Le morti misteriose nella Germania di Hitler

Le morti misteriose nella Germania di Hitler Le morti misteriose nella Germania di Hitler gloriosa fine del livido Sch8rner "l'unico Feldmaresciallo hitleriano,, • La strana emorragia cerebrale di von Reichenaue l incidente aereo del generale Dielt - Una bomba ad orologeria per il costruttore della linea Sigfrido - Sospetti di fatti atroci commessi nel segreto che circondata il dittatore tedesco Fino a qual punto l'esercito tedesco, cioè quel complesso tradizionale di energia prevalentemente prussiana che la débàcle del 1918 aveva momentaneamente scomposte ma non ancora disperse o annientate, favorì l'avvento di Hitler al potere e consolidò la dominazione sua e della sua camarilla sulla Germania di Weimar? Schòrner fu < l'unico Feldmaresciallo hitleriano, afferma recisamente Jiirgen Thorwald, che in un recente libro narra distesamente de <Les morta misterieusea du troisième Reich > (Editions André Bonne, Paris). Ma in ciò, sicuramente, questo scrittore non è esatto. Dal più al meno, tutti gli alti ed altìssimi ufficiali della Wehrmacht furono conquistati dal < piccolo caporale austriaco >, che trascinava al suo seguito le masse della piccola borghesia colpita dalla svalutazione precipitosa del marco, e umiliata nelle sue idee di Invincibilità nazionale e militare; tutti quegli ufficiali, che prima ancora dei trionfo nazional-socialista s'industriavano a salvare dalle severe clausole del trattato di pace dì Versailles il nucleo formativo dell'antico esercito imperiale, e a preparare gli strumenti meglio atti ad assicurare la rivincita in un r.on lontano domani. E ciò quantunque la demagogia verbosa del capi nazional-socialisti non potesse piacere ai discendenti del più rigido junkerismo prussiano, e la crescente popolarità di Adolfo Hitler non fosse tale da soddisfare i superstiti campioni dell'autoritarismo guglielmino. Non aveva forse il maresciallo Hindenburg dichiarato, che non avrebbe mai affidato l'ufficio di Cancelliere al campione del nazioanal-socialismo, e questo proprio qualche giorno prima di acconsentire a tale nomina? Tutti furono solidali con lui, perchè In lui vedevano certamente la Germania che anelava alla rivincita, che affermava la sua potenza, la sua grandezza, il stfvdmdtcssanErRcrmadndraltbpatncvncsdcfFuodUmsEnPtprsuo primato nell'Europa e nel | mondo. Benché sia da credere che 1 più fra questi ufficiali fossero fautori del governo hitleriano secondo le intenzioni e i sottintesi di Walter von Relchenau, anziché con la brutalità volgare e arrivistica di uno Schòrner. Questo meschino Schòrner aveva fatto carriera rapidissima, era salito tanto in alto, che servendo il regime con zelo servile;, potè ottenere 11 bastone rappresentativo del massimo grado militare. Spietato con i sottoposti, aveva introdotto nell'esercito una scuola nazional-socialista, con che si era fatto notare, s'era guadagnata la fiducia dei capi politici, e aveva superato tutti gli ostacoli; salvo poi a comportarsi con somma viltà nell'ora del recide rationcm. Nel 1945, quando sopraggiunse la catastrofe, Schòrner infatti abbandonò l'esercito per porre in salvo la sua livida persona, senza curarsi dei suo; uomini, del suo onore, dell'onore delle armi tedesche. Raggiunse, dopo aver deposto la uniforme del suo grado, il Tirolo; e qui cadde nelle mani degli americani, dai quali fu consegnato agli alleati sovietici, che lo mandarono in un campo di concentramento di ufficiali germanici prigionieri. Costoro lo ricevettero ostilmente, di guisa che venne prontamente trasferito altrove; e da allora più nulla si seppe di lui. L'immensità della eteppa siberiana lo avrà forse inghiottito, senza che nessuno lo ricordi con simpatia e rispetto. Walter von Reichenau era tutt'altra cosa. Fin dal primo momento dell'ascesa di Adolfo Hitler, egli giudicò che la vita politica tedesca non potesse ormai più prescindere dalla persona dell'imbianchino austriaco e del suo grosso partito, che quegli dominava illi- lunatamente. Perciò avrebbe,voluto diventar egli stesso ca-|po dell'esercito per guidare lljnuovo Cancelliere del Reich, | guidarlo per opportunamente jfrenarlo ove fosse stato neces-'sario, per sospingerlo innanzi con metodo, con prudenza, con decisione, ove il Fuhrer ai fosse mostrato esitante o irresoluto JInsomma, avrebbe voluto esse-;re la intelligenza manovriera : della rinascente Germania; non voleva contrastare la forza e la saldezza del regime hitleriano, ma impedirne gli eccessi e la degenerazione. Il suo ambizioso disegno non potè effettuarsi, inquantochè l'esercito, che poi abbandonò ogni cosa nelle mani del Fuhrer e del partito, e segui questo e quello fino al 20 luglio 1944 e più oltre, giudicava che Von Reichenau fosse troppo devoto a Hitler, laddove il partito non lo riteneva abbastanza fornito di spirito nazional-socialista, e non si fidava di lui. Ciononostante, forse perchè Hitler lo considerava l'uomo fidato, salì rapidamente alle vette della carriera militare, nel 1940 ottenne il bastone di Feldmaresciallo