Si cerca fra gli " esistenzialisti ,, il feroce assassino d'un antiquario

Si cerca fra gli " esistenzialisti ,, il feroce assassino d'un antiquario Si cerca fra gli " esistenzialisti ,, il feroce assassino d'un antiquario (Nostro servizio particolare) Parigi, 21 giugno. Da oggi una squadra di ispettori di polizia ha invaso i caffè e le cantine di St. Germain-des-Prés, mescolandosi ai gruppi di falsi studenti, di arabi e di giovinastri che si atteggiano a intellettuali e ad artisti, mettendo tutto il loro estro nel vestirsi in modo bizzarro con abiti strani e spesso sudici. Fra costoro gli ispettori della «Police judiciaire» sperano di scoprire l'assassino del più noto antiquario del quartiere, Eugène Cheron, di 66 anni, trovato morto la notte scorsa in mezzo ai pezzi rari che egli aveva accumulato nel suo appartamento di quindici stanze della Rue deB Beaux Arts, vero e proprio piccolo museo al quale ricorrevano spesso i registi cinematografici per noleggiare i mobili di stile e arredamenti speciali necessari a certi film storici. L'assassino non ha lasciato tracce e prima di scomparire aveva appiccato anzi il fuoco alla casa, con la speranza senza dubbio che il corpo della (vittima sarebbe stato carco nizzato. Così la polizia avrebbe potuto credere ad un accidente. Ieri sera verso le ore 21, però, la portinaia vide uscire una densa colonna di fumo da una delle finestre del primo piano. I vigili del fuoco, chiamati subito telefonicamente, giunsero dopo pochi minuti e domarono rapidamente le fiamme, che provenivano da un mucchietto di stoffe preziose e di stracci accumulati ai piedi di un letto a baldacchino che fu, pare, di un principe di Borbone. Agli stracci era stato appiccato il fuoco dopo che su di essi erano state versate dieci bottiglie di acqua di colonia. Le bottiglie vuote erano per terra. Spento il fuoco, i vigili visitarono l'appartamento per vedere se non ci fossero altri focolai, e nella sala da pranzo trovarono il cadavere dell'antiquario col viso contro terra. La vittima aveva indosso soltanto un'elegante vestaglia di seta rossa e recava larghe ferite alle mani, alla faccia e al collo, oltre ad essere stato mutilato in modo atroce. Il disordine della stanza e le feri|te alle mani permisero al com¬ missario principale Ducret e al suo collaboratore Poirier di avanzare l'ipotesi che l'antiquario si fosse difeso. L'autopsia stabilirà l'ora della morte, ma già si suppone che essa sia avvenuta durante il pranzo della sera, poiché sulla tavola c'erano ancora le portate non terminate, un pezzo di arrosto e alcune bottiglie di vino. Nulla sembra essere stato rubato nella casa, tranne forse qualche biglietto di banca; la cassaforte, nella quale l'antiquario metteva i suoi valori, non è stata aperta. L'arma con la quale l'antiquario è stato ucciso, non è stata ritrovata. Durante la breve lotta, molti oggetti d'arte, libri, « bibelots » erano caduti ed è in mezzo ad esBi che i vigili del fuoco trovarono il corpo del disgraziato, il quale è morto così fra le cose cui era tanto affezionato. Egli era stato visto per l'ultima volta dalla portinaia ieri mattina poco prima di mezzogiorno, mentre ritornava a casa dopo aver fatto la spesa: è l'unico elemento sicuro di cui dispongono i poliziotti. Troppo poco. 1. m.

Persone citate: Police

Luoghi citati: Parigi