 « In sostanza — spiegò poi at- e e ae o o -[traverso una memoria stampa il suo legale avv. Giuseppe Bucciante — Martin De Alzaga ha limitato il suo interven exn o o to ad opera di ingrandimento, ha lavorato ad una opera di bottega ». Come ha risposto il magistrato al quesito che praticamente gli veniva sottoposto avendo poi Giorgio De Chirico rinunciato all'applicazione dell'amnistia? «Non vi è alcun dubbio che il De Alzaga non può dolersi di un preteso arbitrario sfruttamento della collaborazione prestata volontariamente e disinterassatamente al De Chirico il quale non può ritenersi per questo fatto responsabile di un qualche reato ». i , ... ••. . : Venduta per /DU milioni I , , Una tamOSa Corazzata La Spezia, 13 luglio. . ,,. ,. ..L ex-corazzata «Italia», già ^«Vittorio», di 35.000 tonnella-1ò Ite, e stata definitivamente ce-,e- duta da MARIVEND, l'apposito. ufficio vendite in seno al Mi- r-Inistero della Marina, a una so-Iae e bodi a, e ee ti Il ti norò cietà di Roma per 750 milioni di lire. Un gruppetto di ufficiali e dì marinai che fecero parte del suo equipaggio durante la guerra hanno voluto assistere al passaggio di proprietà del l'ex-corazzata, avvenuto nel l'insenatura di Marola. in quel 1 lo specchio d'acqua che acco i iarga autonomia, venne consi : derata — al momento del I varo — tecnicamente la più ef- Sciente corazzata del mondo. Gemella della «Impero», la ^le- fU f°,^resa ,«»S» scali all inizio delle ostilità e non prese mai n mare, r* italia » 1 entro in squadra nei primi , giorni di guerra. Partecipò agli . scontri di capo Teulada e di capo Matapan e alla battaglia Idei convogli. glie unità in disarmo e che è indicato come il cimitero delle navi. Si prevede che la excorazzata verrà demolita sul posto. Le fiancate della nave presentano ora profondi squarci causati da bombe d'aereo durante l'attacco dei tedeschi alla flotta italiana, che avvenne dopo la drammatica partenza delle nostre navi per Malta, l'S settembre, al momento dell'armistizio. La corazzata « Italia » possedeva un armamento formidabile: lunga oltre 200 metri, aveva tre torri armate di cannoni da 381 mm. e centinaia di mitragliere e pezzi antiaerei. Velocissima e dotata di
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