Seettieismo inglese sull'accordo per l'Asia di Riccardo Aragno

Seettieismo inglese sull'accordo per l'Asia Primi commenti alle conversazioni di Washington Seettieismo inglese sull'accordo per l'Asia Gli Stati Uniti non entrerebbero nella "nuova Locarno,, (Dal nostro corrispondente) Londra, 29 giugno. La solenne dichiarazione t firma del presidente degli Stati Uniti e del Primo ministro britannico — che è stata,resa pubblica questa sera, al termine degli incontri di Washington — ha amaramente deluso quegli ambienti britannici che si attendevano, al termine di una visita che aveva uno scopo cosi importante e preciso, qualche cosa di più concreto, di più chiaro e di più sincero che non l'evasivo comunicato di ieri e la retorica dichiarazione odierna (che, fra l'altro non porta l'ombra dello stile caratteristico di sir Wiriston Churchill). Prima conclusione londinese è che gli incontri di Washington sono terminati con uno solo accordo: che ognuno seguirà la propria strada, per lo meno per quanto riguarda la politica nell'Estremo Oriente Forse il maggior risultato del viaggio è che Churchill ha avuto occasione di presentare, con il peso della sua autorità, il fascino della sua personalità e l'arte della sua parola, la politica britannica — che la « pacifica coesistenza » deve essere conquistata anche a prezzo di grandi sacrifici — alla Caaa Bianca, ad un importante gruppo di membri del Congresso e ad una enorme parte dell'opinione pubblica statunitense. Non ci si può aspettare che egli abbia magi camente convertito tutta la America, ma certo egli ha rafforzato la ppsizione dei settori più comprensivi dell'opinione pubblica e del governo negli Stati Uniti. Che cosa avverrà ora? Il caso più semplice da spiegare è quello che avverrebbe se la conferenza di Ginevra dovesse fallire. Dopo il 20 luglio le trattative per un patto di si curezza dell'Asia sud-orientale E'inizierebbero con tutta la speditezza desiderata un mese e mezzo fa dal Segretario di Stato americano. Il fallimento della Conferenza di Ginevra metterebbe 1 paesi asiatici del « Plano di Colombo >, con a capo l'India, in una posizione di grave sospetto verso la Cina comunista, e quindi di notevole simpatia per questo patto militare. Ma i comunisti hanno ora un evidente interesse di portare al successo la Conferenza perchè in questo caso la situazione degli occidentali si farebbe, almeno psicologicamente assai più ri*-1 JJcata. «. Un successo a Ginevra vuoTi dire, praticamente, spartizione del Vlet-Nam, e neutralizzazione del Viet-Nam spartito, del Laos e della Cambogia. Questa neutralizzazione dovrebbe essere garantita dalla «Locarno orientale », cui parteciperebbero anche 1 Paesi asiatici indipendenti, la Cina, la Russia, la Gran Bretagna, ma, quasi certamente, non gii Stati Uniti. Dopo di che, sempre seguendo la traccia del piano Eden, comincerebbero — con ritmò dìù lento e con procedura più difficile — le trattative per il patto di sicurezza dell'Asia sud-orientale, con una partecipazione di Stati alquanto diversi da quelli desiderati da John Fostcr Dulles. E' chiaro, dal comunicato emesso da Ciu En-lai e da Nehru al termine del loro in-'contro a Nuova Delhi, cheque-ista linea britannica è gradita sia ai paesi comunisti asiatici che a quelli neutrali. Essa avrebbe soprattutto per 1 cinesi il vantaggio di riconoscere quella «eguaglianza» di Pechino rispetto agli altri stati sovrani, su cui Nehru e Ciu En-lal hanno tanto insistito. Il piano Eden per il momento, tutto sommato, sembra il più adatto, a conciliare il massimo numero di interessi occidentali ed -orientali e — si osserva stasera a Londra — soprattutto dopo gli incontri di Washington pare che abbia anche un altro vantaggio non trascurabile: quello di essere per il momento l'unico piano concreto per una soluzione del I delicatissimo problema asia- tico. Riccardo Aragno 7

Persone citate: Churchill, Ciu En-lai, John Fostcr Dulles, Locarno, Nehru