Proposta una pensione al vecchio scassinatore Papini

Proposta una pensione al vecchio scassinatore Papini Proposta una pensione al vecchio scassinatore Papini E' l'autore del famoso furto di documenti segreti durante la prima guerra mondiale - Richiesti stanziamenti per Venezia - La questione degl'idrocarburi tBcmRoma, 25 giugno. Prima di riprendere l'esame del bilancio dell'Industria, la assemblea di Montecitorio ha deciso di prendere in considerazione due proposte di legge: una dell'on. Viola, per concederò una pensione al signor Natale Papini; l'altra dell'on. Gatto, democristiano (ed altri), per la salvaguardia del patrimonio artistico di Venezia. Il signor Natale Papini è colui che nel lontano 1916 fu incaricato da alti funzionari governativi italiani di scassinare (il Papini, livornese, era espertissimo in questo genere di cose) la cassaforte del Consolato austriaco di Zurigo per asportare documenti di eccezionale interesse per il nostro controspionaggio. L'impresa riuscì, sei rotoli di documenti furono asportati insieme a gioielli ed altri valori. Nulla volle per sè il Papini al quale, peraltro, furono promessi compensi, onori e riconoscenza. Ma nulla gli fu poi dato. Oggi l'ex-scassinatore è stanco, ammalato e povero. La sua azione ha persino ispirato un film che a lui non ha fruttato nulla. La pensione — dicono i presentatori della leggina (insieme a Viola hanno firmato i comunisti Diaz e Jacoponi, il socialdemocratico Ceccherini, il liberale Badini Confalonieri) — dovrebbe essere di 240 mila lire annue. Vedremo, quando la legge verrà all'attenzione dell'assemblea — o della commissione in sede deliberante — se il Parlamento si troverà concorde come oggi i nel decretare la pensione: è però probabile. L'altra proposta di legge è di un genere del tutto diverso e riguarda la civiltà universa-. le. La legge proposta dall'on.le Gatto, infatti, contiene <prov- vedimenti per la salvaguardia ; dei carattere lagunare e monu- J mentale di Venezia attraverso opere di risanamento civico e di interesse turistico >. Con ac- | corata parola il deputato vene-; ziano ha ricordato come la si- j tuazione edilizia di Venezia sia tragica e come non vi sia com- plesso monumentale attorniato ; e spesso soffocato e avvilito àa tii insieme misero e cadente e molte volte indecoroso. Ovun-1 que si vede il segno dell'abban- dono: murature logore, fonda- menta corrose, architravi spez- l zati, gradinate inclinate, gron- LAffermato'che i veneziani >< presentano la proposta al ■ Parlamento con l'animo di fl-|gli innamorati della loro città yma anche con senso di respon-; sabilità di custodi di bellezze i inestimabilì >, l'on. Gatto ha; chiesto la procedura d'urgenza ' per l'esame del provvedimento 'avsda parte di una commissione speciale con poteri legislativi. La richiesta è stata accolta dalla Camera. La presidenza dell'assemblea ai è riservata di far conoscere il proprio pensiero circa la nomina di una commissione speciale. Ripresa la discussione del bilancio del Ministero dell'Industria, ha riaperto la serie degli interventi il democristiano on. Micheli che si è occupato dei problemi industriali di molte |città umbre sollecitando la tra-jsformazione e il potenziamento delle industrie e la costruzione!d'un metanodotto centrale con-|giungente Ravenna all'Umbria, iCiò — ha detto — è di eccezio- naie importanza, poiché in Ita-\lia si va già verificando unasfasatura di prezzi fra le indù- strie che dispongono di metano e quelle che non ne dispongono. Il monarchico on. Caroleo si è occupato essenzialmente diidrocarburi. Ha detto che — a suo parere, che e anche quello del relatore — la disponibilità^T^^T^ bisogno del Paese. Eccessivo, secondo l'oratore, è il gravame fiscale nel settore petrolifero,mentre in quello del metano l'E.N.I., in posizione di mono- polio, continua a praticare prezzi esorbitanti a proprio esclusivo interesse. Siccome i monopoli comportano alto li-v<;"° «^Prezzi, e taevit»b»«A^^^f^^Un^danneggiato nel suo sviluppo industriale. Occorre, afferma Caroleo, una buona, saggia po- litica nel campo degli idrocar-buri e l'attuale Ministro libe- rale può attuarla. Il liberale on. Marzotto ha trattato ampiamente dei vari settori dell'economia. Ha criti- cato l'intervento dello Stato per salvare aziende boccheggianti; ha affermato che è erroneo crc- dere che una volta regolata la produzione si abbia anche un ^u^Sm1^produzione è assai importantee bisogna tener d'occhio la so-luzione di problemi particolari,Intanto bisognerebbe escludere,da un sano commercio, l'inter-vento di enti assistenziali e parapolitici che operano all'orn-bra di privilegi e di esenzioni fiscali a danno degli operatori economici. Nel suo excursus, il deputato liberale ha, in sostanza, reclamato chiarezza di 'im-postazioni nel campo della eco nomia nazionale oggi viziata daibridismi e contaminazioni diprincìpi diversi Il comunista Di Mauro si è occupato di zolfi siciliani e della crisi che travaglia questo genere di attività. La colpa, secondo l'oratore, è degli Stati Uniti che comprimono, nel lorointeresse, la produzione di zol- f^W^mtn«aCahi8^♦ Mn„™? wC«i«nH^? l's to Di Mauro - rivolgendosi ai mercati dell'Oriente europeo e asiatico.

Persone citate: Badini Confalonieri, Ceccherini, Di Mauro, Diaz, Marzotto, Micheli, Natale Papini, Papini

Luoghi citati: Ravenna, Stati Uniti, Umbria, Venezia, Zurigo