Arrestato l'omicida di piazza d'Armi mentre si arruola nella Legione Straniera

Arrestato l'omicida di piazza d'Armi mentre si arruola nella Legione Straniera Era riuscito ad espatriare clandestinamente con il suo complice catturato due mesi fa Arrestato l'omicida di piazza d'Armi mentre si arruola nella Legione Straniera A Marsiglia fornisce un nome falso e la gendarmeria, insospettita, lo rimanda al suo paese di origine - L'identificazione a Cosenza - In viaggio ammanettato verso Torino Il feroce omicida di piazza d'Armi, Natale D'Urzo, di 21 anno, che la notte del 25 marzo scorso uccise l'agricoltore Mario Peiretti di Carmagnola, è finalmente nelle mani della polizia. Oggi egli, sotto buona scorta, sta viaggiando, ammanettato, da Cosenza a Torino. La sera del 24 marzo — come i lettori ricorderanno — il Pelretti, dopo essersi recato a Carignano e aver concluso a quel mercato buoni affari, ricavandone una somma non inferiore alle 700-800 mila lire, se ne veniva a Torino assieme a due amici, dopo aver noleggiato un taxi. A Porta Nuova i tre licenziavano la macchina e gironzolavano nei pressi della stazione: ad un certo momento sotto 1 portici di via Sacchi 11 Peiretti (facoltoso contadino che viveva solo e che non gradiva la compagnia delle donne) attaccava discorso con il D'Urzo e lo invi¬ tava a cena. Verso mezzanotte I quattro uscivano dal ristorante. Il Peiretti e U D'Urzo si separavano dagli altri due e s'avviavano, a piedi, verso piazza d'Armi, desiderando appartarsi. Alle 6,30 del 25 marzo un operalo che attraversava In bicicletta la grande piazza scorgeva, disteso in un leggero affossamento del terreno, il corpo di un uomo. Avvicinatosi, constatava con raccapriccio che l'uomo era rantolante: la testa era spaccata. Dato l'allarme, il ferito, che era appunto lo sciagurato Peiretti, veniva trasportato al vicino Ospedale Militare. Qui decedeva alle 21 dello stesso giorno, senza aver ripreso conoscenza. Lia Squadra Mobile accertava che il contadino era stato mas. sacrato a colpi di pietra e derubato del pingue portafoglio. Le indagini permettevano di stabilire con chi il Peiretti aveva trascorso la serata. Si interrogavano gli amici, 1 camerieri del ristorante, altre persone e i funzionari potevano identificare nell' accompagnatore del Peiretti il Natale D'Urzo. Costui era già conosciuto dalla Questura perchè qualche tempo prima era stato fermato In un rastrellamento di individui equivoci e sospetti e schedato nei libri « neri » della polizia. Le indagini portavano anche all'identificazione di un amico e complice del D'Urzo, tale Natale Crema, pure di 21 anno: Il Crema aveva aspettato il D'Urzo fuori dal ristorante e l'aveva poi raggiunto in piazza d'Armi, assistendo al delitto o addirittura collaborandovi. Com'è facile iuimae .re, 1 due venivano febbrilmente ricercati In tutta la città. Un informatore segnalava la presenza dei compari in una pensioncina fi Porta Palazzo. Venti agenti accorrevano e clr- i a i e a e - condavano la casa, ma 11 D'Urzo e il Crema si erano allontanati da un quarto d'ora per Ignota destinazione. I due, raggiunta la frontiera a Ventimiglia, riuscivano ad espatriare clandestinamente e si dirigevano a Marsiglia, con il fermo proposito di arruolarsi nella Legione Straniera. Ma intanto il dottor Di Guida, capo della 2» divisione giudiziaria della nostra Questura, aveva diramato fonogrammi ovunque, avvertendo del fatto anche l'Interpol. Cosi la gendarmeria di Marsiglia, messa In allarme, operava rastrellamenti e ricerche e il 4 aprile arrestava 11 Crema proprio mentre questo stava varcando la soglia dell'ufficio arruolamento della Legione Straniera. Ora la posizione del Crema è piuttosto singolare: prima di consegnarlo all'autorità italiana, la magistratura francese vuole sincerarsi — come c'è 11 sospetto — se il Crema, durante la permanenza in suolo francese, abbia commesso reati, grandi o piccoli che siano. Dopo tali accertamenti si provvederà all'estradizione, che, quindi, non avverrà tanto presto. II D'Urzo. che, dopo l'arresto del Crema s'era nascosto nel bassifondi di Marsiglia, ricominciava a circolare il 20 maggio, anch'egll con l'idea di presentarsi alla Le^ pione Straniera. Ma gli andava male: che la sera stessa una pattuglia di gendarmi lo fermava, lo trovava sprovvisto di documenti e lo arrestava. Il D'Urzo non si perdeva d'animo e si spacciava per 11 ventiduenne Mario Bernardini, da Cosenza, espatriato clandestinamente in Francia per trovar lavoro. La gendarmeria di Marsiglia allora lo faceva accompagnare alla frontiera e lo consegnava allr. polizia italiana di Ventimi glia. Di qui si chiedevano informazioni a Cosenza. Da Cosenza rispondevano : « Mario Bernardini : sconosciuto >. Non restava che spedire il giovanotto a Cosenza. Arrivato nel suo paese natio, il D'Urzo continuava a sostenere la identità di Mario Bernardini. I funzionari perciò gli prelevavano le impronte digitali e le spedivano all'ufficio centrale segnaletico di Roma. Immediata risposta: «Si: tratta di Natale D'Urzo, ricercato dalla Squadra Mobile di Torino quale sospetto autore di omicidio». Quando 1 funzionari della polizia di Cosenza gli comunicavano1 la notizia, Il giovane si rifiutava di far qualsiasi commento. Diceva soltanto : « Si, sapevo di essere ricercato dalla Questura di Torino. Parlerò soltanto dinanzi al giudice ». Telegrammi venivano subito spediti a Torino chiedendo come ci si doveva comportare nei riguardi del D'Urzo. La Mobile interpellava subito il sostituto procuratore della Repubblica, dott. Giustiniani, a cui è affidata la pratica del delitto. Il dott. Giustiniani ha fatto sapere che desiderava avere al più presto 11 D'Urzo a Torino per poterlo Interrogare. Cosi Ieri sera l'omicida è partito, in traduzione straordinaria, alla volta della nostra città. Il suo arrivo è previsto per oggi, al più per domani all'alba. 1111111111111 t 111111 ■ m 111 n ti i m i e 11111 it i 1111111111111 Natale D'Urzo, 21 anno IIIIIIIIIMMIMIIIIIIM