Cavalli di ritorno

Cavalli di ritorno DIETRO LO SCHERMO = Cavalli di ritorno Nuove edizioni e rifacimenti - Risorse di stanchezza e di pigrizia - Cavalcata musicale in "Casa Ricordi„ - Una lezioncina da Hollywood - Cifra primato ■ Un ufficio del libro Ogni tanto l'ingenuità dello spettatore è vivacemente e piacevolmente sorpresa. E' colta dall'annuncio del ritorno di un titolo, che si è annidato nella sua memoria con tutte le lusinghe di un ricordo piacevole, anche se non molto determinato, E' il titolo di un film che, anni addietro, ebbe un suo vivo e meritato successo. Ora l'annuncio dice che, quel film, sarà rifatto; e l'ingenuità sempre generosa dello spettatore ne deduce senz'altro che, la nuova edizione, dovrebbe essere almeno pari alla precedentel ma ne sarà certo migliore. Di solito, le edizioni successive, sono sempre « rivedute e corrette », Potesse, un regista, rivedersi a distanza di tempo un suo film, « rileggerselo > con quel distacco che è la premessa indispensabile a qualsiasi autocritica, alimentata dal fervore per il meglio, dal calore di ritrovare l'intuizione primitiva, dallo scrupolo del lavoro e del lavorìo di lima. Potesse, un regista, < correggere » a distanza di tempo un suo film. Sarebbe enormemente invidiato dall'architetto, il quale molte volte vorrebbe anche lui poter < correggere > un suo edificio. Ma per registi e architetti la < rilettura » della loro opera compiuta potrà essere assai utile per quelle future, ma non permetterà loro che ben mi'niine varianti a ciò che è or- imai definitivo, in celluloide o ,tn granito. j Di soHto , <rifacimenHy agli americani li chiamano iremakes) altro non sono se non !"» *"dtee ai stanchezza 0 di 'piartelo da parte di produttori (e di registi. Si vuole sfruttare quell'alone favorevole che ancora accompagna il ricordo di quel titolo, di quel film; ci si illude di non fare peggio; e invece i risultati sono quasi sempre assai malinconici. \Vingegno, la passione, l'intuizione, non sono intercambiabi- li, non si possono prestare; ciò che romanticamente era detto « ispirazione » non può essere decalcato, o addirittura posto sotto il torchio di un copialettere. Si hanno allora, di remake in remake, pallide e stanche derivazioni, che deludono senz'altro, e per di più insinuano, nell'animo dell'ingenuo spettatore, alquanti dubbi sui suoi ricordi, sulla validità dei primitivi modelli; e quella che do. veva essere una fremente galoppata si risolve nel trotterello di alcuni cavalli di ritorno, quando non sia addirittura il passo stanco di qualche povero ronzino. * * Luigi Zampa sta lavorando al montaggio de La romana. dal romanzo di Moravia, con jGina Loiiobrigida e Daniel Gé [Un. _ Cifre definitive per il 1953: 93 miliardi complessivi di incasso nelle nostre sale cinematografiche, 800 milioni di spettatori. — Si sono iniziate le riprese di un film di coproduzione italo-tedesca, Incontro a Roma, diretto da Erich Kobler, fra gli interpreti Barbara Laage, Annamaria Ferrerò, Alberto Sordi, Paul Hòrbiger ed Erwin Strahl. — Sono stati ricostruiti in istudio gli ambienti della villa parigina di Vincenzo Bellini per Casa Ricordi, diretto da Carmine Gallone, una cavalcata musicale imperniata sulla gloriosa sigla della grande Casa editrice. Giovanni Ricordi sarà Paolo Stoppa, Vincenzo Bellini sarà Maurice Rovet; con Gioacchino Rossini (Roland Alexandre), Isabella Colbran (Marta Toren), Gaetano Donizetti (Marcello Mastroianni), Giulia Grisi (Nadia Gray), Giuseppe Verdi (Fosco Giachettl), Giacomo Puccini (Gabriele Ferzetti), Giulio Ricordi (Andrea Checchi), e altri ancora. * * E' quasi un luogo comune, e come tutti i luoghi comuni abbastanza ingiusto, accusare V industria cinematografica americana di tendere soltanto atl'<affare» per l'*affare*. sempre trascurando elementi di gusto e di cultura. Ma ora. proprio di laggiù, ci viene una franca parola. A dircela è un distributore di film, Martin J. Lewis, il quale si è espresso in termini assai chiari sui criteri che da noi, e non soltanto da noi nella vecchia Europa, sono seguiti per quel che riguarda la post-sincronizzazione e il doppiato dei film. « Hollywood dovrebbe cadere parecchio in basso, con le esigenze del nostro pubblico, per riuscire a rendergli gradevoli e graditi i film doppiati ». Aggiunge poi che lo stesso negativo del doppiato non ha mai le qualità del negativo originale, in quanto il doppiato si fa su di una copia detta c lavanda », il cui rendimento fotografico è sempre minore. Insomma, una lezioncina: garbata, motivata, e ferma. * * Per La più grande storia che mai si sia narrata, di Fulton Dursler, sulla vita di Cristo, è stato pagato il più alto prezzo che mai si sia pagato per diritti di riduzione a soggetto cinematografico: due milioni di dollari, più di un miliardo di lire. — E la vita del santo patrono dei Bretoni e degli avvocati, Saint Yves, sarà, molto più economicamente, rievocata da Henry Caoussin, con attori presi dalla vita di ogni giorno: contadini, operai, pescatori, e studenti, artigiani e uomini di legge. — Un altro sistema in rilievo, francese, senza occhiali polaroidl, e con due schermi, il primo dei quali fa da filtro al secondo. — Yves Montand interpreterà su per giù se stesso, un cantante di music hall le cui vicende saranno molto simili a quelle della sua vita. — Un < Ufficio del Libro del Cinema » si è aperto a Parigi (4 r. R. Estienne Vili), vera centrale di quanto si è stampalo e si stampa su cinema e televisione. — Anche la vita di Charles Russell, il noto cowboy-pittore del Montana, morto nel 1926, sarà portata sullo schermo, copione di Borden Chase, riprese in loco. * * Ritrattino — Segretaria particolare di un divo: — Sembra, la mia, una vita facile. Prima di tutto ci tiene a essere spiritoso; quando mi vede, ed è allegrone (ci tiene, a essere cordialone), mi dice: quanto mi riposi con la tua brutta faccia, che bellezza, ogni tanto, avere davanti una donna brutta. E ride, da far tremare i vetri. Io ero una modesta scrittrice, quasi vecchia, non guadagnavo di che vivere; lui mi paga bene, ma mi chiama scrittora, e, come scrittora, ha voluto che prima di tutto sapessi imitare la sua firma, per le fotografie. Devo riassumergli in due pagine, non di più, i romanzi che poi dice d'aver letto, e meditato, e studiato, per vedere di cavarne un film. Devo tenergli il censimento delle cravatte, dice che si fida soltanto di me. La corrispondenza è un martirio. Mai contento, specialmente se si tratta di qualche donna, lui non saprebbe accozzare dicci righe. E ogni tanto, quando è in vena di generosità, mi dice: che fortuna, per te, avermi incontrato; quanti romanzi e quanti articoli dovresti scrivere, signora scrittora, per guadagnare quello che guadagno io in un giornot m, g.

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