Gli aerei francesi costretti a bombardare la strada dei feriti di Enrico Altavilla

Gli aerei francesi costretti a bombardare la strada dei feriti Aspra polemica a Ginevra sulla «tregua di misericordia» Gli aerei francesi costretti a bombardare la strada dei feriti 11 gen. Navarre accusa i comunisti di sfruttare la tregua a scopi militari e ordina l'attacco - Quindici vittime? - Alternative di speranze e di timori nelle trattative segrete (Dal nostro inviato speciale) Ginevra, 18 maggio. Giornata nera. La seconda sedtt'a se9reta non ha Portato ad accordi di sorta e ha mo strato un pericoloso irrigidimento dei fronti. Nello stesso tempo arrivava la notizia di un bombardamento aereo francese sulla strada fra Dien Bien Phu e il Tonchino, fino a «eri tabù in seguito alla tregua < di misericordia » poi denunciata dal generale Navarre. Il bombardamento avrebbe fatto IR vittime: tutti prigionieri fran- cesi. Ogni conflitto ha le sue do'°™se polemiche sui prigionieri di guerra. Chi non ricorda la liberazione di prigionieri inglesi da parte di un caccia britannico, che entrò in un porto della Norvegia, allora neutrale, per attaccare una nave tedesca? O i ferri passati dai te descM ai polsi e alle cavigUe di „„„.;„„. „j; .,..j„;„„i„,.- i„„i„„j centinaia dl Prigionieri incesi Per rappresaglia — cosisi disse — contro pretesi maltrattamenti subiti dai prigionieri te J deschi? O i siluramenti di navi britanniche che avevano a bordo prigionieri di guerra italiani t Una strada militare Sono episodi dolorosi, ma giustificati talvolta dalle necessità belliche. Oggi però il portavoce francese, durante una agitata conferenza-stampa:, non è riuscito a convincere del tutto i giornalisti delle necessità militari che hanno indotto Na- varre a fare bombardare la ; i e 1111 i 1111 j 111 ; 11 ? 111111 111 < 1111111 a strada <+i». Il portavoce ha riconosciuto che non gli risultava con sicurezza che i comunisti si stessero servendo della strada < -il » per il trasporto di materiale bellico; il che è strano, perchè notizie di agenzia da Hanoi parlano di grossi concentramenti comunisti su questa arteria. La strada < .£i » è la sola di cui i comunisti si possano servire, prima che cominci la stagione delle piogge, per trasportare le artiglierie pesanti da Dien Bien Phu verso il Tonchino o, in altre parole, per lanciare l'offensiva contro Hanoi, dato che le sole artiglierie di cui essi dispongono erano tutte concentrate intorno a Dien Bien Phu. 1 francesi si impegnarono a non sorvolare e a non bombardare la strada per ottenere l'evacuazione dei feriti. Ma essendo stati liberati soltanto 11 prigionieri in quattro giorni, Navarre denunciò la tregua, anche perchè sembrava che i comunisti non volessero mettere in libertà i prigionieri di guerra indigeni, combattenti a fianco dei francesi. Gli indocinesi del Viet Minh hanno sostenuto invece, durante una non meno agitata conferenza-stampa, che lo sgombero è stato rallentato dal cattivo tempo (il che in parte è riconosciuto dai francesi), che nella prima lista dei feriti da consegnare vi erano alcuni vietnamesi e, inaine che i vietnamesi rappresentano soltanto l'ottava parte dei feriti. E' una storia dolorosa, ripetiamo; consola tuttavia pensare che le trattative non sono state interrotte — oggi i comunisti hanno consegnato altri diciotto feriti — e che domani a Ginevra dovrebbero incontrarsi rappresentanti francesi e indocinesi per esaminare il problema. Capo della delegazione francese sarà il colonnello De Bretisson, U quale proporrà la nomina di una commissione neutrale che sorvegli i movimenti di truppe e di materiale sulla strada « il ». C'è chi spera che i comunisti vogliano ancora considerare il vecchio accordo, che prevede l'evacuazione di ottantacento prigionieri il giorno e dargli rapida attuazione; nel quale caso potrebbero essere nuovamente sospesi i bombardamenti aerei. C'è però