ed ebbe il comando della VI armata, che nel 1940 avanzò fin nel cuore della Unione Sovietica. Von Reichenau era un uomo colto, e nello stesso tempo forte, vigoroso, amante di esercizi sportivi. Nel gennaio del 1942, a Poltava, mentre 11 terribile inverno russo imperversava, fu sorpreso da emorragia cerebrale, e morì nello spazio di qualohe giorno. L'aeroplano sul quale la sua salma fu collocata per essere trasportata in patria, ebbe un incidente di . . - , „i_ jrt VOlO, e s] fracassò al suolo, determinando la dispersione dei suoi resti mortali, ciò che dette adito alle dicerie più disparata sulle vere ragioni della, sua morte. Si sospettò ch'egli fosse stato liquidato dai nazi- sti per qualche oscura ragione, tanto più che la Bua armata fu quella che l'anno seguente venne annientata a Stalingrado dalla superiorità delle armate sovietiche. Con l'Inizio e il prolungarsi della guerra sul fronte orientale era cominciata la fase critica della impresa guerresca nazista. Le difficoltà accrescevano 1 sospetti, e i sospetti alimentavano le voci più sinistre e forse Ingiustificate. Ernst Udet, Intendente generale dell'aeronautica del terzo Reich, si suicidò dopo avere constatato l'inferiorità irreparabile dell'arma aerea tedesca, ma la sua morte fu attribuita a delitto politico. Werner Molders, grande asso dell'aviazione tedesca, morì In un accidente di volo, mentre era diretto a Berlino per assistere ai funerali di Udet; e anche la sua scomparsa fu attribuita al capi nazisti, che lo avrebbero detestato perchè aveva protestato contro gli arresti arbitrari e gli assassini utilitari di vecchi e malati, denunziati severamente, In qualche sua pastorale, dal vescovo di MUnster. Anche del generale Dietl, valoro ufficiale comandante delle truppe tedesche in Lapponia e In Finlandia, perito egli pure in un accidente di volo, dopo aver conferito a Berchtesgaden col Fuhrer, che gli aveva affidato una missione delicatissima onde distogliere la Finlandia dalla pace separata con la Unione Sovietica, fu detto, ma sembra a torto, che era stato soppresso di proposito E gli stessi sospetti circolarono nei riguardi di Gunther Prien, audacissimo comandante di sommergibili corsari, celebre per essere entrato, con somma perizia e sprezzo del pericolo, nella baia di Scapa Flow, dove riuscì ad affondare un incrociatore inglese e qualche altra nave da guerra di minore portata; a causa di ansgRedctgdlbpgpadrv | taluni suoi pretesi contrasti con l'ammiraglio Dònitz, lo si disse fucilato alla vigilia della fine della guerra in un campo di concentramento, mentre pare accertato ch'egli peri col suo sommergibile il 6 marzo 1941, una ventina d'i mesi dopo quella sua prima famosa impresa contro la flotta britannica. Nè diversamente si credette del generale Lasch, comandante della fortezza di Konlgsberg, che si rifiutò di continuare in una resistenza che avrebbe determinato la distruzione dell'intera popolazione della città ormai in gran parte caduta in rovina; laddove egli fu fatto prigioniero dai nemici, e scomparve in un campo di concentramento sovietico. E anche il feldmaresciallo Model, uomo di carattere ferreo e d'animo generoso, che osava contrastare lo stesso Fuhrer quando credeva necessario farlo, si disse morto per mano del nazisti: invece egli, che aveva creduta pos- lllllllllllllllllltlllltlllllllllllllllllllllllllllllllllltl aibile la pace separata con 1 nemici occidentali per poi pròseguire la guerra, Insieme con gli Anglo-Americani, contro la Russia sovietica, preferì darsi egli stesso la morte piuttosto di cader prigioniero dei vincitori dell'Est. Secondo il Thorwald, soltanto la morte di Frttz Todt, il grande costruttore della linea difensiva « Sigfrido » e del vallo atlantico, può essere attribuita a delitto, freddamente preparato dal fanatici della guerra tedesca. Fritz Todt, nel primi giorni del febbraio 1942, aveva tentato di frenare le dissennate iniziative del Fuhrer, le armate del quale si stavano dissolvendo nella crudezza dell'inverno oiientale; e Hitler n'era irrilatisslmo. Quan do 11 generale e ministro Todt stava per ripartire in volo, fu richiesto di accogliere nel suo aeroplano un sottufficiale, che Bllllllllllllllllllltllllllllltlllllllllllllllllllllllllll doveva usufruire di una breve licenza: acconsentì, e presto fu visto arrivare 11 sottufficiale che seco portava una piccola valigia non sua, affidatagli perchè la consegnasse a Berlino o a Monaco. L'aeroplano partì, ma di lì a poco precipitò, e tutti i viaggiatori furono ritrovati carbonizzati. E' parso perciò fondato 11 dubbio che nella valigia portata dal sottufficiale, i nemici di Fritz Todt avessero collocato qualche arnese a orologeria, che sarebbe esploso poco dopo l'inizio „del volo. Sospetti di fatti atroci e delittuosi, resi possibili dal segreto ermetico da cui usano circondarsi i governi dittatoriali nemici al loro stessi popoli; segreti dei quali è sempre assai difficile smentire o accertare la consistenza. Cesare Spellanzon tlllllltlllllllllllllllllllllllllllll IIIIIMIMIIMIIII