Convitati di oltre un quintale a banchetto domani a Cavour

Convitati di oltre un quintale a banchetto domani a Cavour Convitati di oltre un quintale a banchetto domani a Cavour Il tradizionale raduno degli obesi • La moda impone relezione di un "Mister,, e di una "Miss,, - Trote all'uranio nella lista del pranzo (Dal nostro inviato speciale) Cavour, 14 maggio. Dopo « mister Pelato » avremo «mister Grassone»? Naturalmente. La proclamazione avvorrà domenica ventura a Cavour nel corso dell'ormai famoso pranzone degli obesi. Il più cospicuo e imponente dei commensali riceverà il titolo di < mister Grassone 1954 ». Un solo componente formerà la giuria, nei cui confronti non varranno altre pressioni se non quelle del peso. E sarà la bilancia. Colui che avrà totalizzato il maggior numero di chili riceverà l'ambitissimo titolo; le insegne della sua carica saranno rappresentate da una minuscola bilancia d'oro (ma potrebbe anche essere d'ottone). Con le Btesse modalità e con i medesimi onori avverrà la proclamazione di « miss Grassona 1954 ». La tradizione di questo annuale banchetto dei pesi massimi si è affermata e si va dilatando. Era un'idea piccolissima quando è nata, e guardate come si è ingrossata. Saranno una settantina gli assi della bilancia che domenica converranno a Cavour dal Piemonte, dalla Lombardia, dalla Francia. L'idea di riunire i giganti dell'adipe nacque quattro anni fa. Una mezza dozzina di obesi ai riunivano ogni sera nella trattoria di Giovanni Genovesio, cuoco e obeso (117 chili) e amabilmente chiacchierava no di varie cose. Fra loro ce n'era uno scapolo; non sapeva decidersi a sposare nel timore che i pasti coniugali gli facessero perdere la linea. Lo sca polone disse: «Dobbiamo fare un pranzo fra noi. Peso mini mo, cento chili ». Ma uno impallidì, si fece triste. Gli altri compresero, chinarono il capo in silenzio. Egli non pesava che 98 chili. Uomo di tenace volontà, si sottopose a un razionale allenamento e riuscì a raggiungere quei due chili che gli mancavano. Da allora gli obesi si riuniscono ogni anno, e ogni anno aumentano di numero (e an che di peso), nonostante la loro timidezza e la ritrosia a esi; birsi. Il cruccio dell'obeso è quello di esser troppo notato in questo mondo di magri. Egl è afflitto da un grave, da un pesante complesso d'inferiorità; è tutt'altro che Aero della sua pinguedine e della curiosità che suscita. A differenza del calvo, che può nascondere la sua amarezza sotto una caritatevole e tuttavia sleale parrucca, l'obeso vive come in un deserto, dietro nessun riparo può nascondere la sua mole. Li unisce una comune ansia e la medesima delusione: nel calvo si chiama « lozione per far ri crescere i capelli », nell'obeso si chiama « cura dimagrante ». Una settantina saranno domenica a Cavour. Ne verranno oltre venti da Torino, capeggiati da Paolo Bacella, 166 chili. Da Moncalieri verrà la fa miglia Boccardo: padre, dre e figlia che toccano i quat tre quintali; la signorina Boc cardo è autista, guida intrepidamente il grosso autocarropaterno. Vi saranno i 146 chili di Francesco Gallea di Cavoretto, i 260 dei fratelli Gaido di Moncalieri (in totale). E parecchi altri quintali giungeranno da Pinerolo, da Barge, da Savigliano, da Saluzzo Oltre che dalla signorina Boccardo, la grazia femminile sarà rappresentata da una commensale francese, mademoiselle Camille Gastaud, una fioraia di Nizza che peBa 140 chili, la quale darà anche un sapore internazionale al convegno. Risulterà battuta di tre chili dalla torinese Speranza Gorini, che già trionfò l'anno scorso come la più cospicua I1Isamtlits«qmscgrdLlescimsepleddJma-!csmdsmgnGdsgflzncCnteJesponente del suo sesso. (Fino;™a qualche anno fa i giovanotti Oparlavano di lei come d'un tagiunco). Se non vi saranno arrivi imprevisti, sarà lei « miss j fGrassona», mentre il titolo di < mister Grassone » andrà sicuramente a Paolo Bacella. E pio¬ vveranno le scritture cinemato- grafiche. Già l'anno scorso Speranza Gorini, scritturata immediatamente nel Guglielmo Teli che si girava a Courmayeur, ottenne poi altri due contratti: è già quasi diventata una diva per aver partecipato al pranzo di Cavour. Domenica gli obesi s'impegneranno a smentire la fama di sobrietà di cui universalmente godono. Diamo un'occhiata alla lista del pranzo. Antipasti assortiti: salumi vari, tutti i sottaceti, lingua e pasticcio in gelatina, asparagi freddi in tutte le salse, zampone caldo, insalata russa, vitello tonnato. Chiuderà gli antipasti una bomba atomica: trote all'uranio, in gelatina. Si tratta di trote del Cantonio, un torrente nel quale pare che sia stato trovato l'uranio. Ne saranno servite sei: peso totale, diciptto chili. Una di esse, gigantesca, ne pesa da sola cinque. Il cuoco Genovesio parla delle sue trote farcite come di una prelibata delizia, ma non vuol rivelarne la ricetta che è un suo personalissimo segreto. Il pranzo poi continua: frit-jtc misto alla cavourrese con lamprede, cappelletti in brodo, tacchino arrosto con finanziera, asparagi caldi alla parmigiana, faraona in salmi, una torta del diametro d'un metro, frutta, vini vari, caffè, liquori. Quaranta chili di tacchino, ottanta di asparagi, trenta di faraona, otto di torta. E centinaia di bottiglie di vino. Il pagamento avverrà a peso sIPer essere ammessi al pranzo ;funzionerà la bilancia, occor- rerà oltrepassare il quintale; al momento di pagare tornerà a funzionare la bilancia: i chi-iIl in più serviranno da base al conto (che tuttavia non sarà ancorato al valore dell'oro). g. t. j Speranza Gorini, di 143 chilogrammi, e Paolo Bacella di 166, fotografati durante il convegno dello scorso anno I1M1lllIllII1lflllllllllll1lllllltlllllll1llllllllIII1IlllllllllIllllllll1IIIIIllll1llllllllll11I1IllMllllllllllllllll