chi teme che i comunisti vogliano sfruttare propagandisticamente la triste questione dei feriti. Già oggi negli ambienti comunisti della conferenza si accennava alla possibilità che i feriti del Vietnam volessero rifiutarsi di essere sgombrati per motivi politici. Sembra quindi che i comunisti vogliano creare un contraltare propagandistico per bilanciare lo smacco subito in Corea, dove migliaia di prigionieri cinesi e nord-coreani rifiutarono di essere evacuati. Inoltre il portavoce indocinese ha letto una dichiarazione attribuita al colonnello medico francese Gronin, catturato a Dien Bien Phu, il quale avrebbe detto: < E' inutile continuare a versare sangue in Indocina. La delegazione francese a Ginevra non deve abbandonarsi a manovre politiche, ma riconoscere immediatamente la legittimità delle aspirazioni dei popoli indocinesi». Sembra strano che un ufficiale francese abbia fatto una dichiarazione del genere che ricorda molto quelle — poi riconosciute false — attribuite ,a9li ufficiali americani cattura j M '» Corea. Lo stesso portavo ice ha rifiutato di dire se verrà messa in libertà l'infermiera ÌG-eneviève De Gallard, che per la sua abnegazione è chiamata |« l'Angelo di Dien Bien Phu> Previsioni impossibili Al Pala.is des Nations presiedeva oggi Molotov, il quale si è innanzitutto lamentato delle indiscrezioni fatte ieri da alcuni delegati ai giornalisti e ha : ottenuto da tutti l'impegno di rispettare il segreto. Poi il '»i-'iiistro sovietico ha messo sul : tappeto il problema del Laos e jrff! Cambogia chiedendo l'am missione alla conferenza dei governi comunisti di questi due t Paesi. La richiesta è stata re spinta dagli occidentali — tut Iti, una volta tanto, concordi — li quali hanno dichiarato che .prima di affrontare la quesito- ne principale (quella del Viet- nom/ bisognerà ottenere da j Ho Chi Min l'impegno di riti- | rare i guerriglieri dal Laos e j dai Cambogia. Invece i russi [ hanno preteso che la discussio- !ne per l'armistizio non avven- ! oa <(, tappo, ma che i prò- \ blemi del Laos, del Cambogia e'de/ vietila»! vengano affronta-,tt conicmpoi (incarnente. In ta- Ile modo essi si sono rimangia- L ,„ promessa fatta ieri a Bi-\dault. i L'irrigidimento è stato cosi graie, che Molotov ha propo;sro rfj sospendere i lavori sul h'indocina e di riprendere do !m(J„j ;„ discussione sulla Co'rffli „,„ Eden gli ha fatto pre\sente che una simile decism'n(? sr,rebbe stata interpretata come j( fallimento della conte- renzo. , russi non nanno v^stito e cosi domani avremo lar terza seduta segre .. Potrà ('barometro politico tornare e segnare ottimismo come ieri, o continuerà a scendere come ha fatto oggit Le previsioni sono difficili anche perchè a Ginevra, oltre il consueto scontro fra il blocco sovietico e quello occidentale, stiamo assistendo a una sorda battaglia fra gli occidentali stessi: e in special modo a un silenzioso duello diplomatico anglo-americano. Approfittando delle sedute segrete, le varie delegazioni mettono in giro voci arbitrarie atte ad avvalorare le loro tesi. Restano sempre ottimisti a oltranza i francesi; sempre pessimisti gli americani; sempre convinti gli inglesi che l'opera di mediazione di Eden potrà portare, nonostante tutto, a un compromesso. La conferenza è in corso ormai da ventitré giorni; e ia sua importanza è data dal riconoscimento unanime che a Ginevra non si deciderà soltanto il destino dell'Indocina, problema secondario, ma anche quello delle future relazioni fra i due grandi blocchi. E certo queste relazioni potrebbero avviarsi verso un irrigidimento estremamente pericoloso, se la intransigenza e la cattiva volontà non dovessero consentire il compromesso all'Indocina. Enrico Altavilla Un elicottero francese è giunto a I.nnng Prabang da Dien Blen Phu: soldati provvedono nl'o sbarco del feriti (Telef.)

Persone citate: De Bretisson, Gallard, Molotov, Navarre