Ex-ministri di Vichy tornano per farsi ripetere il processo

Ex-ministri di Vichy tornano per farsi ripetere il processo SULL'ESEMPIO DEL GENERALE NOGUÈS Ex-ministri di Vichy tornano per farsi ripetere il processo (Nostro servizio particolare) Parigi, 17 giugno. L'esempio del generale Noguès, ritornato a Parigi tre giorni fa per costituirsi prigioniero, come abbiamo riferito sul nostro numero di martedì, sarebbe seguito da molti altri collaborazionisti che, condannati in contumacia dall'Alta Corte di giustizia, si nascondono all'estero ed aspettano il momento opportuno per rimpatriare. Questo momento sarebbe giunto. L'epurazione è finita da parecchi anni, ed a mano a mano che 11 tempo passava, le condanne per collaborazionismo diventavano sempre più miti. Chi ha avuto la sfortuna di essere processato nei due o tre anni successivi alla Liberazione* è stato colpito da pene severissime che, molto spesso, il Consiglio superiore della magistratura diminuiva segretamente. L'importante, nel che va dalla Liberazione al 1950, era di non farsi prendere. Molti ministri e personalità politiche di Vichy avevano preso le loro precauzioni ed erano fuggiti in tempo all'estero, dove si erano già prima preparati un rifugio; i grandi industriali e i nuovi ricchi della borsa nera, invece, se la cavarono quasi sempre con pene pecuniarie, per le quali ebbero successivamente notevoli riduzioni e che del resto potevano pagare. Ora la calma è ritornata e da parecchi anni l'Alta Corte di giustizia non pronuncia più condanne. Si riunirà di nuovo per processare una seconda volta tutti i contumaci che si decideranno a presentarsi? Ne corre voce. Una quindicina di ministri ed alti funzionari del governo di Vichy furono condannati in contumacia. Due di essi sono scomparsi e non si sa dove siano: Raphael Alibert, guardasigilli, che sarebbe morto, e André Masson, che fu ministro per i prigionieri. Georges Hilaire (già segretario alle Belle Arti), Camille Chautemps (per poche settimane vice-presidente del Consiglio) ed ora il generale Noguès sono tornati in Francia. Altri, si dice, stanno negoziando il loro rimpatrio. Fra questi si cita il caso di René Bonnefoy, segretario di Vichy alle Informazioni, che avrebbe intenzione di pubblicare le sue memorie; e si fanno i nomi degli ammiragli a cui si rimprovera una parte di responsabilità nell'auto-a (fondamento della flotta francese a Tolone nel novembre 1942. Altri candidati al rimpatrio sarebbero l'ex-accademico Abel Bonnard, che fu ministro dell'Istruzione Pubblica, e Maurice Gabolde, ex-guardasigilli, i quali farebbero in Spagna una vita piuttosto grama collaborando ad alcuni giornali. Non tornerebbe il generale Bridoux, che si trova pure in Spagna con l'ex-commissario alle questioni ebraiche Darquiet de Pellepoix, perchè utilizzato da Franco come consigliere militare del suo Stato Maggiore. Sono in America del Sud, infine, il giornalista Marcel Déat, che nel 1939 scrisse un articolo contro l'entrata in guerra della Francia, intitolandolo periodo « Morire per Danzica > e fu poi agente di propaganda dei tedeschi, e Jacques Guérard, segretario generale di Pierre Lavai ed oggi consigliere finanziario del governo Perón. 1. m.

Persone citate: Abel Bonnard, André Masson, Camille Chautemps, Georges Hilaire, Jacques Guérard, Maurice Gabolde, Raphael Alibert, René Bonnefoy

Luoghi citati: America Del Sud, Danzica, Francia, Parigi, Spagna, Tolone