Un vecchio uccide II figlio e si spara sulla sua salma

Un vecchio uccide II figlio e si spara sulla sua salma Sotto gli occhi della moglie terrorizzata Un vecchio uccide II figlio e si spara sulla sua salma Il giovane non aveva ubbidito all'ordine di tornare al lavoro nell'orto (Dal nostro corrispondente) Genova, 31 maggio. Perchè il figlio si rifiutava di tornare al lavoro nell'orto, un vecchio contadino si è armato di doppietta e lo ha ucciso; poi ha rivolto l'arma contro se stesso e si è accasciato sulla salma della creatura che in quel momento era anche la sua vittima. Cosi, per un banale litigio, \n meno di un minuto sono state stroncate due vite e una famiglia è stata gettata in un lutto atroce. La fulminea tragedia è scoppiata nel pomeriggio di oggi, poco prima delle 16, in una modesta casa al n. 15 di via Negrotto Cambiaso a Rivarolo, abitata dal settantacinquenne Luigi Risso, dalla moglie di questo, Silvia Torrazza, di 72 anni, e da due figli, Attilio, di il anno, sposato, e Tito, di 44 anni, celibe. -1 Il vecchio e il figlio Tito coltivavano un piccolo orto attiguo all'abitazione, dal quale ricavavano frutta e verdura. Il podere è stato l'origine del sanguinoso episodio. A quanto risulta il vecchio Luigi, che viene descritto come affetto da etilismo e di carattere piuttosto violento, aveva da tempo motivi di continui alterchi con il figlio a proposito del modo di coltivare quei quattro palmi di terreno. Ognuno dei due aveva idee proprie e le liti erano all'ordine del giorno, appianate il più delle volte dall'intervento di Silvia Torrazza. Stamane, come al solito, padre e figlio avevano lavorato insieme nel podere. Dopo la colazione, il vecchio si era recato a Rivarolo per portare un cesto di frutta e verdura nel negozio gestito da un altro figlio. Ritornò a casa dopo le 15 J0. La vecchia moglie stava leggendo il giornale in cucina, il figlio Tito si radeva la barba,-.pure in cucina; la nuora accudiva in un'altra camera ad alcune faccende. Evidentemente il vecchio aveva premeditato \l folle tra¬ gico gesto. Domandò al figlio: «Non vai a lavorare! < No, ho finito>. Luigi Risso, accigliato andò a togliere da un armadio un fucile da caccia calibro IS che teneva sempre carico, e si presentò con l'arma spianata in cucina. La moglie non si accorse di nulla, fino a quando udi il colpo con il quale il padre fulminava il figlio. Il figlio non ebbe il tempo di gridare: un colpo sparatogli al viso a non più di un metro di distanza lo fulminò. Il poveretto cadde al suolo in un lago di sangue, mentre la madre, restava impietrita dal terrore. Luigi Risso, fatti alcuni passi, entrò in una stanza attigua, poi ritornò indietro, si puntò l'arma sotto il mento scaricarndosi addosso il secondo colpo. Anch'egli restò ucciso all'istante. La moglie e la nuora dell'assassino suicida fuggirono di casa, mentre i vicini provvedevano ad avvertire i carabinieri e il Commissariato di Rivarolo. Sul posto si sono recati più tardi il sostituto Procuratore della Repubblica dott. Alberici, il comandante la Squadra Mobile della Questura di Genova, il perito settore dott. Cancpa. Dopo le constatazioni di legge i due cadaveri sono stati trasportati all'obitorio dell'ospedale di San Martino a Genova a disposizione dell'autorità sanitaria. Oltre ai figli Tito e Attilio, i quali vivevano con i genitori nella casa di via Negrotto Cambiaso, i coniugi Risso avevano altri quattro figli: Ezio, di 49 anni, Elena, di 48, Illa,, di 36 e Mirco di 34, tutti sposati e abitanti a Rivarolo. r. b. stdcMnCdsdGtirCvdds La polizia esce dalla tragica casa di Rivarolo. (Tclefoto) Il contadino Luigi Bisso, (Tel.) IMIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Persone citate: Alberici, Luigi Risso, Silvia Torrazza

Luoghi citati: Genova, Rivarolo