La cellulite e la sua cura di Angelo Viziano

La cellulite e la sua cura Il convegno reumatologlco di Acqui La cellulite e la sua cura Una psicosi di allarme nel mondo femminile che non ha più ragion d'essere Sintomi premonitori e mezzi diagnostici - Fanghi e massaggi terapeutici (Dal nostro inviato speciale) Acqui, 21 giugno. Esiste o non esiste la cellulite come malanno autonomo? A questa domanda ha finalmente risposto affermativamente domenica ad Acqui, in seno alla Riunione reumatologica internazionale, il profesBor K. M. Walthard, direttore dell'Istituto fisioterapico di Ginevra. Le signore hanno dunque vinto una battaglia, visto che da tempo andavano giurando sulla personalità specifica di tanto malannino, pronto a suscitar dolori in sedi disparate secondo il suo vario insediarsi, ma soprattutto irrispettoso dell'estetica femminile col suo modo strano di sollevare a grumi, lì e là, la cute o ad Incresparla come la buccia di un'arancia. Se da Acqui è venuto il battesimo definitivo della cellulite, gli è che di questa ei profila pure cura e guarigione con mezzi termali accompagnati da intelligenti massaggi. Cessi, dunque, quello stato di psicosi, cui pareva avviato il mondo femminile, messo in eccessivo allarme da riviste di bellezza, da massaggiatori non sempre ' scrupolosi, da propagandisti di apparecchi vibratori. La cellulite, ha ribadito 11 Walthard, è la sottospecie della flbrosite, cioè della categoria principale di alterazioni del tessuto connettivo, sulla quale ha fatto importanti studi anche il Centro reumatologico di Torino, diretto dal Robecchi. Le formazioni cellulitiche vere e proprie prendono sede in quello strato, cosiddetto cellulare sottocutaneo, che a guisa di cuscinetto non eccessivamente spesso, sufficientemente elastico, si integra con la cute stessa sovrastante e ne forma quasi l'ammortizzatore, a difesa dei contraccolpi derivanti dai piani che stanno sotto, muscolari od ossei. Occorre ricordare che tale lieve coltre sottocutanea può contenere nei suoi interstizi dei fiocchi di grasso, sì da dar corpo ad un tessuto più complesso, cioè a quel pannicolo adiposo, che in virtù del suo sviluppo rende meno acute certe sporgenze articolari, forma curve più morbide, specie nella sagomatura della donna. Ma non è a carico dell'adipe che si svolge il processo morboso cellulitico, bensì del fine Intreccio di fasci connettivi di cui il < cellulare sottocutaneo > è intessuto. Il connettivo, nella parte colpita dal male, dapprima reagisce con fenomeni infiammatori localizzati; poi si deforma e, attraverso disturbi del ricambio locale, dà luogo ad appariscenti corplccioli, a piccole masse o placche o nodosità di consistenza ora relativamente molle, ora, e più sovente, di una c'erta durezza. In un primo tempo le formazioni cellulitiche possono passare inosservate; ma ingrandendosi gradatamente, sono capaci di suscitare antiestetiche deformità, rendere perlomeno la pelle impastata, scarsamente elastica, bernoccoluta. Sintomi caratteristici della cellulite sono pertanto tali < noduli > ed il dolore. Questo può essere spontaneo o soltanto provocabile, insorgente in modo improvviso oppure gradualmente, localizzato od irradiato. Curiosi sono certi c punti grilletto >, la cui pressione suscita un dolore, che oltre ad essere altrettanto vivo quanto Improvviso, si irradia a varia distanza. La ricerca dei nodi non è sempre facilitata dalla vista. Quando il sospetto nasce, di fronte ad una pelle a buccia d'arancia, l'accertamento sgorga da una manovra manuale; la quale consiste nel sollevare la cute in pieghe tra le dita della mano, quindi nel far rotolare tali pieghe tra i polpastrelli; mentre si cerca di comprimerne lo spessore, in modo di apprezzare la presenza o meno di nodosità. Quando il nodino suscita dolore alla sua compressione, allora lo stato cellulitico si può dire completo; nel suo impasto si Bono rinserrati piccoli filamenti nervosi sensitivi. La partecipazione, diretta od indiretta, del sistema nervoso al processo patologico spiega forse certe nevralgie a distanza, certi disturbi sovente senza causa apparente. Persino talune forme di mal di capo traggono alle volte origine da una cellulite, soprattutto quando essa si sia insediata alla nuca. Lo stesso malessere generale, i disturbi visivi, la nausea e magari il vomito, che sono frequente appannaggio di altre forme di emicrania, possono intervenire anche nella cellulite nucale. Se molti disturbi vaghi, ora nevralgici, ora circolatori, ora comunque irritanti, vengono sovente attribuiti ad uno stato cellulitico in atto, bisogna, però, pensare che essi possono essere anche collegati con le cause stesse della cellulite. Per quanto su di esse ferva ancora la discussione, già sono delineati i fattori predisponenti, tra i quali risalta 11 temperamento, ed i fattori scatenanti, come i colpi di freddo, la fatica, le infezioni, disturbi digestivi, turbe del ricambio, alterazióni ormoniche, stati neuro patici, insufficienza della vitamina E. Ciò naturalmente indirizza la terapia della cellulite su un piano d'attacco ben più vasto e razionale di quanto sia il semplice dissolvimento manuale dei noduli cellulitici; a proposito del quale, però, Walthard ha detto che 11 massaggio, per riuscire veramente efficace, non può esimersi dal risultare straordinariamente doloroso. Bisogna, pertanto, che a questo dolore intenso il paziente sia psicologicamente bene preparato. La terapia a mezzo di fanghi è infine l'alleata perfetta per la cura delle celluliti e delle flbrositl in genere. La cqpppedmrltfstldtpdhddspsm conoscenza dell'esistenza di questi malanni, spingendo sempre più alla diagnosi precoce, può, dunque, evitarne in tempo le complicazioni, meno emendabili una volta esplose. Altri importanti argomenti discussi nella * Giornata reumatologica> di Acqui, inaugurata dall'Alto Commissario per l'Igiene e la Sanità, on. Tessitore, sono stati trattati dal professor Barcelò (Spagna), presidente della Lega europea contro il reumatismo, che ha parlato di una speciale alterazione della colonna vertebrale causata dalla febbre maltese, e dal prof, Justin-Besancon, presidente della Lega francese, che ha illustrato i caratteri precoci dell'artrosi, e certi particolari disturbi del ricambio, la cui scoperta tempestiva potrebbe prevenire il male nei predisposti. Nel corso della « Giornata > ICvPgminniniiiimiiimimiuiiiniiiuinmiNiiiiiimi I proff. De Seze, Dclbarre e Cayla sono stati proclamati vincitori, a pari merito, del II Premio Acqui di Reumatologia, al quale hanno partecipato concorrenti di ventidue Paesi. Angelo Viziano

Persone citate: Barcelò, Besancon, Cayla, Robecchi, Tessitore

Luoghi citati: Acqui, Ginevra, Spagna, Torino