Ancore maltempo

Ancore maltempo Ancore maltempo Mentre, verso la fine del mese di giugno, sembrava he l'estate — la vera estae — fosse finalmente incominciata, ecco che una nuoa, brusca svolta nella evouzione del tempo ci ha fatto ipiombare non diciamo nel'inverno, ma certamente in una situazione così variabie e anche burrascosa che fa pensare piuttosto alla primavera o all'autunno che non alla stagione estiva. Per spiegarsi quanto oggi va succedendo nel cielo ocorre avere un'idea, sia pure ommaria, dei caratteri che, n questi mesi,, dovrebbe presentare la configurazione barica generale. D'estate il empo, su quasi tutta l'Europa occidentale e sul Mediterraneo, è normalmente regolato da quello che i meeorologi chiamano l'anticiclone atlantico. Quest'area di alta pressione, e come tae, più o meno, apportatrice di bel tempo, in media si estende sull'Atlantico, presso a poco alla latitudine dele isole Azzorre, dove ha normalmente il suo centro, D'estate, però, suole spostarsi verso nord, ed espandersi a buona parte dell'Europa. La sua azione è duplice: essa non solo apporta, di per sè, buone condizioni atmosferiche, ma in più tie ne lontane, come un efficace schermo, le perturbazioni che circolano sull'Atlantico settentrionale, impedendo lo ro di raggiungere le nostre atitudini. Inoltre, nella stagione calda, la Russia è di regola sede di una vasta area di bassa pressione, di origine termica, nella quale vanno a perdersi le vecchie perturbazioni atlantiche, Durante quest'estate, questa strana estate, invece, le cose vanno in modo sostanzialmente diverso. L'anticiclone atlantico — poveretto — ligio al suo dovere, tenta e ritenta in ogni modo di assumere la sua posizione normale; ma ogni volta c'è qualcosa che glielo impedisce, per cui finisce quasi sempre per spingersi, anziché verso l'Europa occidentale, verso nord, con promontori (cioè espansioni di alta pressione) che raggiungono «grosso modo» l'Islanda. Nello stesso tempo, sulla Russia, persiste da molte settimane, anziché un'area di bassa pressione, un'area di alta (che solo in questi ultimissimi giorni sembra che vada cedendo, almeno negli strati inferiori). Sicché, fra queste due aree anticicloniche, si determina un corridoio cieco di basse pressioni, o « saccatura », che va all'incirca dal mare glaciale all'Italia, e che a sua volta ha una duplice azione : anzitutto presenta una via di minor resistenza per le depressioni atlantiche, che ci s'infilano direttamente, e, una volta giunte al fondo, vi sostano più o meno a lungo. In secondo luogo, determina un richiamo dal nord di masse relativamente fredde di origine marittima. Perchè bisogna sapere che un'area di alta pressione produce dei venti che non divergono direttamente da essa, ma se ne allontanano girandovi intorno e lasciandola alla loro destra. Per questo un promontorio d'alta pressione che vada, appunto, dalle Azzorre all'Islanda, dà luogo a correnti di aria che scendono all'incirca da nord-ovest verso il sud-est. Queste masse fredde e umide, avanzando verso latitudini più meridionali, diventano fortemente instabili, cioè sedi di correnti ascendenti e quindi di nubi e di precipitazioni. Sicché alle piogge che normalmente si producono sul loro fronte di avanzata (il « fronte freddo») si aggiungono quelle proprie della massa. Così si spiegano le intense e prolungate precipitazioni che tanti lutti e tanti danni stanno apportando all'Europa centrale. In questo quadro caotico l'Italia è in parte risparmiata, almeno nella sua parte centrale e meridionale. Ma nelle regioni settentrionali, e specialmente sul massiccio alpino, più vicini al focolaio della perturbazione e abitualmente, anche nelle normali condizioni estive, sede di temporali, le cose vanno diversamente. I fronti, le ondate di aria fredda, non certo così potenti come d'inverno, ma pur sempre molto sensibili, s'infrangono talora, come flutti contro una scogliera, sull'imponente catena delle Alpi (a quest'azione di frenamento e di ostacolo è certamente dovuto l'accentuarsi del maltempo sulle regioni transalpine ) ; ma spesso s'infiltrano attraverso le vallate, o anche riescono a traboccare oltre le creste, e le loro più o meno vigorose ed estese ir¬ litqaclspasbmqpgvrlefij ruzioni in Valpadana sono accompagnate da piogge e manifestazioni temporalesche, spesso imponenti. Talora poi, come è avvenuto ieri, i temporali sono dovuti al passaggio di fronti in quota, che ruotano attorno alla depressione principale. E ora, per chiudere, che cosa si può dire sulla evoluzione del tempo nei prossimi giorni? Purtroppo le previsioni non sono buone; anzi, la situazione di questa sera 12 si presenta perturbata in un modo che raramente capita di vedere in questa stagione; né, almeno per quanto riguarda le regioni settentrionali, appare vicino un sostanziale miglioramento. Occorre quindi armarsi di pazienza: le tribo-j lazioni di questa bizzarra estate non sono ancora finite ! Raoul Bilancini dell'Università di Roma vldnrR

Persone citate: Durante, Raoul Bilancini