Due forti colonne di nazionalisti muovono verso Guatemala City

Due forti colonne di nazionalisti muovono verso Guatemala City Quattro città occupate nel primo giorno della rivolta Due forti colonne di nazionalisti muovono verso Guatemala City La capitale bombardata tre volte, mitragliato il palazzo presidenziale di Arbenz - I volontari anticomunisti sono cinquemila ed hanno il dominio del cielo - Il governo guatemalteco chiede la riunione del Consiglio di Sicurezza (Nostro servizio particolare) San Salvador, 19 giugno. Le quattro colonne del corpo d'invasione, formato daglesiliati guatemaltechi e da volontari anticomunisti di Cuba. , ,.. del Menico, del Nicaragua di altre Repubbliche del Cen tro-Amenca, hanno dedicato la („ „ , ^ zxoni conquistate con gli sbarchi e i colpi di mano ai confi ^""y»»'."1 wi <•"»• ch< e. * c° P» ài mano ai confi «J orientale e occidentale e ne frattempo, hanno stabilito con tatto con gli insorti del Gua temala. j ^ , saldamente i due por ] . . . ,„_',.,-__,„-,• La situazione operativa, a poco più di ventiquattro ore dall'inizio dell'attacco contro il regime di Jacobo Arbenz Guz man, vede i nazionalisti con iti e i due centri ferroviari più \importanti del alternala, va-, " rf , , m'a a , „„„,. ,„ „ , . . ^^J^lUé^ - pitale. Da queste basi muovo- ^ ^ . colo chp g, lLreporoito ^ attaccare Gua -^^ CH Vur)o decisivó. \ 1 nazionalisti controllano Fu';r'° Barrios, sul Mar dei Ca- j raibi, grande stazione di smiIstaraettro delle industrie espor\tatrici in generale, e della United Fruit Compagny, in particolare. E' questa una delle più grandi aziende commerciali dell'America centrale, di proprietà americana, nazionalizzata dal governo comunista di Arbenz. Le richieste di indennizzo, avanzate dai proprietari della società,, sono do i i o -, o! cifrariiui. -j / „„2Ì0„nHsfj st ■impadroniti di San .srnrei sistematicamente ignorate dal'governo guatemalteco, e negli ultimi tempi il governo degli o*„» rr„.-.- a i„»^„.r„„( «or i[f±y.ml éJ!LlZ\C™L° g— . sono Jose, base aeronavale e importante po to commerciale sulla costa del e pi<rt?| n i, i o o, o, - lro H Canal Rrtallnilcu, città Pacifico, dove fioriva un tempo ' jj il commercio dei petrolio. rante la guerra, gli Stati Uniti vi costruirono piste di lancio e magazzini: era questa una del-, le basi dell'aviazione tattica più importanti dello scaccine re per neutralizzare la minaccia . . , ■,. . ,„. „„„ dei sommergibili dell'Asse """"jdi Panama; di situata pres--ìso >' confine col Messico, mi- sopmttutto per il suo •roviario; di ZacapaA nodo ferroviario nelle vicinali- se del confine con l'Honduras, a soli 120 chilometri dalla CO- iper la conqui-1sta di Puerto Bamos sarebbe!Isfafa quella più elaborata, per-|a portante e\l>"rc0 ferroviario; a : i a e ajcirrd del Guatemala. Qui han n: „o mitragliato la residenza - ! presidenziale, e tre volte hano ! un bombardato la capitale, faò!renrfo numerose vittime. z- L'operazione per la \pitale del Guatemala. Queste quattro località sono \s>ate investite dall'azione di. bombardieri e caccia, che han-\ '■\no esteso le loro incursioni a, che è stato necessario coordinare l'attacco con l'impiego di barche a motore partite dall'isola di Hog, al largo di Tela sulla costa settentrionale honduriana, e dal porto di Bea più a sud. Unità da guerra, di nazionalità finora sconosciuta, hanno coperto i movimenti di queste imbarcazioni. Scarse sono le notizie relative a scontri armati. Il governo Arbenz avrebbe intenzione di « evitare una lotta fratriciday. e perciò ha ordinato alle guarnigioni delle località investite dalla manovra nazionalista di ritirarsi senza combattere. Sembra peraltro che Arbenz intenda concentrare intorno alla capitale tutti gli uomini a sua disposizione, per impegnare una resistenza a oltranza quando giungeranno le colonne avversarie. E lo scontro risolutivo potrebbe anche essere virino. In effetti, se Arbenz riuscirà a neutralizzare le sollecitazioni a dimettersi provenienti specialmente dalle sfere militari, dovrà fare un cauto impiego del fattore uomo. L'esercito del Guatemala inquadra meno di settemila uomini, dei quali diverse centinaia hanno già disertato. La polizia è formata da circa tremila agenti, i quali, pur essendo stati addestrati dal governo come truppe d'assalto, non rappresentano un corpo di sicuro impiego. E l'aviazione guatemalteca è praticamente inesistente, nè può reggere il confronto con i ribelli, anche se questi dispongono solo di apparecchi a etira, vecchi di una quindicina d'anni. Gli anticomunisti contano su cirra cinquemila uomini agguerriti e ben equipaggiati, che hanno per di più un effica¬ ce appoggio dal cielo. Quanto alla popolazione (il Guatemala ha circa tre milioni di abitanti), Arbenz può fidarsi soltanto dei centomila < simpatizzanr ti> della federazione dei lavoratori, organizzata da un allievo di Mosca, Manuel Gìitierrez, e dei membri del partito comunista, che sarebbero un migliaio. Gli anticomunisti hanno l'appoggio di laryhi strati della popolazione, specialmente in quei centri commerciali in cui la politica di Arbenz aveva provocato una grave riduzione dei traffici. Quando alla < Radio Liberazione > il colonnello Carlos Castillo Armas ha fatta lanciare un appello ai risparmiatori perchè ritirassero senz'altro i loro depositi dalle banche del Paese, « per evitare che Arbenz fugga con il denaro dello Stato e del popolo >, lunghe file si sono formate dinanzi alle sedi degli istituti di credito. Reparti armati avrebbero disperso gli assembramenti usando la forza. In un primo tempo Arbenz ha ostentato sicurezza: ha fatto convocare i rnppresentanti della stampa e il suo ministro degli Esteri ha fornito alcune informazioni sulle prime fasi della -x battaglia per il Guatemala », accusnndo apertamente Washington di avere organizzato le truppe d'invasione. Subito dopo, però, entrava in funzione la censura. In giornata, Arbenz ha rivolto un appello nlVONU, oltreché alle virine repubbliche, e in particolare a quella salvadoregna, che fra tutte è la meno in urto col suo governo. Ma il suo appello è praticamente finito nel vuoto. Sam Summerlin deii'A. p

Persone citate: Barrios, Carlos Castillo Armas, Jacobo Arbenz, Puerto