Le sigarette favoriscano il cancro polmonare? di Francesco Rosso

Le sigarette favoriscano il cancro polmonare?Le sigarette favoriscano il cancro polmonare? Medici e chirurghi discutono sulle conseguenze del tabacco - Il parere di alcuni studiosi: "Mezzo I pacchetto al giorno non può nuocere,, - Il Monopolio in un anno ha incassato 357 miliardi (Dal nostro inviato speciale) Montecatini, 22 maggio. Parlare del fumo e della nefasta azione che esercita sul I nostro organismo, è ormai di- S ventato di moda, e ciò è ovvio. i E' un problema che interessa tutta l'umanità, perchè oggi sono ben pochi coloro che non . fumano. Se si pensa che nell'esercizio 1953-54, il Monopolio tabacchi italiano ha incassato 357 miliardi di lire circa, quasi un miliardo al giorno, bì comprende quale importanza abbia anche per l'Italia, che è poi il paese dove si fuma di meno, qualsiasi discussione sul tabacco. A Montecatini gli studiosi non diranno parole definitive su quest'argomento. Intanto questo non è un congresso; è etato infatti chiamato Symposium sul tabacco alla maniera americana. Sarà uno scambio di vedute che medici e chirurghi si faranno sui risultati a cui sono giunti con i loro studi sull'azione del tabacco nell'organismo umano. E' stata scelta Montecatini per questo primo Symposium, perchè le acque di queste Terme, con le loro qualità disintossicanti, possono dare apprezzabili risultati anche nella disintossicazione da tabagismo. Il programma è vasto: i convenuti, infatti, allargheranno il loro esame a tutti gli organi più vitali del corpo umano e parleranno dell'azione che il fumo di tabacco ha sulla vista, sul sistema nervoso, sull'apparato digerente e circolatorio, ina soprattutto sul polmone. Gli effetti che il tabacco ha sui polmoni è forse l'argomento che interessa maggiormente il pubblico. Che sotto l'azione del fumo la vista si indebolisca e sì irritino le vie respiratorie, è una conseguenza che i fumatori hanno scontato da tempo. Si atterriscono invece al pensiero che le sigarette possano provocare quel cancro del polmone di cui si discute con tanta frequenza da qualche tempo. Sul cancro del polmone e sulle sue probabili origini, molti studiosi hanno già detto la loro autorevole parola. Dopo quelle parole, però, si può dire che siamo al punto di prima: infatti, mentre alcuni indicano senza esitazione il fumo di tabacco come la causa principale nella formazione del tumore polmonare, 'altri invece l'escludono con la stessa sicurezza. Nell'incertezza il fumatore, anche per pigrizia, continua nella sottile voluttà del fumo. Anche alcuni dei molti medici convenuti al Symposium e giunti a Montecatini già questa sera, pur essendo d'accordo nell'afferaiare che, in linea generale, Il fumo fa male, fumano però tranquillamente 8 persino le tanto deprecate sigarette americane che, si dice, fra le nocive sono le nocìvissime. Anche su questo punto, però, dicevano alcuni medici, non bisogna generalizzare nè esagerare. Il fumo incomincia a far male quando si consumano le venti o trenta sigarette al giorno. Se non si supera il limite di dieci o quindici, si può stare tranquilli, il fumo non è più nocivo del caffè o del vino, se bevuti con misura. E non è mai venuto in mente a nessun medico di vietare qualche bicchiere di vino o tre chicchere di caffè al giorno. Il prof. Michele Micheli, noto per le sue applicazioni terapeutiche dell'aerosol, che domani tratterà appunto il tema < Tabacco e "olinone >, ha palesato il suo scetticismo sulle categoriche affermazioni di alcuni noti studiosi, secondo i quali tuttt i mali polmonari derivano dall'uso del tabacco. < Non è nemmeno chiaramente dimostrato — ha detto — che 11 fumo compia un'azione dannosa nell'alveo respiratorio. Uno degli effetti più evidenti dell'inalazione del fumo consiste in un bronco-spasmo, cioè in una diminuzione dei finissimi bronchi. < E' questo bronco-spasmo che provoca spesso un affanno, un senso di opDressione al torace al fumatore inveterato e che talvolta viene interpretato come un disturbo cardiaco e che, in molti casi può condurre all'enfisema polmonare. Anche qui però non bisogna generalizzare. Si verificano casi di enfisemi polmonari anche ih persone che non fumano; dare perciò totalmente la colpa al tabacco è per lo meno avventato. « Il polmone assorbe rapidissimamente, specie attraverso i capillari polmonari e i vasi linfatici, il fumo di tabacco che entra nell'organismo con una velocità paragonabile a quella che si potrebbe ottenere con una inlezione endo-arteriosa. Questo fatto induce molti medici alla convinzione che, appunto per quest'enorme possibilità di assorbire il fumo e i suoi elementi dannosi, il polmone sia l'organo che più risente dell'azione del tabacco >. Sulle cause che determinano l'insorgere del cancro del polmone, il prof. Micheli è stato estremamente cauto. In sostanza egli concorda con le opinioni già espresse dal prof. Dogliottl su queste colonne: non è da escludere che il fumo possa facilitare l'insorgenza del cancro del polmone, ma non si può nemmeno affermarlo con assoluta certezza. E' vero che i casi di cancro del polmone si riscontrano in alta percentuale tra i fumatori inveterati, ma è altrettanto vero che se ne riscontrano anche tra persone che non hanno mai fumato, persino tra bambini. < I danni provocati dal fumo sul polmone e sull'organismo devono essere valutati con estrema prudenza e obiettività — ha detto il prof. Micheli. — Le grandi città indu¬ striali, gli ambienti In cui si svolge la vita e il lavoro attuale degli uomini sono saturi di fumo, nebbie, polveri della più diversa natura. Dovrebbe vedere 1 polmoni di gente che non fuma In quali condizioni sono ridotti dalla continua inalazione di quest'atmosfera così grave di, polvere e di nebbie. <E' perciò assai difficile distinguere fra 1 danni provocati dalla inalazione di sostanze mescolate all'atmosfera e quelli provocati dal fumo di tabacco. I cancri al polmone fra gente che abita in campagna sono molto meno frequenti che non fra coloro che abitano in città. La mia opinione è che non si debba esagerare nel fumare sigarette o la pipa o i sigari. Una saggia moderazione dovrebbe essere la regola. Dieci sigarette al giorno non possono nuocere. Superando questo limite si va incontro alle incognite ed 11 tabacco — da piacevole voluttà — potrebbe trasformarsi In una insidia mortale. < Non affermo però che anche il più inveterato fumatore sia destinato fatalmente ad ammalarsi di cancro al polmone. C'è gente che fuma cinquanta sigarette al giorno e non ha il minimo disturbo, nemmeno al bronchi. Io penso che gli studiosi sul cancro del polmone siano ancora agli inizi. Anche per questo sostengo che prima di pronunciarsi su un problema cosi grave e di così vasta portata, bisogna andare molto cauti >. Le opinioni che il prof. Micheli esponeva avevano la forma della confidenza; domani, durante le relazioni e la discussione che ne seguirà, quasi certamente egli si troverà in contrasto con i professori Daddi e Favilli, i quali tratteranno anch'essi il tema: < Tabacco e polmone >, In riferimento al cancro e alla tbc polmonare. Francesco Rosso

Persone citate: Daddi, Favilli, Michele Micheli, Micheli, Tabacco

Luoghi citati: Italia, Montecatini