Drammatico appello di Spaak perchè la Francia approvi la CED

Drammatico appello di Spaak perchè la Francia approvi la CED Il congresso ilei federalisti a Milano Drammatico appello di Spaak perchè la Francia approvi la CED "Siamo in settimane decisive per le sorti dell'Europa e gli affari interni di Parigi sono anche i nostri» - "Se il trattato non sarà accettato, potremo avere reazioni gravi,, (Dal nostro inviato speciale) Milano, 9 luglio. Non è stato un semplice discorso congressuale quello che 11 Presidente del Consiglio belga Spaak ha pronunciato oggi al termine della prima giornata delle riunioni del « Movimento per gli Stati Uniti d'Europa >: è stato un quadro preciso dell'importanza della C.E.D. nell'attuale situazione politica mondiale, è stato un appello drammatico e commosso per l'unità del nostro continente, « Per quanto combattente risoluto — ha detto Spaak nel silenzio dell'assemblea — non posso nascondere di essere In questo momento inquieto ed ansioso. Siamo in settimane decisive per le sorti d'Europa e del mondo: molto del nostro futuro dipenderà dal voto del Parlamento francese sulla ratifica della Comunità europea di difesa. Trattare di questo problema non significa Immischiarsi negli affari interni della Francia perche in questo caso essi sono anche i nostri. Da questa assemblea può e deve quindi partire non un ultimatum, ma un grande appello al Parlamento francese perchè prenda coscientemente le sue decisioni». Spentosi un lungo applauso dei congressisti, Io statista belga ha sostenuto che il riarmo tedesco è imposto non da velleità belliciste di europei o americani, ma dalla politica russa del dopoguerra: « Se nel 1945 l'U.R.S.S. avesse smobilitato e disarmato come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, se nel 1948 e nel 1950 non ci fossero state Praga e Corea, oggi non si porrebbe un problema di riarmo tedesco ». In questa situazione, solo la ratifica della C.E.D. permette 11 riarmo della Germania e al tempo stesso ne garantisce limiti tassativi nell'interesse del. là democrazia in quella nazione e in Europa. La C.E.D. non costituisce che un « momento » militare dell'evoluzione storica del continente, poiché non si può pensare che essa, come anche la Comunità carbone e acciaio, possa sussistere senza la ulteriore realizzazione della completa unità politica ed economica. Spaak ha quindi polemizzato con i gruppi antiqedisti francesi: con i militari (« non è la sua grandezza militare che noi amiamo nella Francia ») e con certi ceti industriali (« le economie degli Stati Uniti e dell'U.R.S.S. progrediscono entrambe per quan. to diverse perchè l'una e l'altra dispongono di un grande mercato comune»), I francesi non devono dare troppa Importanza a cer'.i articoli o clausole del trattato della C.E.D, i esse potranno essere applicate\ili maniera ragionevole, come già si è fatto per la C.E.C.A ì«Se la CED non dovesse es- j sere approvata — ha concluso ' 11 Presidente belga — avremo una serie di «reazioni a cate-1 na », dagli Stati Uniti alla Ger-1 mania, la cui gravità è difll- ! Cile oggi perfino prevedere. Per questo, noi faremo tutto quanto è in nostro potere, e siamo fiduciosi che il Parlamento francese decida nell'interesse dell'Europa ». I 250 delegati tedeschi e francesi, belgi e lussemburghesi, olandesi e italiani si sono .! ! |levati in piedi ad applaudire | a lungo la conclusione dell'ora-1 tore, mentre nel vecchio salo-ine di Palazzo Reale risuona-1 vano le note dell'«Internaziona le ». Il « Movimento per l'unità ! '[d'Europa» raggruppa infatti forze prevalentemente . socialdemocratiche e radicali. Atre ai delegati dei sei Paesi della CED— molti dei quali uomini di governo, parlamentari ed economisti illustri ■— sono presenti a questo congresso di Milano rappresentanti àustriae svizzeri. I lavori sono stati aperti in mattinata dal sen. Schiavi e dall'oli. Zagari (socialdemocratici) che hanno porto il saluto ai congressisti. Tra i numerosi interventi, particolarmente ampi quelli del senatore belga Dohousse in polemica con Mendès-France, e dell'ex-ministro francese André Philip, prevalentemente in materia economica. Trattenuti oggi a Roma dai loro impegni di governo, i tre ministri italiani — on.li Tremelloni, Vigorelli e Saragat — saranno presenti ai lavori di domani. Il congresso si concluderà domenica sera. g- g- | i

Persone citate: André Philip, Saragat, Spaak, Vigorelli, Zagari