Pazza estate con bufere di vento nubifragi e temperatura a zero gradi

Pazza estate con bufere di vento nubifragi e temperatura a zero gradi Il maltempo Imperversa "stalle regioni dell9Italia settentrionale Pazza estate con bufere di vento nubifragi e temperatura a zero gradi A Milano crolli feriti e contusi - A Bergamo madre e bimba fulminate in casa - A Vercelli allagamenti e alberi sradicati - Nei Laghi imbarcazioni affondate - Sui passi montani la neve - Drammatica avventura di alpini Milano, 7 luglio. Poco prima delle 13 un furioso nubifragio si è scatenato sulla città accompagnato da violenti raffiche di vento gelido. La bufera è durata più di un'ora, e, secondo i dati forniti stasera dall'Osservatorio geofisico dell'aeroporto Forlanini, essa ha avuto origine in un improvviso f fronte freddo > calato d'impeto dalle. Alpi franco - svizzere e scontratosi con- masse d'aria calda che stazionavano da alcuni giorni sulla Valle Padana; La temperatura é scesa precipitosamente a 2 gradi soltanto sopra zero. Il ciclone ha investito oltre che Milano e provincia anche vaste zone del Novarese, del Comasco e del Varesotto, dove si sono avute intense grandinate; la neve è caduta in alcune zone confinarie. A Milano la caratteristica principale del fenomeno è stata quella dell'impetuosità del vento, che secondo le registrazioni ufficiali ha soffiato ad oltre 95 chilometri all'ora provocando lo scoperchiamento di molti tetti; anche molte piante del Parco sono state stroncate e cosi puro arbusti. Sono stati anche distrutti enormi cartelloni pubblicitari. Un grosso albero abbattutosi sul piazzale del Cimitero monumentale ha stroncato i fili della linea tranviaria paralizzando il traffico in tutto il quartiere. Un tassi con a bordo quattro persone è stato ribaltato; per fortuna nessuna vittima. Diverse impalcature sono crollate in alcuni quartieri centrali provocando ferimenti leggeri fra gli operai. Alcune persone contuse da schegge di tegole precipitate dai tetti e da altri oggetti che il ventò aveva scaraventato sulla strada da finestre e balconi, hanno dovuto ricorrere alle cure di guardie mediche e di ospedali. Numerosi gli allagamenti specialmente alla periferia, per citi, varie, squadre di vigili del fuoco sano state mobilitate fin quasi a sera inoltrata. Per tutta la durata dell'uragano la città è stata immersa nel buio come fosse notte. A BERGAMO, uno spaventoso uragano ha provocato due vittime. Ad Arcene un fulmine caduto su una cascina è entrato in una cucina attraverso la porta d'ingresso ed ha investito la signora Maria Previtali, di 28 anni, e la sua figlioletta Anna, di un anno, sedute tutte e due su una sedia; la bimba s'era infatti rifugiata nelle braccia della mamma pet timore del tuono: sono state fulminate sul colpo. A Lovere il vento -fortissimo ha agitato in modo eccezionale il lago d'Iseo, tanto che a detta degli anziani del paese mai, a memoria d'uomo, le acque hanno presentato un aspetto cosi tempestoso; una chiatta ha divelto gli ormeggi ed è andata alla deriva per alcuni chilometri, mentre un mo- toscafo e cinque barche a remi sono state affondate. A NOVARA il cielo verso mezzogiorno si è oscurato,a tal punto che le automobili hanno dovuto circolare con » fari accesi. Poco dopo, fra tuoni e lampi si è abbattuta sulla città una bufera con pioggia torrenziale e grandine. Per oltre mezz'ora il traffico è stato interrotto e la città è apparsa deserta. Cessata la pioggia si è alzato un forte vento che in breve tempo ha spazzato il cielo. La temperatura è scesa a pochi gradi. VERCELLI è stata paralizzata da una bufera di vento, grandine e pioggia scatenatasi alle 11,30 di oggi, che ha paralizzato la città per oltre mezz'ora. La furia degli elementi è stata di una tale violenza da abbattere comignoli, divellere tegole, sradicare un pino del diametro di oltre 80 centimetri che si elevava in un giardino privato al centro della città, una magnolia nei giardini pubblici e travolgere altre piante dei viali. L'acqua e la grandine, che in certi punti ha raggiunto i 15 centimetri, hanno inesorabilmente colpito tutti i raccolti ortofrutticoli della periferia rovinandoli o distruggendoli. In piazza Cavour furono sorpresi