Il giovane che ferì la madre di 20 figli colto da un furiosa accesso di pazzia

Il giovane che ferì la madre di 20 figli colto da un furiosa accesso di pazzia Il giovane che ferì la madre di 20 figli colto da un furiosa accesso di pazzia L'invio al manicomio ■ Dopo la madre l'energumeno aveva percosso a sangue anche il padre - Curiosa situazione anagrafica della famiglia Abbiamo* : narrato ieri diffusaniente della dolorosa e drammatica vicenda della Etienne Marianna Lovonica, da Lucerà, domiciliata nella nastra città in una soffitta di corso Peschiera. Comp è noto, la Lovonica, ritenuto che il marito Bartolomeo Pevaritlo fosse morto nella prima guerra mondiale, si era unita more uxorio con il compaesano Luigi Baratello fu Ignazio, della sua stessa età. L'unione era stata fe condissima poiché erano nati ben ventl fipli rn seguito alle malat tie e alja guerra, j m.bh sj crano, ,.>„,„,, ad 0(t0 e cinque tre ma-1 '^i-'hi e due femmine — si erano|trasferiti nel 1952 nella nostra cit-1 s■tà Lo scorso anno era arrivato (la Torino da Lucerà anche il Ba-|irateilo assieme al tiglio Venanzio di 24 anni. I due si stabilivano in tina camera di corso Peschiera, co- miniavano a trafficare alla meglio, |poi iniziavano un regolare com-!Imercio di frutta e verdura con di¬ |screti guadagni. Tre settimane fa arrivava senza , Lovonica accnmna P™avviso ^ n*?f°^a| e™a dai restanti ai te ng jI""' non veniva accolta ton ec |«»»l« <W restanti due figli. verò non veniva accolta co„ — i "* , I deravana un intrusa, un peso fa stidioso e tentavano più e più volte ^Indurla a ritornare al paese. Le, 'misuravano anche il cibo ed è la-, 'ile comprendere come ben presto . i* diverbi si succedessero con un | j ri mio impressionante, ! L'altro ieri, alle 16.30, avveniva] ; una lite più violenta del solito. La Lovonica non aveva ancora man- p,ia,° Z^fll Un P°,' d' ™Z~ «tra' Dl qi" na^fcva, * bar,fa' D-mprovv so ,1 Baratello si sca Bl'»va sull amante e la colpiva con lun pugno ali occhio sinistro. Ma ecco di rincalzo arrivare il figlio Venanzio, pallido e stravolto, con | i a M « di ammazzarla, que-1 .BtadonnaSadesso Vammazzo lo! J," v,,,,,„„ jj _„„ «...i. 2 Le si buttava addosso di furia e |di ore dopo la poveretta, pesta e sanguinante, si trascinava sino Bi.l'ospedale Maria Vittoria ove i sahi.ari.ie prodigavano ie. cure ne cessane e la giudicavano guai tbile .in non meno di dodici giorni. A .rovesciandola sul pavimento la co- priva di calci e di ceffoni. Un paiol , 1 P'iiiiendo il capo con un asciuga-tte|"lano- Esli dichiarava di aver al-: tr1 tercato con il figlio, che si mo-|catarda sera del brutale episodio veniva informato il commissariato di P. S. San Paolo. Il funzionario dottor Smirne agiva con la prontezza e l'energia elle il caso, particolarmente grave, richiedeva. Inviava alcuni agenti a prelevare nella loro abitazione l'amanle. e il figlio. Come gli agenti si presentavano nella soffi!la, avevano subito la sensazione elle poco prima vi fosse accaduto un putiferio. Infatti vi erano sedie rovesciale e in mezzo alla stanza stava vesecunurichnusuatradononuteil Venanzio, fosco e stralunato. In!e un angolo il padre si stava coni-1 V (strava eccessivamente prepotente: |n(,11a colluttazione il padre aveva avut0 la PeSSio. L'invito degli agenti a recarsi subito in commis sellato veniva appreso con vivo |malumore dal giovanotto che alla !,ine. doP° minacciosi brontolìi lochresadl'gesti di insofferenza, si decidevate con il padre, a seguire i tutori I hdell'ordine. IgIn commissariato il Venanzio I | Baratello che attendeva d'essere Ig ricevuto dal dottor Smirne, cornili- ri a darc in i^, dare ln escandescenze. Ita I to da lui commesso avrebbe notuloid, , , Rompeva un vetro. ro-|ri, . Ullllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll | to da lui commesso avrebbe potuto idcomportare l'arresto, il giovane si Isumetteva ad urlare e a sferrare, pu-! un tervenire un'autobarella con quai tro infermieri che imponevano la camicia di forza allo sciagurato e vesciava un tavolo, spaccava una sedia, respingeva l'assalto di alcuni agenti. Solo dopo cinque minuti di dura lotla era possibile ridurlo all'impotenza. Ma quello che in un primo momento era ritenuto uno sfogo di ira, si rivelava subito dopo per un vero e proprio attacco di follia pericolosa. Il Baralello non rispondeva pili alle domande che gli venivano rivolte, non riconosceva più nessuno e pronunciava frasi sconnesse: inoltre tentava continuamente di liberarsi e di commettere atti di violenza, Vista la situazione, si faceva in- lo traducevano all'ospedale psichiatrico. Comunque le indagini sono stale regolarmente svolte dal commissariato e si sono concluse con la denuncia del padre e del figlio all'autorità giudiziaria per lesioni e maltrattamenti. L'infelice madre ha trovato ricovero presso lina 11glia sposata. Esaminando le carte della fami- glia, i funzionari inquirenti hanno riscontrato una strana irregolari ta: tutti i venti figli sono stati do¬ ,°/f » ^ del mirlrp T^uim Rnratelln mn vi¬ riosa faconda, I I UH MI minili I dei padre, Luigi Baratello, ma ri sultano senza madre. E' in corso un'inchiesta per appurare la ch¬

Persone citate: Bartolomeo Pevaritlo, Etienne Marianna, Luigi Baratello, Smirne