i venditori ambulanti, divelti e rovesciati quasi tutti i loro banchi, con gravissimo danno alle merci. In un'abitazione di via Volta una scarica elettrica ha colpito la radio di una famiglia. Il filo a terra, che era attorcigliato al tubo di piombo della conduttura del gas, si è arroventato, facendo sciogliere il tubo e incendiando il gas. Tutta la casa è stata messa in allarme. I vigili del fuoco e gli addetti all'officina del gas, sfidando l'uragano, sono accorsi nell'abitazione Nel Viale della Rimembranza il tetto d'una casa è stato scoperchiato per un buon tratto. La via Felice Monaco era allagata e l'acqua, che ormai raggiungeva i dieci centimetri, invadeva le cantine. Pure altre cantine e abitazioni site al piano terreno venivano invase L'opera- di devastazione degli elementi è durata una quarantina di minuti. I vigili del fuoco sono accorsi ovunque con grande sollecitudin , impegnandosi per impedire maggiori rovine. Nessuna vittima umana. L'uragano ha toccato pure la frazione di Larizzate, arrecando danni rilevanti, e i paesi — confinanti con Vercelli — di Prarolo, Lignana, e la frazione dei Cappuccini Vecchi. A CASALE, bufera, tuoni, lampi, piovaschi e grandine. Il temporale si è scatenato nelle prime ore del pomeriggio investendo specialmente il territorio che, partendo dal confine della provincia vercellese con direzione ovest-sud-est, raggiunge VAlessandrino sulla nazionale Asti-Torino. Le postazioni antigrandine sono entrate efficacemente in azione a Cereseto Monferrato, Borgo S. Martino, Cuccaro e S. Salvatore, rompendo il turbine grandinifero. A Balzola Monferrato un fulmine è caduto sulla casa dell'agricoltore Botta Giuseppe e, scesa in cucina attraverso la canna fumaria, ha scaraventato al suolo una donila lasciandola tuttavia indenne. Il maltempo si è rovesciato con intensità diversa su tutta l'Italia Settentrionale e anche a Siena senza provocare gra~ vi danni. Dalle regioni dei laghi segnalano che la navigazione è stata particolarmente difficile. Nel LAGO MAGGIORE due barche si sono rovesciate. Il servizio di autotraghetto fra Verbania e Laveno è stato interrotto. Le vette dei monti Cavallone e Massone sono coperte di neve. A LUINO la gente stasera circolava con soprabiti e cappotti. Anche a VARESE la temperatura è scesa a pochi gradi. Un cedro centenario nella piazza-della città è caduto sopra l'istituto Villa Augusta facendo crollare una parte del tetto. Tutte le montagne dolomitiche hanno assunto un aspetto invernale. La neve è abbondante sopra i 1300 metri; è alta cinque centimetri sul passo dello Stelvio e dieci sul passo del Giovo. In molte vallate atesine il termometro è sceso sotto zero. Le ricerche della famosa guida Titta Pancera, scomparsa sul monte Pelino sono state sospese. Di una drammatica avventura in una tormenta di neve sono stati protagonisti alpini della brigata Tridentina, durante una marcia attraverso le Alpi Aurine per raggiungere la zona nella quale doveva svolgersi una esercitazione tattica. Dopo aver superato la punta Rossa (m. 3190) e il picco Croce (m. 3180), il reparto, diretto al passo Fundres (metri S810), è stato sorpreso da una violentissima bufera di neve del tutto imprevista in luglio. In poco tempo la neve ha raggiunto l'altezza di un metro, cancellando ogni traccia di sentiero, e gli alpini si sono trovati smarriti I cento alpini, semisepolti dalla neve, hanno dovuto bivaccare per molte ore in un canalone, e solo verso sera sotto stati raggiunti da squadre di soccorso. A GENOVA un temporale, accompagnato da scariche elettriche, si è abbattuto sulla parte nord della città e soprattutto nella Val Polcevera, dove è caduta abbondante la grandine. Anche nella parte alta di Genova si è avuta una furiosa grandinata. Al temporale ha fatto seguito una forte tramontana, che ha schiarito completamente l'orizzonte e ha fatto scendere notevolmente la temperatura su tutta la riviera. Anche nell'EMILIA, ondate |di maltempo. Una tromba d'a|Ho si è abbattuta oggi su alcune zone del Ferrarese, devastandole. In particolare ha subito gravi danni la fascia costiera del Po.

Persone citate: Botta Giuseppe, Cavallone, Cuccaro, Larizzate, Maria Previtali, Massone, Titta Pancera